INTERVISTE

AVANT-GARDE

Febbraio 2008

Indietro

A qualche anno di distanza da Cyanure, con "D'inverno EP" come antipasto, l'attesa per il nuovo album dei capitolini AvantGarde cresce....chiediamo ad Alessio, leader del gruppo, cosa ci aspetta...

================================


01 – Ciao Alessio, come vanno le cose? Il disco è pronto? Dicci tutto!!!

Ci siamo quasi, siamo in fase di missaggio. Il disco si intitolerà “Iron in flesh” e uscirà per In The Night Time Records. Abbiamo iniziato a mettere nero su bianco nel 2006. I risultati delle prime sessioni sono i brani presenti su “D’inverno EP”, frutto di un esperimento di home recording e, sinceramente, per noi più che soddisfacente. Balenava in noi l’idea di continuare a lavorare in quel modo e per l’estate del 2007 eravamo pronti per iniziare le registrazioni dell’album… Poi, però è arrivata, quella maledetta estate. Non sapevamo più che fare. Smarrimento, panico, dolore e la necessità di superare e metabolizzare quella disgrazia. Alcuni brani pronti per il CD sono stati accantonati per far spazio a quelli composti in quei giorni, così come dei testi.

Abbiamo deciso di abbandonare l’idea di lavorare da soli e ci siamo affidati, come per il lavoro precedente, a Gianmarco Bellumori. Il risultato è decisamente soddisfacente e rispecchia in pieno ciò che il gruppo ha maturato da “Cyanure” ad oggi.


 

02 – Negli anni mi ero abituato a considerare Avant-Garde una specie di solo project… ma ultimamente la formazione mi sembra stabile… è cambiato qualcosa?


Alessandro ed Antonio sono parte integrante del tutto. Contribuiscono in maniera determinante e tutto ciò che realizziamo. Viviamo insieme tutto ciò che riguarda il gruppo. Il metodo di lavoro risente non poco di questo. Si parte sempre da una mia idea. Sempre mie sono le strutture dei brani e i testi. Il tutto che viene poi elaborato da ognuno di noi, secondo il proprio punto di vista e il proprio gusto. Comunque un paio di brani del nuovo lavoro (“Leid” ed “Epigrafe”) sono stati scritti a quattro mani da me ed Alessandro.

Ad essere sincero ciò che manca al gruppo per lavorare in perfetta democrazia è il potere decisionale in pari misura tra noi. Mi riservo sempre l’ultima parola, se non altro perché, in fondo, Avant-Garde è una mia creatura.

 

03 – Ti faccio una domanda che mi hanno fatto di recente e che mi ha fatto sorridere. Come me, non hai più vent’anni. Son passati i Rosetta Stone, son passati gli Athamay, son passati i folkettoni, son passati i dettrocker dell’ultim’ora… son passati gli anni. Ma tu non molli. Non ti passa eh? J Riesci ancora a trovare stimoli e piacere nel coinvolgerti così a fondo nella musica?

Se così non fosse smetterei! Ad esser sincero mi hanno già fatto una domanda simile. E più che farmi sorridere, m’ha lasciato perplesso. E come se fosse strano o inspiegabile che una persona continui a fare semplicemente ciò che gli piace. Dov’è l’errore? Credo che la cosa più importante, in ogni forma d’espressione, è seguire il proprio istinto e non ciò che ci viene propinato da altri.  Se pensi poi che viviamo in un momento in cui sembra essere molto in voga il revival dei gruppi storici, essere rimasti uguali e sinceri con se stessi acquisisce un valore non indifferente.

 


04 – Ritorniamo alla band in senso stretto. Nell’ultimo promo c’era una versione molto bella di “Colpi di sonno” dei Bohémien. Come mai questa scelta?


Grazie per il “molto bella”
J Quel brano doveva esser una sorpresa per Luciano ed Alex. L’abbiamo suonata durante un concerto subito dopo la morte di Walter. Era un nostro piccolo omaggio. E’ piaciuta a tal punto da decidere di inserirla nell’EP. Io volevo fare “Nella nebbia” (che considero il brano più bello dei Bohémien), Antonio ha invece proposto “Colpi di sonno”. Decisamente era più appropriata come scelta.

 

05 – Roma anni fa lamentava una carenza di serate a tema e luoghi per suonare. Ora la situazione sembra essersi invertita… che è successo secondo te?


