INTERVISTE

FAITH AND THE MUSE

Aprile 2010

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Dopo le date che hanno infiammato l'Europa l'anno scorso, i Faith and the Muse stanno per tornare nel vecchio continente per una serie di concerti destinati ad entrare nella leggenda. Una band che non  mai scesa a compromessi, tra i pochi grandi gruppi destinati ad essere ricordati a lungo. Determinazione, Classe, Stile, Unicità. Signori e Signore, William Faith & Monica Richards.

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01-Bentornati su Erba Della Strega!!!

Monica: Grazie!
William: Ti ringrazio.

02-Innanzitutto, il vostro ultimo album è straordinario e credo che l’abbiano apprezzato praticamente tutti. Vi aspettavate questo tipo di reazione?

Monica: Non sappiamo mai cosa aspettarci, quindi siamo rimasti piacevolmente sorpresi di sapere che le persone amano il nostro nuovo album e che li abbia colpiti nel profondo.
William: Noi possiamo partire solo ed esclusivamente  dalla nostra reazione. Quando amiamo qualcosa, di solito ci aspettiamo che la amino anche i nostri fans.

 
03-Posso dire che l’antica cultura giapponese è stata d’ispirazione per il vostro ultimo lavoro? Sebbene i testi delle canzoni trasmettano diversi messaggi…

Monica: Siamo sempre ispirati da diverse influenze che poi incanaliamo  nel nostro stile, credo. Abbiamo scoperto il Butoh, uno stile rivoluzionario di danza giapponese, e ciò mi ha portato a ricercare anche lo Shinto, il primitivo pantheon mitologico giapponese, così ricco e mutevole…

04-Musicalmente parlando, sembra che abbiate spinto tutte le caratteristiche della musica dei F&TM verso un nuovo livello mantenendo, comunque, il vostro stile unico. Tutto ciò era pianificato o è stato un processo spontaneo?

Monica: E’ semplicemente accaduto! Le canzoni nascevano e crescevano da sole mentre lavoravamo!
William: Abbiamo smesso di pianificare le cose molti anni fa. Per alcuni dei primi albums –come Annwyn, Beneath the Waves  ed Evidence of Heaven – avevamo delle idee predeterminate di come sarebbero dovuti essere ma, una volta completati, non avevano nulla di ciò che ci eravamo prefissati. Il processo di registrazione cambia ogni cosa e le idee e le opportunità si presentano da sole. Noi rimaniamo aperti a tutto ciò e ci godiamo la spontaneità: ci facciamo ‘trasportare’ dall’album  stesso. 

05-Lo spettacolo dal vivo è più elaborato rispetto al passato, con molti musicisti e ballerine di danza del ventre sul palco con voi. Volete parlarci dell’effettiva line-up dei vostri spettacoli? Perché li avete scelti, etc…

William: Questo è lo show che volevamo realizzare da tanti anni. In passato, c’erano sempre questioni finanziarie dato che è uno spettacolo dispendioso da produrre. Ma alla fine ci siamo detti che o l’avremmo realizzato a modo nostro oppure non avremmo fatto nulla. Sentivamo la necessità di  presentare l’album ed il tour  nella maniera in cui abbiamo sempre pensato che i F&TM dovessero essere rappresentati. Così, ci siamo impuntati ed abbiamo rifiutato ogni compromesso – e questo spettacolo è il risultato. La line-up effettiva di questo tour è la mia preferita rispetto alle altre dei F&TM perché è la miglior chimica che avessimo mai avuto on stage. Al violino abbiamo Paul Mercer (dei Ghosts Project, precedentemente nei The Changelings), al taiko ed alle percussioni abbiamo Julia Cooke, alla chitarra/viola c’è Steven James (dei Christ vs Warhol e dei Deadfly Ensamble, ex – All Gone Dead e Scarlet’s Remains), al basso/violoncello abbiamo Marzia Rangel (anche lei dei Christ vs Warhol e Deadfly Ensamble, ex – Scarlet’s Remains), ed infine, le nostre ballerine - che fanno anche d’accompagnamento vocale – Aradia e Lucretia Renée (entrambe della compagnia di danza Serpetine).

