INTERVISTE

VIDI AQUAM

giugno 2010

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Dopo tre lustri di attività, i Vidi Aquam, vecchie conoscenze di Erba Della Strega, arrivano finalmente al debutto vero e proprio su cd (vedi recensioni dischi di un mesetto fa). Quale occasione migliore per scambiare quattro chiacchiere con Nikita e co? Buona lettura!

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Bentornati su Erba Della Strega!

Fabio: è sempre un piacere essere qui e rispondere alle tue domande.

Nikita: ciao Max! Grazie del benvenuto. Ti ringraziamo per questa opportunità di essere di nuovo sulle pagine virtuali dell'EDS.

Prima di tutto, volete parlarci del vostro ultimo lavoro? Finalmente il vero e proprio debutto!

Daniele: il disco è stato un vero e proprio work-in-progress che ci ha tenuto occupati negli ultimi anni; diversi pezzi hanno preso forma nello stesso periodo in cui erano in corso le registrazioni, per cui non si è trattato di incidere semplicemente un repertorio che già avevamo ma di
plasmare lentamente qualcosa del cui aspetto finale non potevamo per forza di cose essere del tutto consapevoli... alla fine direi che è stata una piacevole incognita.

Nikita: sono stati anni molto difficili quelli verso la metà di questo decennio, nel 2003 si era dissolta la band e, dopo varie vicissitudini ed abbandoni, solo nel 2006 sono riuscito a riformare i Vidi Aquam. A quel punto è stato naturale il rientro di Fabio e Daniele, perché l'alchimia sonora
che abbiamo tutti e tre insieme è difficile da avere con altri musicisti. Un paio di brani di "The World Dies" erano già in scaletta nei live della formazione di "Queen of Spades", ma "Shadow Man" ad esempio è rimasta uguale ad allora solo per il testo e la base elettronica, invece i continui ri-arrangiamenti e cambi di testo per "The World Dies" e "Magic Door" si sono sviluppati pian piano. Nell'arco di tre anni abbiamo poi creato diversi nuovi brani e riesumato il primo brano composto dei VA nel 1994, "Stone Mask", in una nuova felice soluzione dove il basso distorto di Fabio dà nuova linfa vitale. Il lavoro sull'album è stato molto dilatato nel tempo ed abbiamo apportato varie volte delle modifiche negli arrangiamenti. Ma alla fine siamo riusciti a terminarlo e, per i pochi mezzi che abbiamo avuto a disposizione, siamo molto soddisfatti del risultato. La partecipazione in un due brani di Goj alla tromba (su “Radio Tuxedo” e “Beyond the Limit”) ha dato quel tocco in più che ci voleva. E la riequalizzazione finale del mastering di Frédéric Chaplain ha dato una lucentezza sonora che ha migliorato di molto il suono registrato. A Frédéric è piaciuto molto il nostro CD, tanto che ci ha chiesto di distribuirlo in Francia tramite la sua etichetta (la Prikosnovenie). Invece la partecipazione nel 2009 alla compilation "Lunar Sea" della Shinto Records ci ha portato, tramite questa label, ad avere una distribuzione anche negli Stati Uniti. Ora stiamo vagliando altre distribuzioni nel resto del mondo.

 

Come mai avete atteso tanto prima di fare questo passo? E sopratutto, in un’era dove sembra che nessuno compri più i CD, invece di puntare sul classico (e deprimente) digital download avete confezionato un prodotto eccellente anche a livello grafico!

Daniele: l'attesa è stata dovuta sia alle vicissitudini varie che il gruppo ha dovuto affrontare nel corso degli anni, con cambiamenti di line-up e aggiustamenti di stile, sia al fatto, abbastanza comune direi nella scena musicale dark e affini del nostro Paese, che praticamente nessuno è
interessato ad investire alcunchè dal punto di vista discografico, e potendo contare solamente su noi stessi la scelta dell'autoproduzione è stata obbligata e ha ovviamente influito sul dilatarsi dei tempi. Per quanto riguarda la scelta del formato, personalmente credo che il digitale sia di grande utilità e praticità, ma al momento di confezionare un prodotto il puntare esclusivamente sul digitale ci avrebbe privato del piacere di avere fisicamente l'oggetto del nostro lavoro e di stringerlo tra le dita, e crediamo che anche chi ha piacere di ascoltare la nostra musica possa condividere questo particolare aspetto.

