DOLORE DI DONNA
Corpo dentro di me
Anima nella mia
calore che esca da me
rosso che mi colora
dolore che contorce lacrime e sangue
Atto damore
Atto di morte
SOGNO
Ho sognato di ballare a piedi nudi in una piazza vuota
I vestiti come seconda pelle
Ho sognato gli occhi di un uomo
Una rosa sul letto
Una bara vuota
Una sposa in nero
E di urlare di gioia questo lutto.

DISSOLVENZA
troppo lontana la tua voce
toppo lontano il tuo viso, il tuo sorriso
irraggiungibili come lorizzonte
intangibili come il vento
sogno che ti dissolvi nellalba dolce e
bionda...

ANIME
OSCURE
Unombra mi è accanto
Voce che incanta
Carezze che persuadono a seguirla
Neri veli mi avvolgono come un sudario, consumandomi...
Altro non vedo che il rosso del sole che albeggia...
Che il rosso del sole che tramonta
Il tuo corpo si allontana, ma la tua anima mi
appartiene!
Fra i fremiti del mio sortilegio invoco il tuo nome!
Ti aspetto fra le ragnatele di un castello maledetto!
Accenderò i ceri della tua camera ardente,
mio dolce cuore nero,
berrai il sangue che ho succhiato per te
La terra inghiotte una purulenta carcassa
la mia bara giace in luoghi ameni,
la mia anima è imprigionata in giorni sereni
Maleditemi demoni!
Maledicimi oh mio maestro e riportami da te
Resteremo nascosti nel buio
abbracciati
Ci sarà mai luogo abbastanza buio per noi?
La notte
La notte
ti ameremo
oh notte
se non ci fossero le stelle

VIOLENZA
Qualcuno si avvicina
Abbraccia
Nubi in cielo stellato
Barba irsuta che graffia
Cerca le labbra
Mani calde sotto il vestito
Bacia il collo tremando
. Il seno ansimando
Calore denaro di lei
Sigaretta accesa che lentamente si allontana!

SBANDO
Primavera
Delirio
Viso oscuro
Sguardo allucinato
Sbandati ne inseguano la scia
Sbandati ne invadono il delirio
Passano
frantumano
se ne vanno
Lascino un nome falso
Si disperdono nel caos

DELIRIO
Vita che scorre
Senza sfiorarmi
Senza cercarmi
Solitudine che supera i confini dellimmaginario
Paure mai espresse
Corpi stremati
Sete
Oblio

NOTTE IN
CITTA'
Un
bimbo trema: si nasconde alla cinghia di un padre ubriaco
Una ragazzina grida: troppo pesante quel corpo ansimante
sopra di lei
Un medico ripete un nome: inutilmente cerca di rianimare
un adolescente dalle braccia livide
Una donna piange sulla via: invoca la dignità perduta in
un vestito strappato
Disperati passeggiano: vendono le loro speranze in
buie gallerie
Un emigrato pulisce i vetri delle macchine ai semafori di
una città che chiamava Paradiso
Un barbone dorme tra i rifiuti coperto di cartoni in
una notte gelida
Un vecchio passeggia in un parco vuoto alla ricerca della
sua umanità
In un casa abbandonata un corpo senza vita, senza nome
... verrà sepolto senza saper di aver vissuto.
|
MIO UNICO E DOLCISSIMO AMORE
Rumore sordo nel silenzio
corpo senza vita
guancia pallide
lunghe ciglia su occhi socchiusi
immobilità dellinesistenza
...
Bara chiusa
non cè più aria.
Seppellito
...
Corpo in decomposizione
Notte
Cielo senza luna
Alberi: scheletri dalle adunche dita nellaria
gelida
Terra appena smossa
Fiori appena appassiti
Fiammelle di lumini che ondeggiano
Buia la sua tomba
...Morto
Morto
LEI
Lento cammino il suo crescere
Lunga preparazione la sua vita al sublime giorno in cui
donarsi alla morte
Anima non adatta a questo mondo
Spirito incarnato per sbaglio in attesa di libertà
Conoscitrice di misteri arcani
racconta di ombre sfuggenti, di emozioni a noi
sconosciute
incontrate nel suo indolente avanzare lungo viali a noi
occultati.

