INTERVISTE

WINTER SEVERITY INDEX

giugno 2011

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Il loro mini d'esordio ha suscitato interesse. D'altra parte, per i più superficiali anche le loro foto promozionali hanno suscitato interesse. A questo punto, che possiamo fare qui ad EDS se non dare voce direttamente a loro? here we go

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Benvenute su EDS! Vi va di presentarvi e di raccontarci un po’ come è nato il progetto Winter Severity Index?

Simona: Ciao Max, grazie per questa intervista innanzitutto. Il Progetto Winter Severity Index è nato nel 2008 dalla fusione di due progetti a cui collaboravo a quel tempo: con Diana stavamo lavorando su dei pezzi originali assieme a Fabio Lanza alla batteria, mentre con Elyria e Mushy collaboravo come cantante all’interno dei Rethina, progetto a cui partecipavano anche Massimiliano Lanzo ( Visionary Flowers) e Daniele Briamonte ( ex Interior Deus). Purtroppo entrambi i progetti naufragarono per motivazioni logistiche e mi sono ritrovata con Diana da un lato ed Elyria e Mushy dall’altro. Il passo successivo è stato semplicemente unire le nostre competenze e interessi comuni.Tutte quante avevamo una forte motivazione e molti punti di contatto dal punto di vista del nostro background musicale. Io ho iniziato a suonare la chitarra in concomitanza con la mia crescente passione per la New Wave, ossia quando ero ancora adolescente. Avevo alle spalle innumerevoli collaborazioni con altri musicisti ma anche una grande voglia di esprimere il mio potenziale creativo, che fino a quel momento aveva visto una sua concretizzazione in vari tentativi di portare avanti delle band in ambito cittadino, in realizzazioni di video artistici con soundtrack originali e in un progetto di musica elettronica per il teatro, ossia una rivisitazione in chiave postmoderna dell’opera lirica Pagliacci di Leoncavallo, realizzata in collaborazione con il M° Andrea Veneziani nel 2007 per la regia di Silvio Peroni, esperienza che ci portò anche a vincere nello stesso anno il premio Greenbox come migliore rappresentazione.
Sin dalle prime improvvisazioni il feeling fra di noi è stato incredibilmente produttivo, cosa che ci ha assolutamente galvanizzate. Purtroppo però per un lungo periodo il progetto è rimasto in standby per un mio allontanamento dovuto a un soggiorno negli Stati Uniti. Al mio ritorno abbiamo ripreso a lavorare, ossia dalla fine del 2009. A Luglio del 2010 avevamo in mano il nostro primo EP.
Diana: Per quanto mi riguarda ho deciso dar seguito al mio atavico amore per il basso circa 9 anni fa cominciando a studiare dapprima con Alessandro Saba e piu' tardi con Andrea Veneziani. Fu proprio quest'ultimo a presentarmi Simona, avendo intuito innumerevoli affinita' musicali, e aveva visto giusto! Pur muovendomi all'epoca prevalentemente in ambito noise e post-rock, cominciammo subito a vederci e lavorare su idee e giri che rapidamente prendevano forma. A piu' riprese abbiamo tentato di completare una formazione, ma la perfezione e' arrivata solo con Mushy e Elyria.
Mushy: Ognuna di noi ha un background alle spalle molto diverse e questo ci ha permesso di avere molta esperienza e una visione della musica più aperta ed eterogena. Ho iniziato a suonare nel 2003 come Mushy, realizzando un paio di release in cdr e split su tape fino al 2011 con l'album "Faded Heart" che mi hanno permesso di creare un punto di incontro preciso tra il mio progetto solista e la band. Nel frattempo ho in cantiere alcune collaborazioni musicali come quella con Thierry Muller (Ruth) e alcuni artisti americani e inglesi dell'odierna scena underground.
Elyria: Sangue,fuoco,energia,movimento,lotta : suonare la batteria per me rappresenta la sintesi pratica di questi elementi e la loro concretizzazione attraverso il ritmo, in modo da renderli quasi “tangibili” e quindi esperibili agli ascoltatori. La passione per il mio strumento nasce quindi da qui. Ho cominciato a suonare nel 2000 come autodidatta, continuando così per due anni. Poi ho interrotto per motivi molto personali…un po’ di casini diciamo. Ho ripreso a studiare nel 2008 all’Accademia Scarlatti di Roma. Ringrazio per questo il maestro Daniele Iacono, per il supporto, la costanza e la pazienza con le quali mi ha seguita in questi tre anni, e con il quale spero continuerò a studiare anche il prossimo anno. E ringrazio le WSI per avermi dato l’opportunità di esprimermi come musicista.

