RECENSIONI EVENTI

MOONLIGHT FESTIVAL, FANO, PU, day 2, 9 Luglio 2010

RED ZEBRA, DIAFRAMMA, COVENANT, A CERTAIN RATIO

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Dopo un giro veloce al porto nuovo, vado a seguire le conferenze che si tengono in centro. Oggi si parla di due libri, L'angelo Distratto" di Luca A. Lampariello e "Il Colore della Notte" di Patrizia Gallo. Il professor Alberto Benardi ha il compito di introdurre i lavori dei due giovani autori e lo fa in modo estremamente preciso e puntuale, forse troppo, e alcune volte la profondità delle sue parole ha rischiato di perdersi nella sala. Forse un pò troppo prolisso per gli ascoltatori accaldati. Sono curioso comunque di leggere questi due romanzi, dato che gli stralci letti dagli autori mi sono sembrati davvero convincenti. Ci rivedremo a settembre su queste stesse pagine per approfondirli come si deve. Il tempo purtroppo è tiranno, e al buon Aldo Chimenti non resta molto spazio a disposizione, ma è riuscito comunque a farci un riassunto rapido della sua biografia dedicata ai Death in June, "Nascosto tra le Rune",  un libro di cui parlerò più approfonditamente in sede di recensione. E che, ve lo anticipo, va acquistato senza riserve.
Il tempo di darsi una rinfrescata e si torna all'Aereoporto (grazie infinite ad Andrea per i passaggi impagabili!). Questa sera i concerti cominciano in perfetto orario, motivo per cui a malincuore mi perdo i primi due pezzi dei Red Zebra. Band storica belga del postpunk a cavallo tra i 70 e gli
80, tuttora in attività, sono tra i pochi "vecchi" che non puzzano di stantio, regalandoci una performance carica ed inisiva che farebbe invidia a dei ragazzini. Avrebbero meritato senza dubbio una posizione più alta nel bill, ma tant'è. Energici e sanguigni, ci sputano in faccia un ora scarsa di post punk senza compromessi con la cover di Transmission dei Joy Division a salutare un pubblico non di certo oceanico ma che ha apprezzato non poco la performance della band Belga. Il tempo per il cambio palco e Fiumani si presenta in scena. Quando i Diaframma salgono sul palco partono a razzo infilando uno diero l'altro dei capolavori senza tempo come Siberia, Pop Art (in una versione notevolmente riarrangiata), Altrove, Neogrigio... Immancabile Amsterdam, così come sempre piacevole è sentire Verde...ma qualcosa non funziona stasera. Il pubblico non reagisce come dovrebbe, o come la band si aspetta, ed è un Federico seccato quello che prima dell'ultimo pezzo annuncia "vi salutiamo con un ultimo brano, senza molti rimpianti ne da parte nostra, ne da parte vostra", parte con "Mi sento un Mostro" (leggetevi il testo e capirete il perchè buona parte dei presenti sia rimasta a bocca aperta) e si congeda con una frecciata malcelata nei confronti di una band di ex-rivali. O forse era solo ironia? Peccato, forse l'assenza del fan club ha giocato un punto a sfavore per un concerto che poteva andare mlto meglio.
Nuovo cambio palco, ed ecco i Covenant. Band lontana anni luce dai miei gusti musicali, ma che si è dimostrata ancora una volta impeccabile. Vedendoli dal vivo non è difficile capire il perchè siano da molti anni uno dei gruppi di punta della musica elettronica. Che poi non siano
simpatici, beh, è un altro discorso... Il pubblico al'inizio resta molto statico e sembra non farsi coinvolgere granchè, ma brano dopo brano le cose migliorano sensibilmente, fino a quando un manipolo di fan sfegatati riesce a richiamare sul palco gli svedesi per i bis. Eskil Simonsson e i suoi hanno conquistato buona parte del pubblico, per un set breve che pur se non ha raccolto nuovi proseliti, ha accontentato i fan del trio nordeuropeo. Se siete tra gli ammiratori del gruppo, non perdeteli a Torino tra poche settimane! Ultimo cambio di palco e tocca agli healiner dellla serta farsi onore. Gli A Certain Ratio non hanno di certo bisogno di presentazioni, la loro storia parla da sola, sono dei musicisti eccezionali, scrivono dei pezzi con un tiro incredibile, ma-diciamola tutta-sono funky. Ed hanno regalato un set di (ottima, pregevole, originale) musica funky. Con venature appena appena accennate di Wave e grosse influenze brasiliane.  Molte facce erano interdette, gli applausi di certo non mancavano ma a fine erano in molti quelli che dicevano "bravissimi, ma ch c'entra?". Un pò come se ci fosse stato Arto Lindsay. Un altro mostro sacro che però ormai si è completamente allontanato dal rumorismo dei DNA. Per me il set degli ACR è stato in assoluto uno dei migliori del festival, ma forse erano un pò fuori luogo, perlomeno in una tre giorni così settoriale. Se invece il Moonlight vuole allargare il proprio pubblico, ben venga! Basta dirlo nei comunicati stampa ed aggiungere "Alternate" o "Indie" o altre cose simili. La serata continua poi con le danze sull'erba. Io mi dedico alle chiacchere con gli amici e via a nanna.