LA
SIGNORA DEL LAGO
Rive di una lago dalle acque immobili
notte senza stelle
notte senza luna.
Una giovane donna osserva le acque bluastre
una leggera brezza le scopone i lunghi capelli
le accarezza il viso
il corpo facendola tremare
I suoi sogni volano nella notte buia
nella solitudine di un addio
Passi lenti nellacqua gelida
stretta nello scialle avanza
come verso laltare nel più lieto dei giorni
Lacqua sale attorno al corpo
ne bagna la veste nera
I capelli divengono raggi intorno a lei
Freddo
Blu
Lacqua si chiude sopra al suo capo
Vertigine
Gonfiore
Nero
Calme le acque del lago.
Riva di una lago dalle acque immobili
Notte senza stelle
Notte senza luna
Stretta in uno scialle osserva le acque bluastre
Una giovane anima dalla veste nera
I capelli mossi dalla brezza gelida
Sul viso un goccia delle acque di un lago.

DIMENTICATI
Cimiteri dalle tombe divelte
Arida intorno la terra
Nessuno si cura di loro
A nessuno importa che siano morti
Urlo i loro nomi
In un pomeriggio che volge al termine
Ad un cielo livido
Il mio grido scende fino allinferno
Sale fino al cielo
Rimbomba fra le bare ormai dissolte
ricolmo del loro ultimo dolore
ho chiuso i loro occhi
ho sentito il corpo diventare gelido
ho accolto il loro ultimo respiro
ho udito il rumore dei chiodi sulla bara
i tonfi della terra che la ricoprivano
io anima viva
in luogo di morte.

XXX
Ho camminato nella nebbia
Lacrime mi indicavano la strada
Langoscia sospingeva la mia anima
Ho camminato in cimiteri senza nome
Tra tombe violate
Ho percorso gli scuri meandri della mia mente
Ho lottato con i miei demoni
Ho dato un nome ai miei incubi
Ho chiesto di essere sabbia nel vento
perché
nessuno potesse dichiararmi sua
Ho riposto i ricordi tra la pieghe del tempo
Un genio maledetto le ha scomposte ed ora nulla più
nascondono
Ho ascoltato il battito del mio cuore in una stanza
Vuota
Ho dormito nella penombra di alberi secolari
Su di un prato odoroso
Ho aspettato che il dolore divenisse inedia
Linedia torpore
Il torpore sonno
nessuno aspetta i miei sogni

