RECENSIONI LIBRI

Charles R Cross - La Stanza Degli Specchi-Jimi Hendrix: la vita, i sogni, gli incubi

Feltrinelli 2008

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Tra le centinaia di biografie incentrate attorno alla figura del dio della sei corde di Seattle, questo "La Stanza Degli Specchi" spicca in maniera evidente. Ma facciamo un passo indietro. L'influenza di Jimi Hendrix sulla musica è stata e continua ad essere enorme. E non solo in ambito Rock, metal o Hard Rock. innumerevoli artisti non hanno mai nascosto il loro amore per Hendrix, basti pensare a Robert Smith o Gitane Demone, che gli hanno anche reso omaggio più di una volta con cover dai risultati altalenanti (per i novellini che scaricano mp3 e non conoscono quindi chi ha scritto chi perchè non c'è nulla da leggere, Foxy lady, Manic Depression, Purple Haze, 1983...son tutte di Hendrix...). Si, perchè la musica di Jimi è difficile "da copiare", semplicemente perchè il suo trucco non era SOLO la canzone in se, ma COME VENIVA INTERPRETATA. Le svisate di Voodoo Chile o i tocchi delicati e malinconici di Little Wing ad esempio pesano sul piatto della bilancia tanto quanto la bellezza dei brani in se. E non ultima, la voce. quella voce calda e profonda, eppure tendente allo strascico, altro punto di forza di Hendrix che spesso viene ingiustamente dimenticato. Bene. Se ne volete sapere di più, evitate tutte quelle biografie-carta straccia che puntano al sensazionalismo o all'effetto idolatria. Spendete meno e meglio, recuperate questo La Stanza Degli Specchi ed immergetevi nella lettura. Aiutati dalle interviste che l'autore ha fatto a tutti coloro hanno gravitato attorno al chitarrista più famoso di sempre, scoverete un bambino che cresce in un ambiebiente che eufemisticamente potremmo definire "difficile", i suoi anni formativi tra infanzia ed adolescenza, il crescente amore per la musica e per le donne, il carattere stravagante ma lunatico, l'ascesa verso il successo fino alla tragica conclusione. E vi renderete conto di quanto poco tempo la stella di Hendrix abbia brillato in cielo da vivo. E vi porrete mille domande, tipo "ma come ha fatto in quei pochi anni a registrare tutta quella quantità di materiale che sta uscendo postumo ancora oggi?". E troverete un personaggio meno star che molti altri contemporanei (il passaggio dove rifiuta a Morrison di salire sul palco per una jam perchè troppo ubriaco fa sorridere da una parte ma rende l'idea del tipo di approccio). Scoprirete i veri retroscena della creazione sia dell'Experience sia della band of Gypsies. E se siete così furbi da ascoltarvi i suoi album mentre leggete, rimarrete rapiti dal suo modo eccellente di rapportarsi allo strumento. Sessuale, caldo, intimo. Come (e non è mera nostalgia) non si sente più da anni. Consigliato a tutti gli open-minded che vogliono guardare oltre il proprio naso. Buona lettura.

Max1334

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