INTERVISTE

Erika Polignino

ottobre 2009

Indietro

Il suo libro NERO FLUORESCENTE ha completamente rapito chiunque se lo sia trovato tra le mani. Abbiamo chiesto ad Erika cosa c'è dietro e dentro quelle pagine. Pungente e chiara nella vita come nei suoi scritti, la Polignino si dimostra onesta e limpida, capace di affrontare argomenti duri e dolorosi con piglio deciso e schietto, dote non comune che la eleva mezzo punto sopra la maggior parte dei figuranti di questa sottocultura. Ma lasciamo la parola ad Erika...

==============

Chi è Erika? parlaci di te, della tua vita, del tuo lavoro ...

Sono un'Alice gotica che vive dentro mondi rovesciati e surreali. Sono i mondi sconosciuti dell'Interiore. Mi piace stare sotto un sipario di luna e stelle e aprirlo per vedere quali ignoti orizzonti si celano dietro il pesante tendaggio.
Lavoro nel campo della moda, lo adoro, c'è molta creatività e voglia di sperimentare. La moda è una cabalistica profusione di colori, tessuti e misteri. La scrittura si muove a pari passi con il mio lavoro. Come calice, riceve ogni parte oscura di me e la trasforma in Arte che io stessa la vesto di nero. I miei libri sono figurini che sfilano sulla passerella dell'Incubo.
Ho tanti sogni, tutti custoditi gelosamente...

cosa ti ha spinto a scrivere Nero Fluorescente?

Nero Fluorescente è nato in un periodo particolare della mia vita, dove per me il mondo era diventato un brutto posto dove vivere, una sorta di parco giochi della morte. Ero disoccupata e altri problemi venivano ad appesantire già la mia difficile condizione. Nel libro c'è tutta la disillusione e il male della vita moderna.

vuoi parlarci del libro? Le tematiche trattate non sono di certo leggere...

Viola è disoccupata a causa della sordità, argomento fulcro del libro. Le altre realtà che vi ruotano attorno sono il riflesso dello stato in cui si trova la protagonista. Nero Fluorescente cerca di infrangere il tabù della malattia e di descrivere l'ignoranza e l'indifferenza altrui. Qui il sordo ha un ruolo nuovo rispetto a quello che si trova in altri libri dove spesso è ai margini della storia e non si capisce mai cosa pensa o prova in quel o talaltro episodio, e di solito è muto. Viola parla grazie alle protesi acustiche e all'educazione ricevuta, grande passo compiuto dalla scienza. Ma ormai la malattia ha reso oscura la sua anima e si accorge di essere 'goth'.
Viola è un uragano di sentimenti, stavolta è il non sordo a restare ai margini.

 


nel libro viene spiegato il concetto per cui una persona sorda può comunque ascoltare ed amare la musica. per un poco informato questo è un paradosso, ma la scienza ci dice il contrario. Vuoi spiegarci come funziona?

Al giorno d’oggi, i sordi portano gli apparecchi acustici per recuperare parzialmente o totalmente l’udito perduto. Accompagnato da continui e mirati esercizi di logopedia, il problema uditivo viene notevolmente ridotto se non addirittura eliminato. Questo però non dipende solo dalla bravura e dalla tecnica di insegnamento dei logopedisti, ma anche dalla volontà e dal desiderio di migliorare da parte del soggetto sordo. Esistono diversi tipi di protesi acustiche e vengono create in base alla gravità e profondità della malattia. Gli apparecchi esistono da almeno 50 anni e l’immensa evoluzione tecnologica mediante l’applicazione dell’informatica e dell’elettronica con i circuiti al silicio ha dato incredibili risultati. Ogni cinque anni, lo Stato italiano agevola i sordi all’acquisto delle protesi acustiche analogiche. Se il sordo vuole usare apparecchi digitali di nuova generazione, il prezzo aumenta, ma lo Stato ne finanzia solo una parte, il resto è a spese del disabile.
I retroauricolari e gli endoauricolari sono i più comunemente usati. Abbiamo anche gli impianti cocleari i quali sono un tipo di impianto che viene inserito in uno dei due orecchi tramite un delicato intervento chirurgico in cui viene toccato e distrutto il timpano per l’inserimento del chip che sarà collegato attraverso un filo sottile al ‘tappo’ inserito dietro la nuca. Il cosiddetto ‘tappo’ serve a stimolare il nervo uditivo del cervello e trasmettere tutte le informazioni necessarie per sentire. Gli impianti cocleari servono a coloro che sono affetti da sordità gravissima.
Solo così i sordi possono conoscere la musica, ascoltarla e amarla.


l'argomento della diversità è uno dei punti cardine del libro. Quanto secondo te, nonostante le belle parole di retorica, può essere difficile per un "diverso" integrarsi nella società?