Max1334

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Il secondo giorno i concerti iniziano puntuali, e tocca ai Red Zebra aprire le danze. A mio avviso il loro ottimo post punk è stato un pò penalizzato dal fatto di aver suonato per primi... I 4 belga infatti fanno un ottimo concerto costituito da pezzoni storici come "Polar Club", la hit "I can't live in a living room" e la cover di "Agent Orange" che meritava di esser visto più in là durante la serata. Concludono il loro concerto con una cover dei Joy Division impeccabile ed intensa. Anche i Diaframma fanno un concerto inaspettato: bellissimo, costituito per la stragrande maggior parte da canzoni vecchie che hanno mandato in delirio i fan di vecchia data del gruppo. Ovviamente anche stavolta Fiumani deve chiudere il concerto con una provocazione...è fatto così e lo amiamo anche per questo. E' la volta dei Covenant, e non essendo amante di certe sonorità me ne vado a mangiare. Ascolto da lontano il loro concerto costituito da pezzi "pesanti" elettronici alternati a canzoni un pò più alla Depeche Mode. Nulla di eclatante per le mie orecchie. Torno in prima fila per ascoltare l'headliner di questa serata, gli A Certain Ratio. Con il cambio palco l'età media del pubblico si è alzata notevolmente, e a quanto ho potuto riscontrare i presenti hanno apprezzato tantissimo il concerto del gruppo inglese. Lo ammetto: anche se sapevo sarebbe stato un concerto funk, magari mi aspettavo qualche pezzo in più del primissimo periodo post punk...

L'Aurore_Assassine

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Scalette:

RED ZEBRA

Agent Orange
The Ultimate Stranger
Paradise lost
Shadows Of doubt
Eyes Closed For beauty
Winning
Search Party
Polar Club
I'm Falling Apart
I Can't Live in a Living Room
The Art of Conversation
Spit on the City
Transmission

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DIAFRAMMA

Siberia
Pop Art
Illusione Ottica
Altrove
Neogrigio
Delorenzo
Elena
Amsterdam
Spazi Immensi
Libra
Labbra Blu
L'odore Delle Rose
Diamante Grezzo
Verde
Gennaio
Mi Sento Un Mostro

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COVENANT

Stalker
20 Hz
Dynamo Clock
Invisible & Silent
If I Would Give My Soul
The Men
Ritual Noise
Call The Ships To Port
We Stand Alone

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A CERTAIN RATIO

Do The Du
Wild Party
I Fee Lite
Flight
And then again
Mind Made Up
Terri
Wonder Y
Wanna Be
Shack Up
KSW
Si Firmi O Grido


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Foto di L'Aurore_Assassine



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Max1334

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