Indietro

Quatti quatti dopo l’hard rock’n’roll del debutto “Damned Love” e lo sporco “yankee rock” del successivo “II” i padovani THE SADE con la terza fatica “Grave”(Autoproduzione) sono pronti a esordire in questa rubrica. Visti i precedenti, è sottinteso che l’evoluzione musicale dei nostri sia un goth’n’roll classico che va inevitabilmente a gravitare attorno ai 69 Eyes -quelli migliori- con retaggi TypeONegativi e Danzighiani. Attenzione però che all’interno di questo album ci sono segnali su un “probabile radioso oscuro futuro”: primo,  l’aver scelto la canzone più goth rock (senza n’roll) “Afterdeath” come video-singolo, secondo, la cupamente magnificente “Nyctophilia” che odora tanto di scena goth scandinava, terzo, “Coachman” che, come per “Devil Son(g)” contenuta nel precedente full-length, raggiunge le vette horror western dei Ghoultown. Con questi punti di partenza chissà se tra qualche anno potremmo dire che il Veneto avrà partorito i nuovi Dawn Of Oblivion …

Mr. Moonlight