Sigur Ros - Valtari
Emi 2012
Oggi capisco meglio il lavoro solista di Jónsi, voce e leader dei Sigur Ros, che mi aveva lasciato parecchio amaro in bocca con i suoi occhiolini al mainstream più orecchiabile, seppur non stiamo parlando di porcherie alla Lady Gaga, sia chiaro. Questo perchè, una volta sfogati i (comprensibili) bisogni di confrontarsi con altri metodi di scrittura, il nostro è tornato all'ovile più carico che mai, regalandoci assieme agli altri della band un album che neutralizza a mani besse il suo predecessore ed affianca senza problemi i classici del combo islandese. passaggi lunghi, liquidi, dove persino il post-rock viene dilatato ed espanso all'infinito, una serie di mini suite che ricordano il modus operandi dei Floyd post-Barrett ma ancora psichedelici. Valtari è un album che somiglia ad una fotografia in movimento, un viaggio ovattato sopra i paesaggi mozzafiato del Nord, dove le liriche in lingua madre spesso si alternano a brani senza parole, lasciando agli strumenti il compito di comunicare con le nostre sensazioni. Delicato, ampio, denso ed impalpabile. Un gradito ritorno, inaspettatamente superiore agli ultimi anni della band. Valtari è un disco eccellente.