MIDAS FALL - Eleven. Return and Revert
Monotreme, 20 Aprile 2010
I Midas Fall sono una band emergente di Edimburgo. Eleven. Return and Revert è il loro album di debutto. Pur non essendo un capolavoro, sin dalle prime note i Midas Fall mi hanno trasmesso emozioni. Il tema eroico di My Radio Star, l'elegia solenne di 17, forse il brano più bello, la galoppata in crescendo di Half Horizon e l'aria celestiale di War Pigeon, definiscono il loro stile, molto vicino alla psichedelia rarefatta dei Breathless, ma con un più forte senso della melodia. I Midas Fall suonano musica d'atmosfera, epica, melodica, con forti sfumature progressive. La voce potente e decisa di Elisabetta Heaton, protagonista dall'inizio alla fine, distende un velo di tristezza su tutto l'album. Il cuore del disco è il panorama mozzafiato di Stalking Moon, un mantra in lento ma inesorabile crescendo sospinto da un insistente pattern percussivo. Il progetto è davvero buono, ma c'è un difetto. Il registro epico di Elisabetta Heaton, ottima cantante, rischia di essere eccessivo; è sicuramente questione di gusti, ma un paio di brani non riesco a digerirli. In Nautical Song, lungo brano di oltre sette minuti, i Midas Fall trovano il giusto equilibrio, la voce si appoggia alla partitura strumentale, ricca e corposa, e la dirige, senza sovrastarla. In altri brani la solennità del canto rischia di frenare il crescendo musicale, ed è un peccato; in alcuni momenti sembra di sentire le cavalcate psichedeliche dei Mogwai, ma l'insieme risulta pesante, sovraccarico. Non tutto mi ha convinto (in particolare Fog Sky e Century), ma alcuni brani sono davvero di ottima qualità. Un esordio promettente, al quale concedo qualche piccolo difetto. In attesa del prossimo disco, dal quale accetto solo salti di qualità.