INTERVISTE

FEMME FATALITY

Marzo 2009

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01.   Prima di tutto presentatevi al pubblico italiano.

Ciao, siamo i Femme Fatality, un “duo electro” da St. Louis.

Siamo fratelli e i nostri nomi sono Alexander Palmero e Monanani Palmero. Io (Monanani) ho fondato il gruppo in 2003 insieme ad un buon amico ma abbiamo avuto tantissimi cambiamenti di line-up  finchè le cose non si sono stabilizzate con l’entrata nel gruppo di Alexander.

 

02.   Una breve biografia del gruppo …

I Femme Fatality  sono in giro da un po’ di anni, abbiamo iniziato questo progetto per incasinare un po’ la comunità emo. Volevamo che la smettessero di piangere e iniziassero a ballare.

Noi pensiamo che ballare sia molto più sexy delle lacrime …

Internet ci ha aiutato molto e nel 2005 il primo singolo del nostro primo album (“Dr K”) ha colpito in positivo gran parte della scena dei club americani.

Quel brano ci ha permesso di girare il paese e fare cose pazze in modo da continuare a suonare di più.

 

03.   Cosa ci dite a proposito dell’attuale scena electro a St.Louis?

St. Louis non è mai avuto ciò di cui necessita la scena electro. Quando i Femme Fatality si sono formati non avevo mai sentito la parola “electro”. Intorno a noi sono spuntate molte valide band electro  anche se  penso che il mio sia ancora il più temuto della città.

 

04.   Avete pubblicato anche un 7”  . Pensate che questo supporto abbia un seguito? (Io penso di sì. Sono un patito di vinili quindi… J

Abbiamo pubblicato un 7” perché avevamo sempre voluto stampare qualcosa su vinile. Non vende tanto quanto gli mp3 o il cd, ma sul tavolo del merchandise sta benissimo.

 

05.   Atari Teenage Riot, Techno, Pop, New Wave… e molto altro. Potete descrivere la vostra musica?

Siamo cresciuti ascoltando Punk, Indie e Hardcore.

Queste sono le scene da cui proveniamo.

Quando abbiamo iniziato programmando musica elettronica non avevamo davvero influenze elettroniche, è stato fatto così perche aveva un sound interessante.

Da quando abbiamo fatto il secondo album stiamo ascoltando più musica electro e un bel po’ di Hip Hop mainstream. Specialmente i S.O.V.

 

06.   Volete parlarci di “One’s Not Enough”?

E’ stato pazzesco fare “One’s Not Enough”.

Se ti raccontassi tutte le vicende successe probabilmente non mi crederesti.

L’abbiamo registrato nell’edificio di una vecchia scuola, lì ci sono feste di giorno e di notte.

In quell’edificio succede tutto quello che puoi immaginare, lotte, orge, feste di tutti i tipi, droghe, qualsiasi cosa insomma. Penso che si possa percepirne la follia ascoltando il disco. E’ davvero un disco da “Sto perdendo la testa”  e noi ne siamo orgogliosi.

 

07.   I vostri testi non sono stupidi o senza significato come quelli di altre band simili a voi…

Grazie, cerchiamo di essere eccessivi senza esserlo troppo. Noi parliamo di cose abbastanza pazze ma abbiamo un codice a cui restiamo fedeli.

 

08.   Sembra che continuate ad usare strumenti analogici per registrare e suonare. Ho ragione? Perché questa scelta?

Usiamo qualche synth analogico ma anche una tonnellata di digitale. E’ così  facile abbellire i suoni di un synth analogico con strumenti digitali. Non ci piace mettere limiti a ciò che usiamo, se produce un suono allora lo mettiamo da qualche parte nel disco.

 

09.   Progetti futuri?

Stiamo lavorando ad un EP proprio ora. Per adesso sono tracce molto dance floor da 120 battiti al minuto, un amico ha detto che suona un po’meno americano del nostro ultimo disco.

Non lo so, abbiamo anche un’altra band alternative- country  che si chiama “The Sudden Passion”  grazie alla quale stiamo facendo molti concerti.

 

10.   Le ultime parole sono per voi…

Grazie per averci contattati e per aver fatto questa intervista.

“One’S Not Enough” esce in Europa a Marzo, dateci un ‘occhiata.

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Max1334

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