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L'idea non è male e risulta quantomeno originale. Fabio Barcellandi ha preso come ispirazione "parole Alate", brano di Meg (ex 99 Posse e novella Bjork Italica) tratto dal suo debut solista omonimo del 2004. Apro e chiudo parentesi: Meg ha dimostrato quanto un artista con classe e stile possa distaccarsi dal suo passato senza farlo rimpiangere ed anzi, elevandosi qualche gradino più su. In sintesi non amavo i 99 e invece mi piaciucchia Meg. Motivo per cui il libro mi ha incuriosito. Fabio evidentemente ama alla follia parole alate, e non ha fatto altro che prendere strofa per strofa del verso, usarla come titolo di una poesia e lasciarsi andare alla scrittura. Devo dire che il risultato è molto buono, non si scade mai nelle banalità fini a se stesse e difficilmente ci sono giri di parole sopra le righe. Le poesie di Barcellandi sono pregne di sensibilità e sentimenti, ma mai a buon mercato. Si lasciano amare per quello che sono, semplici, dirette ma incisive. Consigliato a tutti i fruitori di libri del genere, ed anche a poeti in erba, che potrebbero trarre più di un ispirazione ed insegnamento dagli scritti di Fabio.

Max1334