Fabio: poi bisogna considerare che abitiamo in tre città diverse, lavoriamo tutti e fino a non molto tempo fa anche con turni scomodi che rendevano difficilissimo incontrarci, per cui siamo stati costretti a dedicarci all'album nei ritagli di tempo, facendo tutto da soli per la registrazione e il
mixaggio. Sarebbe stato bello permettersi di stare chiusi per un mese in uno studio pagato, con un fonico professionista ed appassionato, ed un produttore artistico altrettanto appassionato. Ma forse con una superproduzione patinata ed omologata come quelle che vanno in voga oggi, i brani avrebbero rischiato di perdere qualcosa a livello di personalità, perdendosi nell'anonimato dei suoni plasticosi, finti e tutti uguali che non distinguono più una band dall'altra. Sul fatto di aver pubblicato anche noi un supporto fisico tradizionale nonostante quasi nessuno compri più i dischi, noto che, paradossalmente, sempre più gruppi oggi - escluse le cover band ovvio - arrivano alla pubblicazione di almeno un album ufficiale stampato professionalmente, spesso proprio con l'autoproduzione e a costo di notevoli sacrifici. Non penso si tratti solo di emulazione a catena, del non volere essere da meno degli altri, penso invece che in questa epoca di inconsistenza dilagante e di mentalità 'usa e getta', sempre più gente senta il bisogno di lasciare una testimonianza concreta del proprio operato. 

Nikita: un ringraziamento speciale va a Camilla, per lo splendido artwork che ha creato sia per la confezione del digipack sia per la label.

La scelta di dividere i brani in due, ricalcando il lato A ed il lato B dei vinili, mi ha quasi commosso!

Daniele: tutti noi amiamo molto il vinile e ricordarlo con questa tracklist ci è sembrato un omaggio dovuto!

Quanto è cambiata la scena goth dai vostri esordi? Non siete nati nei primi '80, ma di certo (me lo ricordo bene) a metà '90 non era di certo una scena florida con serate e concerti a gogo come ora...

Daniele: può darsi che la scena dei tardi anni '90 non fosse il massimo, ma confrontarla a quella attuale è come paragonare un giardino all'inglese alla terra bruciata!

Fabio: la scena florida mi sembra sia già appassita da qualche anno. Dopo l'evidente vitalità del periodo 2000-2004, oggi vedo le solite vuote serate danzanti che non prendo nemmeno in considerazione, pochi concerti ed un pubblico letteralmente decimato.

E quanto siete cambiati voi? a livello umano e musicale so che avete vissuto svariate esperienze nel corso degli anni, impossibile rimanere gli stessi, no?

Daniele: personalmente credo e sento di essere cambiato molto, e soprattutto oggi ho una moglie e un figlio... ma l'amore per la mia famiglia non ha certo diminuito la mia passione per la musica, semmai mi ha aiutato a individuare meglio ciò che conta veramente nel dedicarsi ad essa
e quali cose invece siano solo orpelli e inutilità di cui si può fare tranquillamente a meno.

Fabio: invece io resto sempre lo stesso! Mi avevi conosciuto ai tempi degli Inverno della beffa, ed ancora oggi sono rimasto tenacemente affezionato al post-punk e ad una certa attitudine, pur avendo spaziato in questi anni anche in altri generi, dalle sperimentazioni pseudo-industriali di
H2S, all'hardcore punk dei Crash Box, fino al surf-rock'n'roll. Ma i Vidi Aquam sono ormai il gruppo più importante che ho, la mia seconda famiglia: dopo la parziale svolta stilistica nel 2006 la band è praticamente rinata, questa formazione ha una stabilità ed un feeling mai avuti prima, ed io stesso mi sento più coinvolto sotto ogni aspetto. Però al di fuori delle mie attività musicali, a livello umano sono sicuramente più disilluso rispetto a 15 anni fa, e mi sento sempre più a disagio nella società attuale. 