È una domanda delicata, ci vorrebbero ore e ore per parlare e approfondire questo argomento.
Nella società il diversamente abile si trova in uno strano e complesso meccanismo burocratico in cui c’è un ‘perverso’ scambio di interessi. Nero Fluorescente parla del grave problema della disoccupazione e delle categorie protette del lavoro. Per avere un impiego, il sordo deve fare la domanda compilando determinati moduli e schede. In base alla gravità della malattia, a tabelle e a norme prestabilite dallo Stato, si arriva ad una percentuale che decide il suo futuro. Infatti, la sua vita è appesa a una sola cifra: 46%, limite minimo per entrare nelle categorie protette del lavoro. Se hai un solo punto in meno, sei tagliato fuori. Un vero calvario.
Ma il disabile inserito nella collettività per motivi di lavoro, non significa che sia accettato dal punto di vista sociale e morale. Molte grandi aziende li assumono non solo perché ‘costretti’ a farlo, ma perché ottengono delle convenzioni… Sembra quasi uno scambio di favori: io ti dò il lavoro e tu mi dai l’agevolazione…


Esempi a caso: sordo=non udente, cieco=non vedente, andicappato=persona diversamente abile...e potremmo continuare per ore. La società sembra aver trovato questo escamotage dialettico, buttato lì quasi come se il chiamare le problematiche con il loro nome fosse osceno. Quanto di questo secondo te nasconde un reale interesse e discrezione nei confronti dei problemi, e quanto invece malcela un modo educato per discriminare ulteriormente?

Molte parole e terminologie prettamente cliniche usate per definire e descrivere oggettivamente una patologia, venendo estrapolate dal contesto specialistico e usate in maniera impropria per far conoscere la malattia alle masse, possono essere mal interpretate. L’utilizzo di determinati aggettivi o nomi dipende dall’approccio soggettivo che si ha nei confronti della malattia e dalla conoscenza medico-scientifica di essa. A seconda del tono e del modo con cui la persona ne parla, dalla sua sensibilità e capacità di comprensione, gli aggettivi possono essere pronunciati o in maniera favorevole o dispregiativa e offensiva.

qual'è secondo te il target del tuo libro? e quali reazioni vorresti  scatenare nel lettore?

Quando ho scritto il romanzo non ho pensato a un target. Ho avuto solo il bisogno e la necessità di esprimermi. Penso che la letteratura non dovrebbe avere un target, è solo una forma di ghettizzazione e di limitazione dell’Arte in sé.
Il lettore che legge Nero Fluorescente prova sentimenti contrastanti, si sente in qualche modo coinvolto, anche a livello personale. In tanti, soprattutto persone non disabili, mi hanno scritto dicendomi che hanno provato e vissuto esperienze simili a quelli di Viola, protagonista del romanzo, e ti confesso che sono rimasta stupita. Spesso pensiamo che chi non è affetto da malattie sensoriali non soffra, invece non è così.
Molti soffrono alla stessa maniera che soffre il sordo anche se l’oggetto del dolore è diverso


Ci sono dark, Ci sono personaggi che lavorano nel mondo della moda... quanto di autobiografico c'è in questo libro?

Viola è la parte complessa di me, non mi riferisco al modo di vivere e alle scelte che fa, ma alla sua visione del mondo, ai pensieri, al suo intimo interiore, a quel morire e rinascere ogni volta. può essere distruttivo/autodistruttivo dal punto di vista morale. Lei porta con sé i malesseri e le paranoie nati da circostanze assurde e paradossali, e che purtroppo mi sono successe realmente. La scrittura del mio libro è una parte concretizzata del mio essere dove i lettori possono assaporarla. Esorcizzare i propri demoni non è facile, richiede una grande forza e il coraggio di guardarli in faccia senza vacillare.


Mi hai detto che il libro è stato scritto in un momento particolare della  tua vita. E se ti chiedessi ora, così, su due piedi, cos'è "Nero Fluorescente" (come aggettivo), che mi risponderesti?

Nero Fluorescente è il nero che s'illumina al buio. Nei momenti difficili sentiamo di più la presenza della nostra anima, sentiamo il suo calore come se ci abbracciasse, è come se volesse rincuorarci e farci ricordare che lei esiste ancora e ci sarà sempre vicina. Ho sempre pensato che l'anima fosse fluorescente, non so il perché... Il nero è la vita buia che ci circonda quotidianamente, è l'abisso, la voragine, ci sprofondiamo inesorabilmente se non ascoltiamo la voce del nostro bambino interiore che da ignoti luoghi ci chiama.

Hai presentato il libro al Moonlight Festival quest'anno. Che impressione hai avuto dell'evento? E nello specifico, che tipo di feedback hai ricevuto quando hai parlato alla conferenza?

