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Avevo comprato questa autobiografia di Kiedis per curiosità. Non ho mai amato i Red Hot Chili Peppers, nonostante alcune delle loro canzoni siano piacevoli ed orecchiabili se capita di ascoltarle al pub. Ma ero curioso di leggere la storia di questo personaggio, nato e cresciuto in quella L.A. mitizzata dei primi anni '80. HO ritrovato infatti accenni a locali mitici cone il Whisky a Go-Go, l'Al's Bar, il Club Lingerie....e poco più. Per il resto è tutto un Tony che entra nella droga. Si fa. Si fa di più. Poi trova una tipa. Smette di farsi. La storia va male. Ricomincia a farsi. Si fa. Poi trova una tipa. Smette di farsi. Poi la storia va male. Ricomincia a farsi...e via dicendo. Tutto così. La storia dei Red Hot è in realtà quasi marginale. Tirando le somme, su quattrocentocinquanta pagine, per cinquanta si parla di musica, per cento di donne. le restanti sono droga. Non una brutta lettura, ma alla lunga tediosa. Nello stesso genere autobiografico, cento volte meglio Heroin Diaries di Nikki Sixx.

Max1334