Il vostro ep di debutto ha ricevuto consensi unanimi un po’ ovunque: ve lo aspettavate? Che ne pensate? E che mi dite di chi vi considera la solita minestra riscaldata? ma davvero secondo voi ci sono ancora ingredienti “vergini” da cucinare?

Simona: Una risposta così entusiasta e massiccia alla nostra prima produzione è stata per noi grande motivo di orgoglio e di gioia. Effettivamente è stato qualcosa che ha superato le nostre aspettative iniziali, non tanto per una mancanza di fiducia nelle nostre capacità, fiducia che almeno per quanto mi riguarda non è mai venuta meno, quanto per l’estrema rapidità con la quale ci sono arrivati apprezzamenti sia dall’ambiente alternativo italiano ed estero. A una settimana dalla pubblicazione dei nostri brani su Myspace avevamo già il nostro primo contatto per suonare: sto parlando della nostra data a Taranto al Gabba Gabba, la prima in assoluto ad essere stata confermata, per la quale saremo sempre grate al grande Hans Backovich. A qualche mese dalla pubblicazione dell’EP avevamo già il nostro primo ingaggio estero, per cui ringraziamo ancora particolarmente Alcino Pascoal delle Graveyard Session di Lisbona. Per non parlare di apprezzamenti che ci sono arrivati da musicisti stranieri ed italiani, fra cui quelli di Dernière Volonté ,Automelodi, Joy Disaster, Frozen Autumn, Miro Sassolini etc etc…e di richieste per il nostro EP, che ha venduto molto e continua a vendere, soprattutto all’estero. Siamo ovviamente felicissime di tutto questo.Per quanto riguarda chi afferma che la nostra musica non sia poi così originale, penso che sia sempre lecito pensare ciò che si vuole in merito a una produzione musicale, ma che basare il proprio giudizio positivo o meno su questo parametro nel 2011 sia quantomeno ingenuo.Il concetto di avanguardia non appartiene di certo a questi giorni e anzi, mi sento di dire che non appartiene a nessuna creazione artistica da più di un secolo. Quindi non penso sia granché costruttivo parlare di originalità per dare giudizi di qualità. Personalmente diffido di chi in nome di una presunta ricerca di innovazione trascura la possibilità di esprimersi in maniera genuina, alla ricerca di qualcosa di bizzarro a tutti i costi, cosa che poi non garantisce di certo una totale originalità ( “o famo strano?”). Da parte mia continuo ad ascoltare musica che mi emoziona e l’emozione non è certamente legata solo alle capacità intrinseche comunicative di un particolare suono ma anche al carico di ricordi e di evocazioni che quel suono è capace di portare con sé.
Mi sento di aggiungere poi che se dovessi per assurdo pensare a un sentimento che accomuna tutta la nostra generazione di trentenni o giù di lì, penserei proprio alla malinconia. Viviamo in un momento storico in cui le prospettive di futuro sembrano essere una pia illusione o un lusso che in pochi possono permettersi. Rifugiarsi nel passato è un atteggiamento che rispecchia totalmente la contemporaneità, non solo da parte di chi è esponente di una certa corrente cosiddetta alternativa .

State suonando parecchio dal vivo, sia in Italia e sia con qualche puntatina all’estero. Mica una cosa da tutti, sopratutto con una carriera relativamente breve alle spalle! Vi gusta quindi la vita On the Road...