Nikita: è ovvio che in 16 anni sia cambiato, certamente in meglio, umanamente mi sento più maturato e guardo più alle cose sostanziali che a quelle irraggiungibili. La voglia di comunicare con la musica invece è sempre quella, certamente siamo migliorati molto come band, e l'aver creato un suono nostro ci dà molta soddisfazione. La miglior dimensione dei Vidi Aquam è quella dal vivo, perché lì riusciamo a trasmettere davvero tutte le emozioni che i nostri brani hanno al proprio interno.

 

Vi va di ricordare tutti coloro che hanno lavorato con voi negli anni? Siete ancora in contatto con gli ex membri? che fanno oggi?

Nikita: certamente, alcuni li vedo raramente, anche perché oramai ognuno si è fatto una vita propria, e per altri la frequentazione avviene per la maggior parte ai concerti e serate. Davide Del Col e Egon (Fabio Volpi) suonano già da alcuni anni nel progetto ambient sperimentale Echran,
del quale sono già usciti due CD, e Davide lo vedo spesso nei club. Invece Trevor Northgate lo vedo soprattutto ai concerti, musicalmente non ha bisogno di presentazione con il suo progetto ben noto. Altri hanno smesso di suonare da tempo. Dopo alcuni anni siamo ritornati in frequentazione con la nostra ex cantante, Serena, che per motivi di lavoro aveva abbandonato la musica e la scena dark. Ora è diventata una delle nostre fans, ed è rimasta molto colpita dal nostro nuovo aspetto live.

 

Una domanda cattiva. Per un pò di tempo nel Nord italia è circolata la voce che voi portavate sfortuna. Che rispondete a roba simile?

Daniele: grazie della notizia, io la apprendo adesso per la prima volta! Comunque, parlando seriamente: altri artisti, con più talento e fama di noi, sono stati etichettati in questo modo e hanno sofferto grandemente a causa di quest'assurdità; guarda caso, una cosa del genere però succede solo in Italia: direi che bisogna lasciare che coloro che si adeguano a queste superstizioni affoghino nel loro brodo, in questo caso quanto mai melmoso.

Nikita: sapevo che un paio di personaggi dell'ambiente parlavano male dei VA, ma non pensavo si potesse arrivare a questa ingiuria. Sono messi molto male per aver diffuso questa falsità. Io ti rispondo con il testo di un nostro brano, "Talk Talk”: (...) parla parla, non si può fuggire, il mondo è pieno di parole inutili e vuote, parla parla, io non li ascolterò...


Progetti futuri?

Daniele: suonare dal vivo il più possibile e intanto creare nuovo materiale!

Fabio: pur essendo al momento solo un'idea, ci piacerebbe pubblicare un singolo o un EP su vinile, e concretizzare così la nostra passione. Mentre le vendite dei CD crollano sempre di più, il vinile sta addirittura riconquistando pubblico pur restando un formato di nicchia. Vedremo, per il
momento è più importante promuovere "The World Dies".

Le ultime sono per voi!

Daniele: a tutti coloro che apprezzano la nostra musica dico: dimostrate il vostro supporto e comprate il nostro CD, perchè è la forza che ci serve per andare avanti, perchè i comunque magri rientri vanno soltanto a noi o al limite a quei pochi negozianti che ci danno un aiuto tenendo il
disco in conto vendita, perchè non ci sono etichette, agenti, produttori o quant'altro che ci lucrino sopra, perchè è anche giusto ricordare che la musica ha un costo notevole per chi la produce con solo le proprie forze e i propri poveri mezzi, e perchè dopo quindici anni di attività questa è la cosa migliore che abbiamo fatto! Ciao a tutti.

Fabio: un grazie a te Max, e a "L'erba della strega", per il sincero supporto di tutti questi anni.

Nikita: vi ringrazio per il supporto e l'amicizia che ci avete dato in questi anni. Invitiamo tutti i vostri lettori ad assistere ai nostri live e ad acquistare il nostro CD, vedrete che non ve ne pentirete ;) . Trovate tutte le info e le news della band attraverso questi links:
http://www.myspace.com/vidiaquam
http://www.rosaselvaggia.com/homeva.htm
http://sin-tech.org/Vidi_Aquam.html

Max1334

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