RECENSIONI LIBRI

IAN GLASPER - Anarco Punk, Il punk politico inglese

Shake 2008

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Uscito originariamente nel 2006 e prontamente ristampato in italia dall'eccellente Shake Edizioni, Anarco Punk è un libro semplicemente perfetto.  Non ci sono altre parole per descrivere quest'opera monumentale che vuole abbracciare un sottogenere, il Punk Anarchico appunto, troppo spesso confuso o mescolato assieme al calderone del fermento figlio dei pistols nel regno unito. C'è una citazione all'interno del libro, dove un ex musicista attivo all'epoca nella scena, dice che oggi è normale vedere in giro i neopunx con le spillette dei Crass affiancate a quelle degli Exploited. Farlo all'epoca significava solo due cose: o eri scemo ed autolesionista e volevi farti menare da qualcuno delle due fazioni, o non capivi nulla e non eri degno di rispetto. Ovvero si parla di un periodo storico dove il fair play odierno (della serie, adolescenti tutti volemose bbbbene, ascolto di tutto e sono di mentalità aperta) non era assolutamente contemplato. Il movimento anarchico nel Punk ha avuti si i suoi punti cardine, dai Crass passando per gli Antisect arrivando ai Conflict. Ma aveva anche una sterminata serie di bands minori, non per questo meno degne di nota, che hanno dato il loro contributo alla crescita della scena, musicale e politica. Anarchia significava anche animalismo, parità tra i sessi, autogestione e quindi Do It Yourself. Laddove nei primi '80 le punk bands non erano diventate altro che un altra pedina nella scacchiera del music business, questa manciata di adolescenti anfetaminici professava e metteva in pratica la cultura del denaro a chi fa qualcosa. Nessun tramite, nessuna regola. Un microcosmo economico efficentissimo, che ha dato la possibilità a centinaia di gruppi di farsi notare in qualche modo. I testi ora erano seri, politici, trattavano di vita reale e di problematiche sociali cercando di dare delle risposte invece che fossilizzarsi sul concetto di No Future. Ian Glasper poi, essendo lui stesso stato un membro attivo nel movimento, non ha il piglio del noioso biografo, preferendo lasciare la parola ai diretti interessati. Si tratta infatti di lunghe interviste fatte con i componenti delle bands, che oltre a ricordare aneddoti e situazioni del passato, rileggono quanto fatto paragonandolo all'epoca in cui viviamo ora. Inoltre, più di una volta lo stesso avvenimento è descritto da varie fonti, regalando una visione a 360 gradi del reale svolgimento dei fatti. In quattrocentocinquanta pagine sono pressate decine e decine di storie, tra demo, stampe in vinile, puntate nelle chart indie, concerti, festival, tours, risse, contestazioni, prese di posizione, delusioni. perchè questo libro non vuole celebrare nulla. E vi dico da subito che molte volte l'idea che uno può essersi fatto del movimento anarchico di quegli anni viene messa in discussione. Ed è proprio questo a mio parere la forza di questo libro. Documentaristico senza essere di parte, diventa un oggetto prezioso da tenere, conservare e sfogliare ogni volta che siamo incuriositi da questa o quella band. Un enorme ed esaustiva discografia comprese le ristampe disponibili è la ciliegina sulla torta di un volume eccellente. Da avere a tutti i costi.

Max1334

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