Diana: Ci gusta eccome! la cosa particolare e' stata che le nostre prime mini tournee' sono state appunto fuori Roma, e il nostro affiatamento sul palco e fuori lo abbiamo trovato davanti al pubblico e in un clima di "vacanza" pieno di bei ricordi. Vi sveliamo un segreto: le WSI sono professioniste nel cazzeggio...Non vediamo l'ora a questo punto di ripartire!
Elyria: Ci piace, ci piace! J La vita “On The Road” è un po’ il nostro campo di battaglia! Ci aiuta a misurarci con noi stesse e stimola il nostro spirito di adattamento.
Suonare in giro, soprattutto all’estero, è un’ esperienza unica che ci permette di incontrare gente nuova, di sentire pareri diversi circa la nostra musica,di fare paragoni tra i posti diversi in cui si suona.
E poi ci piacciono le zingarate! Chi pensa che siamo quattro principesse che necessitano di passare la notte in un letto di piume..è totalmente fuori strada. Noi siamo pronte ad affrontare ogni tipo di ..ehm..angusta sistemazione :P

Le vostre influenze mi sembrano chiare, quel Post-punk di chiara matrice inglese dei primi anni ‘80. Ma qualcosa mi dice che voi non vi fermerete lì... Mi sbaglio?

Simona: Personalmente posso dire di aver ascoltato New Wave e Post Punk in maniera così massiccia da non poter prescindere da questa matrice, almeno per quanto riguarda il mio modo di suonare. Ma non sono fuori dal mio vocabolario Shoegaze e Psichedelia. Per quanto riguarda le mie fonti di ispirazione canore devo menzionare, Nico, Pj Harvey e anche molto Jazz, che per quanto non abbia mai studiato in maniera approfondita, ho ascoltato molto. E poi mi ispirano molto le voci maschili, avendo un registro da contralto: Morrissey, David Sylvian, Brendan Perry, Peter Murphy fra tutti.
Diana: Nel bagaglio delle mie influenze c'e' innegabilmente molto che esula dal post-punk nudo e crudo: sono cresciuta a suon di grunge e le discografie che mi hanno accompagnato nell'adolescenza Sonic Youth, Radiohead, Beck.Qualche anno piu' tardi ho scoperto il mondo della new-wave, pur non avendo mai alimentato il mercato dell'ultra-raro a tutti i costi. Nel mio cuore sopratutto i The Sound, i Chameleons, melodie secondo me piu' complesse costruite di altre. E poi, cosa scomoda da rivelare per i piu' (e a proposito di minestre riscaldate) ho un forte rispetto per gli Interpol, a cui riconosco il merito di aver risvegliato in una generazione il sentimento di "Yes we can", pur non avendo inventato nulla di nuovo.
Mushy: Ascolto molti generi tra loro diversi e che sono per me una forte componente di ispirazione. Adoro l'industrial italiano vecchia scuola, ascolto molto prog, cosmic kraut e psichedelia degli anni '70 fino alla minimal synth ed italo disco.
Elyria: New-wave e Postpunk sono stati i protagonisti indiscussi e assoluti di quasi dieci anni della mia vita, e lo sono tutt’ora.
I miei ascolti, però ,sono molto più vasti: dalla classica allo shoegaze,dal grunge al metal all’hardcore fino ad arrivare al postrock,passando per alcuni tipi di musica elettronica…insomma, penso che l’eclettismo nell’ascolto sia necessario per confrontarsi poi con la produzione di musica propria.
Da bambina son cresciuta a suon di sigle di cartoni animati ed Ennio Morricone,la grande passione di mio zio che mi passava i suoi 7”,in adolescenza col grunge dei Nirvana e col metal di Slayer,Sepultura, Death,Pantera e molti altri gruppi metal old school. Generi che ancora oggi ascolto con la stessa passione di allora, e ai quali si sono aggiunti anche altri gruppi che hanno un sound più attuale, primi fra tutti i Tool.

Parliamoci chiaro: quattro giovani donzelle piacevoli e non mignottamente plasticate che suonano (e sottolineo: suonano) Dark Wave non è una cosa da tutti i giorni. Vero che uno può pensare alle X-Mal Deutschland od alle Superheroines, ma erano comunque delle eccezioni. Quanto la gnocca (semplicemente il fatto di averla) può aiutare in questo ambiente e quanto invece può essere un intralcio? intendo: è più facile “farsi ascoltare”, ma forse è più difficile essere “prese sul serio”, se capite cosa intendo.

