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Uscito originariamente nel 2001 e ristampato dall'attivissima Shake un paio di anni fa, questo è il libro definitivo sulla scena Hardcore americana di primi anni '80. Tutte le band fondamentali sono descritte in maniera minuziosa, grazie a centinaia di interviste fatte con i diretti interessati. Anche le bands minori hanno però il loro spazio, dato che Blush voleva fare una fotografia a tutto il movimento in quel preciso momento storico. Si capisce dunque che la leggenda dell'enorme devastazione dell'Hardcore in realtà si restringeva in piccoli club nelle metropoli, e in concerti sparuti nelle sale parrocchiali della provincia. Alla qual assistevano una manciata di persone. Eppure rimane una lettura affascinante, perchè l'onda lunga dell'influenza Hardcore continua a fluire ancora oggi, anche se sotto forme diverse. Completo di una dettagliata discografia, American Punk Hardcore è un'altra piccola bibbia del punk che sta benissimo a fianco di Anarco Punk, recensito su queste pagine qualche settimana fa. Ci sono tutti, dai Bad Brains ai Social Distortion passando per Minor Threat, Adolescents, Misfits, Black Flag...Quattrocentosessanta pagine di demo tapes, risse, retate degli sbirri, tour disastrosi, speranze e disillusioni, sangue sudore e poche lacrime ma tanta rabbia. Da leggere almeno una volta per avere le cose chiare quando sentirete qualche buffoncello dire "sono un HC Kid". Per concludere, prendo in prestito le parole di un gestore di un locale Newyorkese che ospitava concerti di Dead Kennedys, Bad Religion e co "...se almeno un quarto delle persone che negli anni hanno giurato di essere state a quei concerti descrivendo il clima di unione e fratellanza e caos che regnava nella scena fossero state davvero lì, ora sarei ricco sfondato invece che pieno di debiti..."

Max1334