06-Più che in passato, avede curato particolarmente il packaging del nuovo album…

Monica: Sì, abbiamo veramente voluto creare qualcosa di vero e reale e fare in modo che le persone avessero un’esperienza piuttosto che buttar fuori delle nuove canzoni. Quando eravamo giovani e avevamo gli albums in vinile, avevamo grandi fogli con le canzoni e ci sedevamo e le ascoltavamo mentre le immagini si riversavano sui testi. Questo non accade più…Ciò è molto triste, così abbiamo deciso di realizzare un album veramente speciale.
William: Ciò che Monica dice è molto vero. Quando eravamo adolescenti, avere un nuovo album era una vera esperienza.  Andavi a casa, aprivi l’album, lo mettevi sul giradischi, ti sedevi e leggevi i testi mentre ascoltavi le canzoni, esaminando attentamente la copertina, etc. – era una vera esperienza. Un rituale, in qualche modo.  In quest’epoca di disponibilità musicale e di cultura del download, noi abbiamo voluto fare l’opposto –qualcosa che dica “Questo è importante”. Fino ad oggi, la reazione dei fans  ci dice che anche loro si sentono allo stesso modo.

07-Monica,  cosa ne pensi della ripubblicazione del tuo libro in italiano? Sei coinvolta in tutto ciò?

Monica: Me l’hanno chiesto tanti anni fa ed il mio caro amico Claudio lo voleva realizzare. Ha lavorato con traduttori universitari per anni per renderlo perfetto, significa così tanto per me! Ma è un editore molto piccolo, così spero che le persone lo supportino e comprino questa edizione! E’ molto importante…

8-Il DVD è semplicemente incredibile. Oltre al concerto, le cose più singolari sono i videoclips e poi l’intervista. Riguardo ai videoclips: cosa avete provato a rivedere in sequenza tutte quelle immagini dagli inizi ad oggi?

Monica: Grazie! In realtà, mi piace come ci siamo evoluti! Il video originale di “Sparks” ,con il mio abito cucito a mano, è senza dubbio il portavoce di quel periodo. Adesso siamo molto felici e questo è ciò che importa. Ma con il passare degli anni cambieremo ancora di più, questo è sicuro!

09-E riguardo all’intervista: possiamo vedere la vostra casa ed è fantastico il modo in cui avete deciso di vivere, facendo della natura la vera principessa della vostra vita. Quanto è difficile vivere con questo principio e buttare via tutte le cose inutili di cui noi ci circondiamo? Voglio dire, ritornare indietro alle proprie radici non è così semplice,credo. E decidere di vivere la propria vita nel modo in cui la descrivete non è così semplice…

Monica: E’ un cammino ed un processo; in altre parole, è il percorso di realizzare tutto ciò lentamente - percorso che  non può esser neanche lontanamente definito  “terminato”.  Noi amiamo intraprendere questo percorso e fare un piccolo passo avanti ogni anno…Fare nuove aiuole, cambiare l’aspetto di una zona di anno in anno, guardare gli alberi crescere alti, ogni anno lavorare meglio il terreno…
William: La permacultura è diventata il centro della nostra filosofia ed è straordinario come cambi le tue prospettive ed aggiunga obiettivi agli aspetti anche più banali della quotidianità. E’ incredibilmente divertente, e semplicemente amiamo vivere in questo modo.

10-Quanto questo cambiamento di stile di vita ha influenzato il vostro lavoro ed il vostro modo di pensare riguardo la creazione della vostra musica, le performances e la vostra arte?

Monica: Ha semplicemente consolidato tutto, non l’ha cambiato. Sono sempre stata molto legata alla Natura, e adesso lo sono ancora di più.
William: Se mi ha cambiato artisticamente, ha reso certe mie espressioni più positive laddove prima erano più negative.

11-Dopo il tour di “The Burning Season”, ognuno di voi è stato coinvolto in progetti differenti. Perché questa scelta? E che cosa avete imparato per voi stessi da queste esperienze?