SOGNO
... e
le porte si aprirono ...
... candele accese lungo la via ...
... rose fiorirono a profumare l'aria ...
... petali neri sotto i suioi piedi ...
... entrò la sognante dalla lunga veste nera ...
|
AMANTE BEFFARDA E CRUDELE
Non
una goccia di rugiada bagna il mio corpo
egli
rifugge dal giorno
e quando è obbligato a
camminarvi, lunghi veli lo ricoprono
Non bagna la rugiada la mia anima
sepolta in una
tomba senza nome, in un cimitero lontano, vicino al suo
corpo di ghiaccio. Il tempo e la terra la protegge e lei
col suo abbraccio rende quel corpo eterno
La prima volta che la incontrai
io ancora non
sapevo chi fosse
lavevo veduta sì, ma come
si vedono le rose dei giardini: visioni distratte dal
chiacchiericcio della vita.
Mi disse: Mi amerai
Io risi: Non ci si può innamorare di te
Morte.
Ella bisbigliò qualcosa che non udii, mi stregò con un
suo incantesimo mentre se nandava con ciò che era
mio.
Tradita ero stata da ciò che amavo. Egli aveva preferito
la Putrida Decomposizione alle mie braccia. Fu allora che
strinsi il patto, fu allora che uscente dalloblio
mi dedicai a lei e me ne innamorai. Ed ora mi cammina
accanto in ogni momento
Ma secco è il suo rifiuto di abbracciarmi, si rifiuta di
portarmi via con sé.
Ella ride del mio amore.
Si beffa delle mie evocazioni.
Schernisce i miei patetici tentativi di raggiungerla.
Amante beffarda e crudele lascia che io lammiri
ogni giorno dalla mia croce solo quando il dolore sbrana
la mia anima.
Del mio sangue ella si nutre
vano il mio
rifiuto
Questa notte non lo farò, mi dico
una notte ancora resisterò
ma poi le dono ciò che
lei, immondo vampiro, mi chiede
Di nuovo e poi di
nuovo ancora. E lincontro minebria. Ella
millude. Savvicina
Sì china su di
me
per poi abbandonarmi esanime: unico ricordo
quella nuova cicatrice.
Ella mi tortura... mi fa camminare fra i suoi
amanti
lho veduta preparasi per i suoi
incontri amorosi
giungere ed andarsene sorridendomi
beffarda con nuovi fidanzati lasciandomi fra le grida
nella solitudine che la segue.
Di nuovo ho ripreso il cammino verso di lei
è
difficile vedere la via accecati dal dolore
dellanima
ma questa volta la
sorprenderò
Riuscirò!
Lansia di raggiungerla minduceva alla fretta.
Ora sarò io ad ammaliarla.
Le darò ciò che vuole.
Sarò come mi desidera.
Si nutrirà così tanto del mio sangue da dimenticarsi di
vegliare.
Griderò per distrarla.
No, non potrà impedirmi di raggiungerla, così come si
è presa la mia anima, la obbligherò a prendersi il mio
corpo
troppo esanime sarà per restituirlo alla
vita...
MORTE IN
CHAT
Notte
dinverno.
Grande sala dantico palazzo illuminata dal fuoco
del camino.
Sola, in quella stanza vuota, seduta a terra, avvolta in
calde coperte di lana, Rose digitava in fretta parole sul
suo piccolo computer portatile. Accanto a lei un calice
di vino rosso ed ambrosia.
Sullo schermo rossastro per il riverbero del fuoco
comparve la scritta:
Sei stato connesso al server
Rose bevve un sorso dal calice dargento
Lui era lì. Laspettava
Angelheart:
Finalmente, come stai?
Rose: il mio tempo sta giungendo al termine, mio dolce
amico
Angelheart: cosa vuoi dire?
Rose: le mie labbra si stanno nutrendo del nettare degli
dei...
Angelheart: Perché?
Angelheart: Aspetta che questa notte giunga al termine,
attendi che il sole sorga di nuovo
Angelheart: poi se ancora vorrai
potrai liberare
le ali della tua anime
Angelheart: e lasciarla volare alta nel cielo come un
bellissimo gabbiano
Rose: io amo gli avvoltoi.
Rose: La gente li odia perché sono brutti e perché
stanno sempre in mezzo ai cadaveri
Anglheart: ami gli avvoltoi perché sono simbolo di
qualcosa a cui la tua anima confusa anela in questo
momento
Rose: credo di amarli perché infondo sono soli
Angelheart: soli come te
vero amica mia?
Rose: sì
soli
come me
Angelheart: Non è giusto che tu sia sola nel buio
Rose: la luce si scorge solo nel buio
Angelheart: il buio vuole spegnerti
Rose: e perché ci sia buio nessuna stella deve brillare
Rose: Così anche i miei occhi stanchi
Rose: la possono vedere
Rose: e lasciarsi guidare
Rose: sono le ultima parole di una poesia scritta dal mio
ragazzo prima di suicidarsi