Simona: Ti ringrazio moltissimo Max per questa domanda senza peli sulla lingua, perché mi da modo di toccare un argomento che mi sta molto a cuore. Purtroppo viviamo in un paese in cui essere donna sembra essere o una menomazione o, forse anche peggio, qualcosa da sfruttare a proprio vantaggio per far leva sui bassi istinti di qualche vecchio satiro in erezione perenne. Non a caso le vicende politiche che hanno contraddistinto gli scorsi mesi sono state incentrate proprio su queste tristissime, oserei dire nauseanti, tematiche. Mi tocca dire che anche il cosiddetto ambiente alternativo che tanto si vanta di andare contro il sistema di pensiero corrente,borghese e retrivo, sembra invece molto spesso essere vittima delle stesse dinamiche. Ci è capitato di ricevere complimenti che suonavano come insulti da parte di persone stupite del fatto che, pur essendo donne, fossimo capaci di suonare in questo modo, oppure di persone che credevano che il nostro EP fosse frutto di rimaneggiamenti in fase di post-produzione e che invece dal vivo non fossimo capaci di suonare. Sì, complimenti…ma a denti stretti, appunto. E parlo di uomini e donne, il sessismo non è una prerogativa solo maschile.Oppure consigli di stampo paternalistico ( Papy docet) su come esibirci e risultare più catchy, accattivanti, maliarde…ci siamo capiti.E questo è solo un assaggio di ciò che quotidianamente, purtroppo, ci tocca sentire. Siamo veramente un paese molto arretrato dal punto di vista della parità sessuale e ne fanno la spesa soprattutto persone come noi che pensano, prima che all’esaltazione del proprio apparato riproduttore, alla propria realizzazione personale. Per fortuna ci sono anche molti uomini e molte donne che si distaccano da questo modo ottuso di vedere le cose. Posso dire ai signori cavernicoli che noi non siamo nemmeno più ragazzine, siamo donne e siamo artiste con degli studi e delle esperienze alle spalle, con un vissuto che ci permette di parlare di noi su un palco nel tentativo di comunicare un’emozione, più o meno efficacemente, di condividere qualcosa in maniera schietta, totale, essendo soltanto noi stesse e non tentando di convincere nessuno con mossettine che non farebbero altro che svilire il nostro messaggio. Alla luce di tutto ciò, le loro illazioni suonano vergognose, vergognose per loro, ben inteso.
Elyria: Penso che l’essere “donna” da una parte possa aiutare, dall’altra invece crei indiscutibilmente pregiudizi , e quindi si rischia di non essere prese sul serio. Diciamo fifty-fifty fra le due cose. Ciò può essere giustificato dal fatto che le componenti dei pochi gruppi femminili che esistono spesso badano molto alle apparenze e molto poco alla sostanza.
In questo, il nostro intento è completamente diverso. Intendo..non ci serve un palco per metterci in mostra. Proprio per il fatto che siamo ragazze, ci basterebbe molto meno. l’unico modo per capirlo forse  è “ascoltarci ad occhi chiusi”. J  Salire su un palco non significa soltanto gioia, significa fatica, significa sacrificio e vuol dire fare i conti con emozioni fortissime, a volte anche invalidanti. Tutte  questioni spesso ignorate da chi non suona. Non metterò mai in discussione i gusti personali di ognuno, è normalissimo e anche giusto che ci siano persone a cui non piacciamo..dico solo che molto spesso da sotto al palco è assai facile sputare sentenze senza conoscere l’impegno che c’è dietro ogni singolo pezzo.

Un discorso che facevo con un amico tempo fa: voi siete, diciamo, “Dark”. nel senso che “suonate musica Dark”. E vi muovete nell’ambiente Dark. Il che fa tutto molto Dark, a ben vedere. bene. Domattina vi telefona Rod Smallow e vi dice “uè belle gnocche, sentite, gli Iron Maiden hanno uno slot libero per il tour mondiale del 2012: andreste a fargli da supporto?”. Voi che fate? Rimanete fedeli all’etica Darche e negate con un “mai coi merdallari” e tornate a bazzicare i club scurissimi o dite “checcefrega dell’etica, andiamo davanti a più di 10.000 persone a notte!!!”? la domanda sembra idiota, ma non lo è...

