INTERVISTE

Les Jumeaux Discordants

Luglio 2008

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Scambiamo quattro chiacchiere con una delle realtà più interessanti del panorama italiano attuale...

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01 Prima di Tutto presentatevi ai lettori di Erba Della Strega

Les Jumeaux Discordants è un progetto nato nel 2005 dall’unione di due progetti preesistenti: The Last Hour di Roberto Del Vecchio e Aimaproject. Il primo è un progetto strettamente musicale, mentre il secondo è un progetto nato nel 1996 e operante in diversi ambiti espressivi: poesia, fotografia, multimedia. Pertanto, il progetto Les Jumeaux Discordants presuppone una forte interazione tra poesia, immagine e musica. Forte è anche la predisposizione nel rappresentare cinematograficamente le poesie che sovente sono utilizzate per i testi che sono visionari e sondano la vasta gamma di sentimenti umani e che, inevitabilmente, si scontrano con la contraddittorietà della vita. Tuttavia, Les Jumeaux Discordants è ascensione, è una presa di coscienza del terreno, volta però al superamento delle miserie umane per mezzo degli unici strumenti che ogni essere può considerare intimamente liberi: la mente e lo spirito. La considerazione tripartita di carattere alchemico dell’essere umano tende a creare sentimenti contrastanti così resi oltre che poeticamente, anche musicalmente.
Aimaproject: Ci siamo conosciuti da poco, in realtà, nel 2005 al concerto dei Dead Can Dance a Milano. Roberto aveva appena pubblicato il suo brano del progetto solista (tuttora in corso) The Last Hour sulla compilation Flowers made of Snow della CMI, compilation che io non avevo ancora ascoltato e che lui mi ha spedito in seguito. Il suo brano Into Empty Depth, tra i tanti, insieme a quello degli Ordo Rosario Equilibrio, era stato l’unico che mi aveva realmente colpito per l’atmosfera avvolgente e il testo estremamente romantici. Così quando abbiamo cominciato a colloquiare relativamente ai suoi allora attuali progetti, ho avuto modo di sentire cosa stava producendo. Così, dal mio lato, spedendogli alcuni miei progetti Roberto mi disse che c’era una base sulla quale avrebbe visto bene la mia voce. In breve ebbi la base e in breve tempo nacque Malédiction. Intanto io stavo preparando un reading e quindi Le Destin di Gérard de Nerval. Il reading lo feci sopra Octopus dei Current 93, ma era chiaro che a breve sarebbe stato da lui musicato. Pertanto, se Malédiction era nata dalla base al cantato, Le Destin aveva vissuto il processo inverso. E poi il resto venne automaticamente!

02 Secondariamente un pò di storia

Le nostre storie sono individuali, ma intense ed è forse questo che traspare dal nostro genere, non pienamente classificabile, ma profondamente riconducibile a due correnti precise: Roberto ha un passato che pone le sua mura portanti nel gothic e nell’ambient.
Aimaproject: Per quanto mi riguarda, come Aimaproject, ho sempre collaborato per progetti strettamente sperimentali, sia a livello di testi, che di concept. Le mie prime sperimentazioni risalgono al 1997, quando ho cominciato a fare lavoro sulla voce per reading e teatro. Questo credo traspaia molto dal mio modo di lavorare che non è propriamente melodico.
Ho constatato sin da subito quanto la musica, la melodia, aggiungessero alla mia interpretazione: suoni e interpretazioni risultano spesso troppo ostici all’ascolto rischiando di divenire ascolti di nicchia, ad ogni modo questo progetto lo sto portando avanti parallelamente con Icydawn, col quale ho prodotto un’ulteriore versione di “Nursery”, la ghost track, per intenderci, che tanti scambiano come prolungamento di The White Room che è invece un solo strumentale di Roberto.
Questa si trova sul mini cd “Il Tagliacarte, L’Angelo, I Fantasmi” Prodotto dalla SMYW (Show Me Your Wounds).
Roberto: Il mio passato è legato al nome Gothica. Dopo lo scioglimento avvenuto agli inizi del 2004, ho dato vita al progetto The Last Hour. Nel 2005, sono entrato nel magico mondo di Aimaproject e ne sono rimasto affascinato. Ho trovato subito interessante l’idea di unire la mia musica con le sue capacità interpretative. L'unione dei nostri due stili “discordanti" ha generato un qualcosa di unico, particolare.


03 Oltre alle liriche di Almaproject vi siete avvalsi dell'utilizzo di poemi di Gerard De Nerval e Sallustio. Francese, inglese, latino. tre lingue in cinque brani. Come mai questa scelta?