Monica: Ho realizzato InfraWarrior, dato che volevo soltanto creare qualcosa di mio, le mie sensazioni ed i miei testi. Ed è stato fantastico produrlo ed avere un così grande riscontro. Le persone hanno potuto imparare che anch’io scrivo la musica per i F&TM, che non sono solo una cantante. Ed adoro tutto ciò!
William: Abbiamo deciso di prenderci un pò di tempo dopo The Burning Season, dato che ci sentivamo un po’ esausti. Noi abbiamo sempre detto che non avremmo mai fatto un album se non avessimo avuto qualcosa da dire artisticamente. In conseguenza di ciò, Chris Vrenna (ex-NIN) mi ha chiesto  se avessi voluto suonare il basso per il suo progetto Tweaker  che aveva in uscita un album nuovo, ed abbiamo fatto da supporto agli Skinny Puppy per il tour americano. E’ stato un semplice e veloce “sì” e mi sono divertito molto durante questo progetto. In seguito a ciò, Chris è diventato membro della band di Marilyn Manson, di cui ancora fa parte - e questo è quanto. In questo periodo, c’è un altro progetto, Anima Mundi, che è ancora decisamente attivo. Inoltre Monica ed io siamo ancora membri dei Conflicts. Abbiamo deciso di realizzare questi progetti perchè, come molte persone, eravamo adirati contro lo stato del mondo, e sentivamo il bisogno di parlare chiaramente e dire ciò che provavamo francamente – niente poesia, eufemismi o metafore –dirlo direttamente. Monica ed io siamo cresciuti come punks, quindi stiamo semplicemente percorrendo la strada che abbiamo cominciato. 

12-Un paio di anni fa, avete fatto un tour come duo, solo voce e chitarra acustica.  Lo avete fatto anche altre volte ed è una cosa totalmente differente comparata alle esibizioni dei F&TM, più intima…Perchè amate esibirvi in questo tipo di concerti? Per voi è una sfida o è semplicemente il piacere di essere “nudi”, voi e le vostre canzoni, davanti al pubblico?

William: Noi amiamo gli estremi ed un estremo è tale solo se paragonato al suo opposto.  Fare una rappresentazione teatrale  ricca ed esagerata  è qualcosa che ci piace moltissimo. E’ un’esperienza grandiosa essere in grado di esprimere quest’idea interamente e vedere il pubblico preso da tutto ciò. Allo stesso tempo, è piacevole spogliarsi di tutto ed esprimere le canzoni così come le abbiamo scritte, solo voce e chitarra, ed entrare in contatto con le persone ad un livello più intimo. E’ il lato più fragile e tranquillo di ciò che facciamo, ed è separato dallo spettacolo imponente in stile wagneriano che facciamo dall’altro lato. Noi adoriamo – ed abbiamo bisogno – di entrambi; bianco e nero, luce ed ombra, caldo e freddo, etc.

13--William, la tua collaborazione con le esibizioni dal vivo dei Conflicts e la cover version negli ultimi  album dei F&TM sembrano una nuova asserzione  delle REALI radici punk dei F&TM contro tutti quelle stupide bands esibizioniste che circolano nella sottocultura gotico-alternativa. Si può quindi affermare che i F&TM sono uno dei possibili modi d’intendere il vero  atteggiamento Punk? Voglio dire, l’autoproduzione, uno stile di vita “Do It Yourself”…Anche se a primo impatto potrebbe sembrare che siate più professionali, credo che l’atteggiamento sia lo stesso.  Cercando di divulgare un messaggio senza compromessi, lasciate andare le vostre sensazioni.

William: Grazie per averlo notato, Max – sei stato il primo. Le nostre radici sono punk rock al 100% e, sebbene la nostra musica lo esprima solo raramente, noi siamo SEMPRE stati “Do It Yourself”, sin dall’inizio. Ho prenotato  da solo tutti i nostri tours nel Nord America e, con la piccola eccezione degli anni del Metropolis (2001-2003),  noi abbiamo sempre  pubblicato i nostri albums da soli. Abbiamo sempre mantenuto l’etica punk rock nel nostro lavoro, stando sempre attenti alle nostre associazioni, lavorando raramente con delle compagnie che non conoscevamo o di cui non ci fidavamo (ci sono state alcune eccezioni) e mantenendo sempre un controllo totale su ciò che facciamo. La professionalità è un atteggiamento, non una misura di mercantilismo;  “professionale” per noi significa arrivare puntuali, mantenere un atteggiamento positivo, realizzare il tuo lavoro alla massima qualità possibile ed essere onorati, leali e responsabili verso le persone con cui lavori – è così semplice.