Angelheart: io credo che tu abbia solo bisogno
damore...
Angelheart: ascolta le mie parole come se fossero lacrime
Angelheart: tu non odi la vita
tu sei un candido
angelo
Angelheart: e non posso immaginarti coperta da un velo
nero
Angelheart: io vorrei toglierti il dolore cha hai provato
quando lui si tolse la vita
Angelheart: dimmi come posso fare
Rose sorrise tristemente, portando di nuovo alla bocca il
prezioso calice. Lacrima scendevano lungo il suo viso,
come gocce di rugiada sulle sue labbra riarse, come fuoco
sulle sue ferite
impertinenti non volevano fermarsi
scesero fino al cuore
e per un attimo il
calice tremò nella sua mano.
Angelheart: Rose ci sei ancora?
Angelheart: Rose?
Angelheart: Rose
.
Angelheart: Rose ti prego
Angelheart: prendi la mia mano
afferrala e fuggiamo
via dai tuoi propositi di morte
Rose accarezzò il video con la stessa dolcezza con cui
una madre accarezza il viso del suo bimbo
dormiente
. Per terra una foto: un volto duomo
sorridente, una dedica: Ti amo. Rose alzò il calice
A te amore mio
Angelheart: ascolta la mie lacrime
ti supplico!
Rose: non piangere per me amico mio Rose: tu non
sei come me
tu voli alto nei cieli
Rose: e sfiori con le tue grandi ali dalbatro Dio
Rose: porta attraverso le tue ali
Rose: la mia anima bambina che verrà sepolta sanguinante
ed esanime
Rose: portala a Dio e tenetela stretta fra voi
Rose: nascosta alla voracità del giorno
Rose: vola amico mio
Rose: ti dono le mie ultime forze
Angelheart: ti prego afferra le mie mani
Angelheart: perché io ti possa portare via con me
Rose rilesse quellultima frase. La rilesse una,
due, tre volte fino a scoppiare in singhiozzi. Tutto il
suo corpo tremava per i singulti del pianto
Perché
LUI non laveva portata via con sé, perché
laveva lasciata sola in quel mondo ostile, vuota
come quella stanza che si era sempre rifiutata di
arredare?
Pianse a lungo mentre il cursore lampeggiava solitario
nella stanza della chat, mentre il suo fisico cominciava
a cedere il passo al veleno
Angelheart. Perché vuoi morire?
Rose: perché la mia vita non ha più un senso
sono
scesa allinferno
Rose: mi hanno trascinato fuori
Rose: ora vivo in una grande casa
vuota
Rose: VUOTA VUOTA VUOTA VUOTA VUOTA VUOTA VUOTA VUOTA
VUOTA
Rose: PERCHE NON MI HANNO LASCIATO NELLA FOGNA IN
CUI MI HANNO TROVATO?
Rose: HANNO PULITO LE LORO COSCIENZE
Rose: HANNO MONDATO LE LORO ANIME
Rose: SI SONO GLORIATI PER AVERMI SALVATO
Rose: MA IO NON VOLEVO ESSERE SALVATA
Con rabbia Rose bevve
nemmeno una goccia rimase nel
calice, che scagliò, lontano, con ira.
Con rumore sordo cadde a terra rotolando di nuovo fino a
lei.
La morte non si allontana mai da me disse.
Il fuoco ardeva nel suo corpo, vedeva il buio avvicinarsi
ed udiva lo scalpiccio dellamato cocchio.
Angelheart: Rose come stai?
Rose: il mio filo è più sottile di quello del lino
Angelheart: Rose ragiona, tu una volta mi hai detto che
lui ti amava tantissimo
Angelheart: pensi che vorrebbe che tu morissi?
Rose: lui
così forte
Rose:
così piccolo quando fra le braccia piangeva
per avere la sua dose
Rose:
così grande quando mi raccoglieva fra le sue
braccia nelle notti gelide
Rose:
così debole quando il viaggio laveva
distrutto
Rose:
così forte quando la vita per la strada ci
provava
Rose:
così solo in quel momento di morte
Angelheart: è unimmagine troppo pesante per te in
questo momento
Angelheart: non fa che ucciderti
Rose: chi avrà chiuso i suoi occhi
Rose: chi avrà baciato le sue labbra
Rose: chi avrà colto il suo ultimo pensiero
Angelheart: tu sei ancora qui
Angelheart: e nessuno ti è vicino per ascoltare il TUO
ultimo respiro
Angelheart: nessuno chiuderà i TUOI di occhi
Angelheart: nessuno ascolterà il battito del TUO cuore
rallentare fino a fermarsi
Angelheart: Rose ascoltami per favore, desisti
Angelheart: non piantare questa spada nel mio cuore
Angelheart: se non trovi una ragione per vivere in te,
trovala in me
Rose: la mia mente lotta ormai per scrivere queste poche
parole
Rose: il tempo è finito, amico mio
Angelheart: no
ti supplico
no
chiama
qualcuno
Angelheart: Non lasciarti andare
parla con me
Angelheart: stringi le mie mani ti daranno forza
Angelheart: per favore