Simona: Se le altre volessero farlo dovrebbero fare a meno di me . Non per una questione di fedeltà alla linea quanto per quel “Belle gnocche…” che mi da proprio fastidio…ehehehehehe.Comunque, rispondendo seriamente: considerato il fatto che chi oggi si professa alternativo il più delle volte tanto alternativo non è,né negli ascolti, né tanto meno nel modo ci concepire la vita, non vedo a che titolo dovrei fare un giuramento di sangue ad un movimento o a un certo giro specifico. Il giuramento di sangue, casomai, mi sento di farlo con me stessa, nel momento in cui mai e poi mai farò musica per compiacere chi mi sta davanti. Ma se i complimenti per le mie lyrics spaventosamente depresse e per i miei riff ipnotici vengono da un merdallaro, perché non dovrei esserne felice? Anzi, ti dirò: mi ha fatto particolarmente piacere ricevere complimenti per il nostro progetto da persone che non ascoltano di preferenza New Wave o Post Punk, segno che effettivamente quando si parla col cuore in mano le emozioni arrivano anche a chi è abituato a un vocabolario sonoro differente. Insomma…sarò una darkettona di merda per tutta la vita, ma se il mio essere darkettona di merda un giorno dovesse emozionare qualche non-dark, mi farà senz’altro piacere.( E comunque fare di spalla agli Iron Maiden equivarrebbe a fare la spesa…forse pure dal ferramenta, con consegna a domicilio, con tanto di lancio del bullone in faccia. Non si scherza con chi aspetta da ore la comparsa di Bruce Dickinson sul palco, sono facili all’ira! Ma che siamo matti? No no!!!)
Diana: Secondo me non e' l'artista a decidere chi emozionera' con la propria musica, e le sorprese piu' belle nascono proprio da questo assunto. Penso che il patto di sangue con l'ambiente dark non abbia granche' senso, anche perche', soprattutto a Roma, siamo sempre io te te e io...e spesso i complimenti nell'ambiente li vivo come: io faccio i complimenti a te e tu li fai a me....Ovvio che siamo le prime a capire dove la nostra presenza sarebbe senza dubbio fuori luogo (con gli Iron Maiden appunto lo sarebbe). Per quel che mi riguarda sono pronta anche ad uscire dal contesto purche' ci sia stima per il gruppo con cui si andra' a suonare, o ammirazione per una iniziativa in particolare. Cioe' con il cuore, non con la testa (o il portafogli).
Elyria: …CON CHI???!!! Porca miseria io ci andrei immediatamente! Ci darebbe una visibilità totale…e comunque non penso che Rod Smallow ci chiamerebbe se pensasse che non fossimo adatte all’evento e che potremmo in qualche modo essere un problema, lì si parla di soldi veri ….quindi,sì! E ‘fanculo al resto. Comunque si sa che io sono di parte perché sono parecchio merdallara e.. adoro i Maiden! Ecco, ho fatto outing (ride di gusto)..al prossimo live rischio il dark-linciaggio.

progetti futuri?

Mushy: i nostri prossimi progetti sono ben chiari. Abbiamo voglia di suonare, di metterci in gioco e sperimentare. Quest'estate andremo a suonare a Berlino e nel frattempo abbiamo intenzione di comporre nuovi pezzi. Il nostro obiettivo è di registrare un full-lenght e trovare un'etichetta che possa supportarci e produrci. Siamo molto determinate...
Diana: Primo fra tutti chiuderci in sala e lavorare per l'album, e poi trovare qualche data per la prossima stagione in Italia o all'estero. Per ora il nostro prossimo appuntamento live e' a Berlino al KingKong Klub il 19 agosto.
Elyria: Assolutamente registrare il full-lenght. E poi suonare il più possibile all’estero…speriamo…

le ultime sono per voi.

Simona: Un bacio ai pupi! (?)
Elyria: Grazie per la pazienza J

anzi no, l'ultima è per me: ma lo stamperete mai sto benedetto 12"?

Simona: abbi fede…prega per noi
Elyria: In unica copia, con dedica speciale a Max 13-34? .. Cmq sì…probabilmente lo stamperemo.

Max1334

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