RECENSIONI DISCHI

BLACK ICE - Before the First Light

Hungry Eye 2010

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Era uscito un piccolo cameo nel 2009, per questa band che non finisce mai di farsi apprezzare.
E le premesse, viste le quattro tracce davvero di ottima qualità, non si sono fatte a lungo attendere per concretizzarsi nel loro terzo lavoro.
Ecco tra le mani Before the First Light.
Diciamo subito che stavolta non c'è alcun ammiccamento al dance floor, stavolta i suoni, la ricerca musicale, è un capolavoro di delicata tessitura. Trame avvolgenti, un sapiente dosaggio di campionature e suoni algidi, in un calderone che mescola arpeggi di basso, chitarre distorte e quella solita voce così ipnotica che ti rapisce dal primo gorgeggio fino al silenzio finale.
Nove piccoli gioielli che evidenziano la piena padronanza del mezzo, senza strafare, senza volersi compromettere col tradizionale mercato indie, fedeli al concept dei loro primi lavori.
Rispetto a Myopia c'è un crescendo claustrofobico che non abbandona più l'ascoltatore, preso per mano dai suoni più cristallini di These Times, per iniziare un viaggio più oscuro già dalle prime tracce.
Torna Sooner or later, già presente nel 2009 con qualche sottile rilettura, forse un po' slegata dal resto del concept, seppur mantenendo la stessa magia con cui si era presentata agli ascoltatori.
Il viaggio riprende con Dee is roaming, delicato fino al momento di silenzio che precede un piccolo intermezzo di 59 secondi, poi si precipita nuovamente con Divination e Bells of Sicily in quell'atmosfera più rigorosa, tagliente, fino ai sussurro finali, che completano l'opera.
Riassumendo: matura costruzione di plumbee atmosfere, meticolosa tessitura di stili, egregia esposizione dei concetti in liriche mai scontate.
Fatelo vostro.
 
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