Aimaproject: Un brano di LJD non nasce sempre nel medesimo modo, come ho scritto sopra a proposito di Malédiction e Le Destin. E’ chiaro che, per esempio, Le Destin, di un poeta francese, ho trovato consono interpretarlo in francese. Questo mi ha fatto scoprire le potenzialità di questo idioma. Il francese ha potenzialità ambivalenti: essendo una lingua molto musicale e anche molto elegante, mi ha permesso di giocare molto sul contrasto tra interpretazioni eleganti o più graffianti. E’ chiaro che con l’inglese, per esempio, tutto questo non sarebbe stato possibile. Il latino è stato scelto per Almus Spiritus semplicemente perché Sallustio scriveva in latino. La mia formazione classica mi ha permesso di giostrarmi anche sul latino, quanto a scelta del testo e del concept. Betrayed Bride era già nato dieci anni prima in inglese e così è rimasto. E’ chiaro che se ora dovessi scegliere una lingua preferenziale questa sarebbe il francese per i motivi sopra esplicitati. Però vorrei precisare un’altra cosa: la scelta della lingua non è solo legata al mantenimento del testo originale (vedi De Nerval o Sallustio), infatti anche dove i testi sono miei, sono intervenuta in una spietata decostruzione del testo originale, distruggendone sintassi e musicalità (i testi originali sono ovviamente in italiano) a favore di una interpretazione essenzialmente destinata alle musiche di Roberto. Il prossimo potrebbe essere in greco antico, omaggio ad una civiltà che adoro e con una storia e cultura che potrebbero insegnare molte cose all’inciviltà contemporanea.


04 ascoltando la vostra musica non si possono evitare visioni apocalittiche. Qual è la vostra visione del mondo in cui viviamo?

Aimaproject: è una domanda molto complessa, questa. Credo personalmente che non si lavora sullo spirito, il mondo in cui viviamo non può che peggiorare sempre di più e per far questo è chiaro che chi governa deve dare modo alla spiritualità di essere coltivata. Ma è chiaro che il mondo và piuttosto in senso opposto.
Una volta ero outsider per autocompiacimento (sapete come accade quando si è adolescenti, la sensibilità spesso si traduce così); oggi mi trovo ad essere outsider senza volerlo essere, perché sostanzialmente tutto ciò che non ha la velocità della luce, tutto ciò che non è in disfacimento già prima di essere vissuto, sostanzialmente non ha valore. E’ il valore che è morto, in tutte le sue accezioni. Così la Vita, con la V maiuscola è spesso una vita interiore e tutta individuale. Ma come animale sociale, questo è inaccettabile.
Roberto: Quando gli uomini hanno l'audacia di superare i limiti della misura, vengono castigati senza pietà. Dalla follia dell’uomo ci si può aspettare di tutto. Viviamo in un mondo assurdo ed è veramente difficile riuscire ad adeguarsi all’assurdità di questa esistenza. La musica e l’arte sono il mio rifugio, mi aiutano a sognare e ad avvicinarmi alla spiritualità e alla vera bellezza.


05 così come le vostre musiche sono dense, prive di spiragli, anche i vostri testi sembrano non lasciare molto spazio alla luce...

Aimaproject: Non è esattamente così: questi testi terminano sempre con uno squarcio di luce, che è poi la reazione ed operazione salvifica individuale. I testi sono molto aggressivi, superomistici. Tuttavia non si tratta della sublimazione di una rabbia qualsiasi, ma di una rabbia realmente vissuta.
Anche voi siete italiani, anche voi sapete cosa stiamo vivendo. Non so quanto all’estero possano comprendere questo coinvolgimento. Noi non recitiamo una parte, purtroppo.


06 Ho trovato molte venature nei vostri brani, ma nessuna influenza precisa. Cosa o chi vi ispira mentre componete un brano?

Roberto: Traggo ispirazione non solo dalla musica che ascolto, ma anche dalle sensazioni provocate dalla vita e da tutto ciò che mi circonda. La mia musica nasce dal profondo dell’anima. Attraverso la musica comunico con l’universo intero, trasmettendo le mie emozioni. Io e Aimaproject siamo complementari, le mie musiche si uniscono alla sua voce e si completano.


07 non avendo avuto la possibilità di vedervi onstage, descrivetemi come sono LJD dal vivo...

Aimaproject: il feedback è stato molto positivo e nonostante l’organizzazione sia stata da parte dell’Associazione che ci ha ospitato, a dir poco penosa, con la nostra forza e convinzione abbiamo raggiunto una potenza molto coinvolgente, sia per la musica che per l’espressività.


08 Quali obiettivi vi ponete come singoli e come band per i prossimi anni?

Aimaproject: Abbiamo progetti sia singolarmente che come LJD. E questo credo sia ancora positivo per non arenarci in uno stile, in un sound. Così entrambi portiamo sempre cose nuove da esperienze diverse. Per quanto mi riguarda sto preparando un lavoro concentrato sul tema della follia che, come ho già detto, ha avuto il suo primo esordio con il mini cd “Il Tagliacarte, L’Angelo, I Fantasmi” Prodotto dalla SMYW (Show Me Your Wounds).
Per intenderci: si tratta di testi come Nursery e Stati Ipocondriaci, testi dove si può respirare a pieni polmoni la decomposizione corporea e mentale.
E’ un lavoro molto difficile da vivere, alcune volte mi fa paura.
Poi collaboro anche con Roberto sul suo progetto The Last Hour e ho qualche richiesta di collaborazione che tengo però ancora misteriosa, per il momento: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco, no? 
Certo, la primaria importanza è l’uscita del CD di LJD e nuove creazioni con Roberto.
Roberto: Per il momento, ho come obiettivi di pubblicare il primo CD del progetto LJD e del mio progetto solista The Last Hour. Per il futuro, creare nuove sperimentazioni con Aimaproject.


09 progetti a breve termine?

Aimaproject: Il CD e poi i live, abbiamo molto da dire.


10 le ultime sono per voi

Aimaproject: Italiani! Dove siete???
Roberto:  “Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte” Gabriele D’Annunzio

Max1334

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