14-Ritornando ad oggi, siete ancora orgogliosi del cambiamento d’immagine che avete fatto con “The Burning Season”?  In quel periodo, molte persone erano confuse riguardo a tutta la situazione. Adesso sembra che stiate virando verso il passato ma guardando comunque al fututro…O forse l’epoca di TBS segnava l’inizio di qualcosa di nuovo? Un modo per…ricaricare le batterie del vostro lato artistico?

Monica: Oh, tutto ciò era VERAMENTE necessario! Se non avessimo fatto qualcosa di radicale, ci saremmo sentiti terribilmente  intrappolati da ciò che le persone si aspettavano da noi tutto il tempo. Io sono una vecchia punk rocker, non ho cominciato indossando abiti lunghi e cappelli. Ma le persone sembravano voler solo questo da me. Quindi abbiamo dovuto fare questo cambiamento.  Ma ora si tratta di scegliere e non di aver la sensazione d’essere costretti ad essere in un modo od in un altro. Io amo veramente vestirmi elegantemente, ma non voglio che ciò sia preteso dalle persone. Amo “The Burning Season”  - è uno dei miei album preferiti tra quelli che abbiamo realizzato. 
William: Sono immensamente orgoglioso di The Burning Season. E’ stato un album molto importante per me perchè è stato l’espressione della nostra libertà. Avevamo la sensazione che se fossimo rimasti più a lungo con il look e lo stile originale, saremmo diventati la parodia di noi stessi. Era il momento di cambiare. Tutto ciò che facciamo ora, lo facciamo liberi da ogni aspettativa. Noi possiamo – e vogliamo – fare tutto ciò che ci pare.

15-William, è da un pò che utilizzi questo tipo di chitarra…Perché questa scelta?

William: Ah sì: una Line 6 Variax. Questa chitarra è veramente utile durante i concerti. Molte persone ricorderanno senza dubbio che durante i primi concerti dei F&TM avevamo dei lunghi  tempi morti tra una canzone e l’altra, quando ognuno cambiava lo strumento, lo collegava/scollegava, lo accordava, etc. Ci voleva un’eternità e, durante qualche serata,  ammazzava veramente l’atmosfera. Questa è una modeling guitar: possiamo passare dal suono Les Paul al suono di una chiatarra acustica semplicemente  girando la manopola -niente più cambi di strumento!  Ciò permette allo show di fluire molto più scorrevolmente…ed è molto più facile viaggiare con una chitarra invece di tre!


16-Avete fatto tournée praticamente ovunque…In quale paese dove non vi siete mai esibiti dal vivo vorreste suonare? E perchè?

Monica: Oh, in molti paesi!  Mi piacerebbe  tanto andare in Giappone, in Cina, in Australia! Ma è molto difficile portare  lontano questo tipo di spettacolo!
William: Sì, le mie scelte concernono il Giappone, l’Australia ed il Sud America (il Brasile in particolare). Amo viaggiare ed incontrare persone nuove…e condividere la musica con la gente è il miglior modo per conoscerla.

17-Nella sottocultura gotica, c’è una band sulla quale puntereste senza esitazione? 

William: Questa domanda implica il fatto che noi prestiamo attenzione alla sottocultura gotica…;o)  In questo momento la miglior produzione emergente sono i Christ vs. Warhol, per i quali ho appena finito di registrare un album.  E, al momento,  sono anche un fan dei Fangs on Fur.

18-Prossimi progetti come gruppo?

Monica: Credo che pubblicheremo un ep ed anche un DVD di questo tour!
William: Registrare ed andare in tour, registrare ed andare in tour, registrare ed andare in tour... 

19-Desideri per il futuro?

Monica: Vedere più cambiamenti, più presa di potere e di coscienza  all’interno delle persone.
William: Esattamente – che le persone trovino la forza in loro stesse e negli altri. 

20-Come al solito, le ultime parole sono per voi. Quindi, dite ciò che volete!

We Are The Underground.

 

 


 

Max1334

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