Fano Moonlight Festival è stato un grande evento. Ho provato forti emozioni e conosciuto persone meravigliose che poi sono diventate miei amici. Con loro ho condiviso momenti molto belli e importanti che non dimenticherò mai. Ho incontrato anche i lettori, hanno apprezzato con entusiasmo il mio romanzo e molti di loro si sono fermati a parlare con me, è stato incredibile e unico. Alla conferenza ero emozionatissima, ma fortunatamente con me c'erano gli Hexperos, ci sostenevamo e ci incoraggiavamo a vicenda. Ammiro la loro musica, sono un gruppo neo-folk di grande talento, dei professionisti oltre ad essere miei amici da tanti anni. Quando ascolto i loro Cd, mi tuffo in mondi lontani popolati da fate celtiche.
Grazie alla buona riuscita dell'evento e dei buoni rapporti instaurati con gli organizzatori, aiuterò loro a selezionare i romanzi per il prossimo Moonlight Festival che si terrà nell'estate del 2010. Sono in cerca di scrittori/scrittrici goth da proporre e far presentare i loro libri al festival. Contattatemi a questo indirizzo myspace:
www.myspace.com/erikapolignino
Vi aspetto numerosi!

Desideri, Aspirazioni, Sogni?
Vorrei diffondere e far conoscere la letteratura goth italiana, per questo collaboro con la parte culturale del Moonlight Festival. Una delle mie aspirazioni è quella di creare un nuovo movimento letterario gotico di autori nostrani e condurlo alla sperimentazione, alla ricerca del linguaggio, alla novità e ai nuovi modi di comunicare. È un progetto ambizioso ma affascinante.


Da scrittrice, consigia ai lettori tre libri, e motivane la scelta

Solo tre libri da consigliare?! Ne avrei tantissimi! Di recente ho letto 'Il Figlio del Cimitero' di Neil Gaiman, un capolavoro, è una delle mie fiabe dark preferite. Mi ha fatto tornare bambina quando mia nonna mi portava in un vecchio cimitero a salutare i suoi cari morti più di vent'anni prima!
Un altro libro particolare è 'Il Monaco' di Lewis, descrive molto bene l'ipocrisia degli ambienti ecclesiastici durante il medioevo e la superstizione popolare, la quale diviene assurda fino al limite del grottesco. Il terzo libro che consiglio è 'Venere in Pelliccia' di Masoch, è un romanzo che sonda il carattere sottomesso del protagonista innamorato di una donna, o meglio, di una femme fatale che non si concede finché lui non si dà totalmente e completamente a lei. La donna amata arriva così ad avere il potere sulla sua vita. Di lui può farne ciò che vuole, anche ucciderlo. Si tratta di un perverso patto fatto da entrambe le parti e la pelliccia è il loro feticcio sessual-erotico.

dato che siamo in vena di elenchi veloci, i tre film e i tre dischi fondamentali nella tua vita. ovviamente, motiva la scelta

Rimanendo nel tema, consiglio il film 'Eugenie De Sade' di Jess Franco, regista spagnolo dell'eros per eccellenza e che io adoro tanto. Nei suoi film ci sono elementi horror-erotici impregnati di una sensualità sadica. 'Eugenie De Sade' parla del perverso e incestuoso rapporto tra padre e figlia interpretata dalla bellissima attrice Soledad Miranda, morta tragicamente in un incidente d'auto agli inizi degli anni '70. Come donna era di un fascino incredibile, mai volgare e sempre di classe.
Da poco ho scoperto un grande regista italiano, Mario Bava, i suoi film sono paranoici e folli con un sottofondo di mistero. Molto belli. Posso citarne uno: 'Sei donne per l'assassino'.
L'ultimo che consiglio non è un vero e proprio film. gardate I Cavalieri Dello Zodiaco della serie Hades. E' goticissimo!! Per quello che riguarda i dischi, adoro tantissimo Emilie Autumn, 'Opheliac' è il suo migliore Cd, lei è eccezionale e piena di carisma, non faccio altro che ascoltarlo. L'ultimo album dei Lacrimosa 'Sehnsucht' ha atmosfere intense e infuocate, mi piace molto e infine 'The Garden Of The Hesperides' del gruppo Hexperos scioglie i vostri cuori senza che ve ne accorgete.. Sono la poesia e l'incanto.


Progetti futuri?

Sto finendo il secondo romanzo. Fra poco ci saranno nuove date della presentazione di Nero Fluorescente, potete tenervi di volta in volta aggiornati guardando il mio profilo myspace.

Le Ultime parole sono per te

L'Arte è l'amico che non tradisce mai. L'Arte è il fiore nel giardino arido e pieno di rovi. L'Arte è il mio credo, il mio Sublime vivere... Ars Longa Vita Brevis.

 

Max1334

Copyrigth @2007 - 2024 By Erba della Strega