Angelheart: no
Con fatica Rose fissava lo schermo
la vista si
annebbiava
le parole si confondevano
Loblio giungeva
Rose: d
o
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a
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Rose: i
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Rose: l
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re
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Rose:
Rose:
Angelheart: ROSE
. ROSE NO!!!!!!!
Rose: lultimo alito di vita
Rose:
n
o...n
e
r
o
s
o
l...a
Rose: grazzzzzzie
Rose ADDIO
Angelheart: ROSE
Angelheat: Rose
Angelheart: ROSE
. NO
Sdraiata a terra Rose si contorceva
spuma del mare
fra le sue labbra. Fra i fremiti
clicco col
mouse
Sullo schermo apparve: Rose ha abbandonato la
chat
L'OMBRA
DEL BUIO
Era
l'alba ... Di lei nulla rimaneva, era stata sterminata in
una notte senza luna, nel buio di un angolo di vita che
l'aveva avvolta, penetrata, schiacciata contro un muro di
disperazione. Un ombra l'aveva posseduta, aveva goduto di
lei, in lei senza chiedere perdono.
Lui l'aveva vista nel grigiore del crepuscolo, sola nel
mezzo di una via.
Le era passato accanto senza che Laura lo notasse, mentre
cercava di scorgere gli ultimi raggi di un sole morente.
Aveva camminato davanti a lei, quasi a mostrarle la
strada, ignaro, noncurante dei sogni che la stavano
conducendo a casa. Nell'incrocio delle vie che portano
all'amore, lui l'avvicinò. Laura parlò con lui
gentilmente, senza che il suo cuore sobbalzasse di paura
o che il suo sguardo si volgesse in cerca d'aiuto per la
via deserta.
Lui sorrise a Laura, la ringraziò, la salutò ...
la trattenne, impedendole di allontanarsi fino a farle
male, fino a ferirla.
L'attirò a sè.
- Senti la forza del mio corpo?-
Se solo avesse potuto vedere il suo viso ..... ma
lui rimaneva nel buio ... non gli importava che lei
lo vedesse.
Lui voleva bere le lacrime che le bagnvano il viso
rendendo le sue labbra salate ... lui non voleva che lei
sapesse chi era o il suo sguardo non sarebbe stato quello
di un animale ferito, impaurito. Il profumo di lei era
sulla sua pelle ora, ne sentiva il sapore in bocca,
saliva fino al cervello inebriandolo
- Sai di buono, la tua pelle profuma come quella di una
bambina -
Una bambina, si era una bambina che piangeva contro il
muro di quella casa sconosciuta, era una bambina che
gridava perchè non succedesse, che supplicava che
qualcuno la proteggesse da quella immondizia ... lei
voleva opporsi, oh se lo voleva e tentava di reagire ...
ma non riusciva, non poteva .. quel corpo era così
pesante e premeva premeva premeva ....
"Forse è solo questo che vuole" si disse ad un
trattò "forse vuole solo godere dei miei baci, del
mio profuno e poi .. poi mi lascerà andare ... andrà
via ... Si è così .. e io ... io andrò a casa e mi
laverò unaduetrequattro volte con la brusca ed il suo
odore andrà via ... e io dimenticherò ... si riuscirò
a dimenticare .. in fondo non c'è nulla da ricordare
..."
Ma lui non la lasciò. Non voleva che dimenticasse.
La costrinse a terra sulla strada umida e sporca ...
ansante riempiva gli anfratti del suo corpo ... con voce
dura e rotta le dava ordini ai quali rispondeva
conscia del proprio destino: esisteva per dare piacere a
lui ... a quell'ombra che la invadeva ... che diventava
parte di lei ogni momento di più ... così tanto
parte di lei che il momento del distacco la lasciò
martirizzata. Piccolo sacchetto di rifiuti!
E poi d'improvviso quel bagliore accecante ... la
luce ... si ritrasse violentemente ... non voleva che la
toccasse, non voleva che le mentisse ... ora sapeva ...
sapeva che non avrebbe mai dimenticato ... sapeva che
l'ombra era dentro di sè ora ... che nessuno poteva
lavarlo via ... non voleva che le mentissero, che la
smettessero di dirle che tutto sarebbe tornato come prima
....
Era l'alba ... Di lei nulla rimaneva, era stata
sterminata in una notte senza luna, nel buio di un angolo
di vita che l'aveva avvolta, penetrata, schiacciata
contro un muro di disperazione. Un ombra l'aveva
posseduta, aveva goduto di lei, in lei senza
chiedere perdono.
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