Tante cose. Diciamo che si è passati da un regime monopolistico a una concorrenza tale da stimolare un po’ il tutto. Chi gestisce con successo le serate oggi ha fatto tesoro degli errori altrui e, dopo una gavetta più o meno lunga, sta raccogliendo i frutti. Il discorso è diverso per le serate “d’ascolto”, ovviamente. In quel caso di gavetta non ce ne vuole molta. Ciò che ha influito maggiormente però è la facilità nel reperire materiale; in ogni parte del mondo puoi trovare un PC su una scrivania, connetterti a Soulseek e scaricare a rotta di collo. In meno di tre giorni puoi avere tutto il necessario per mettere su un serata senza spendere una fortuna. Sai meglio di me quanto fosse difficile trovare, qualche anno fa, i CD degli Shadow Project. Oggi che ci vuole? O lo scarichi o lo compri su eBay…

Per quanto riguarda i concerti, effettivamente sono aumentati gli spazi e, soprattutto, gli sforzi degli organizzatori nel proporre artisti di ogni dove. Il problema rimane il pubblico! Eva O: 30 paganti, Section 25: meno di 100…

 


06 – Molti considerano Myspace una specie di manna dal cielo. Tu che suoni da molto prima che tutti avessero un PC in casa, credi che ciò sia vero o è solo un ennesimo pentolone dove ci finiscono tutti creando un minestrone senza forma?


Credo che anche qui valga il discorso di Soulseek. Sono semplicemente i tempi che cambiano. Devo ammettere che da quando ho aperto una pagina su Myspace, la visibilità degli Avant-Garde è aumentata in maniera esponenziale.

Negli anni 90 per avere un minimo riscontro bisognava spedire demo, telefonare, inviare lettere, spendere un patrimonio in francobolli e coupon di risposta internazionali. Sinceramente non rimpiango quel periodo.

Ciò che detesto di Myspace è la totale mancanza di professionalità. Ormai tutti hanno una pagina e non si ha più, o quasi, la necessità di un sito web vero e proprio.

Anche io lo vedo come un enorme pentolone dove vengono appiattiti meriti e demeriti. Ma se devo essere sincero preferisco questo al peer to peer…

 

07 – Il CD si dice che stia calando, tutti scaricano ma sembrano rispuntati gli amanti del vinile. E con loro i collezionisti. Ora, il collezionismo è una brutta bestia. E lo so bene. E ricordo ancora con la bavetta alla bocca quando comprai il vostro 12” con copertina a poster, numerato e con un lato vuoto. Avete in mente di fare altre cose simili in futuro? E che pensi di quanto ho detto?

Ti confesso che da qualche anno vorrei realizzare un 7” EP in vinile colorato, ma i costi sono troppo elevati e al momento questa idea se ne sta buona buona chiusa nel classico cassetto.

Il vinile… quanti soldini spesi per dei cerchi di plastica… Per quanto mi riguarda, dopo aver trovato l’oggetto dei miei desideri, ho limitato molto gli acquisti. Comunque è vero, molta gente si è scoperta “collezionista” di recente. Che dire, è indubbio che il vinile abbia un fascino incredibile: l’unicità del pezzo, la copertina, ecc.

Purtroppo il CD è vittima della stessa industria discografica. Mettere un album in vendita a 22 euro é semplicemente un furto!

 

08 – Quali sono state le delusioni e le gioie della tua carriera musicale?


 
Tante gioie, che sarebbe meglio chiamare “soddisfazioni”, e poche delusioni…

Tra le prime, ovviamente, la recente data a Bruxelles, dove tutto è stato perfetto. Dall’organizzazione al pubblico. Un’esperienza indimenticabile.

Un’altra cosa che ricordo con piacere è la prima intervista per “Petali viola” curata da Elise.

Faccio un po’ fatica  ricordare “grosse” delusioni. Forse il trattamento che ci fu riservato al festival di Bassiano è quella che nella mia mente figura maggiormente. Più che altro avevamo delle aspettative che non  hanno avuto il riscontro sperato … Forse bastava farci suonare al tramonto e saremmo stati contenti…

 


09 – Quali saranno gli auspici per questo 2008?
 

Il mio vero desiderio è quello di poter continuare a lavorare come in questi ultimi 2 anni, cercando di poter cementare la sinergia che si è creata tra me, Alessandro e Antonio. Ovviamente ci dedicheremo anima e corpo alla promozione del nuovo album, sperando di poter suonare dal vivo il più possibile…

 

10 – Le ultime sono per te, a ruota libera.


Ti confesso una cosa: detesto questo genere di domanda
J Il fatto è che ce ne sarebbero tante di cose da dire a ruota libera. Non so neanche da dove cominciare.

I ringraziamenti per voi tutti sono d’obbligo. Ciò che mi ha sempre colpito è il sincero interesse mostrato per ciò che gli Avant-Garde hanno proposto in questi anni. Grazie!!!

Vorrei inoltre utilizzare queste ultime righe per dire che ogni singola nota che uscirà dai nostri cuori sarà dedicata ad un amico...



Max1334

Copyrigth @2007 - 2024 By Erba della Strega