Fa freddo. Già. Il mare d'inverno, come cantava la Bertè anni fa (ma se non sbaglio il pezzo è stato scritto da Ruggeri) è sempre affascinante, nella sua tristezza. Ed ora ancora di più, dato che i giorni di maltempo, le burrasche e le tempeste dei giorni prima hanno ridotto le spiagge di Igea Marina a dei fazzoletti di sabbia, sabbia che comunque ricopre quasi totalmente le cabine sulla riva... L'idea che solo qualche manciata di settimane prima questi posti fossero straripanti di turisti cotti a puntino e ragazzini schiamazzanti mi sfiora per un secondo. E mi fa sorridere un pò, ma tant'è, siamo qua e non è certo la balneazione il motivo della nostra presenza su questo tratto della costa emiliana...
Grazie alla preziosissima collaborazione di Davide Ceccarelli/D.a.F Colony, Erbadellastrega ha organizzato questo mini festival nell'accogliente cornice dell'Isola del Rock, nota ai più per aver ospitato nel recente passato nomi di punta del goth mondiale come Sex Gang Children, Faith And The Muse, Kiss The Blade, Chants Of Maldoror ecc...
L'arrivo all'ormai mitico albergo "Dea della salute", convenzionato per l'occasione con il concerto, è dei migliori. I sempre gentilissimi gestori ci sistemano nelle stanze accoglienti e calde (fuori fa un freddo cane) ed abbiamo quindi il tempo di riprenderci un attimo dal viaggio e prepararci per la serata. Verso il tardo pomeriggio le camere vengono occupate da svariati figuri nerovestiti, sintomo che, anche questa volta, la formula concerto più albergo ha fatto centro. Il tempo di scendere, scambiare quattro parole con alcuni amici e con i "padroni" Malex ed Elise, e subito via verso il locale che ci aspetta.
Arrivati lì, verso le diciannove circa, troviamo subito i Bohémien impegnati negli ultimi ritocchi del
soundcheck. Gli stand sono quasi a puntino e si comincia a respirare quell'aria di festa che mi aspettavo. Nel ristorante contiguo arrivano anche altri ragazzi, e dopo l'incontro con il grande Davide Cecca, tutti a fare la pappa. Ebbene sì, al diavolo corpi smagriti
e volti emaciati, e giù di tagliatelle, risotti e così via, alla faccia dei darche finto anoressici! :-) E come cantava Gino Paoli (ma cos'è, un "Sanremo Revival"? N.d.Malex), tra un bicchier di (ottimo) vino ed un caffè, arriva l'ora di dirigersi verso la sala del concerto.
In apertura tocca a Monica "Nuancenoire" intrattenere i presenti con un'ottima selezione d'ascolto, basata prevalentemente sul folk e sui classici "intellettuali" (alla Swans, per intenderci). Tra i vari commenti ("Ma di chi è sto pezzo splendido?" - "Come non li conosci?!?! Ho il vinile numerato limitato a 12 copie e mezza!!" ecc, ecc, ecc...), una puntatina allo stand de "La Rose Noire" con la sempre gentile Elisabeth e consorte, sbirciatine varie all'enorme esposizione di accessori di "Linea Gotica", ecc... ecco finalmente giunto il momento della musica dal vivo.
I primi a comparire sul palco sono i Bohémien. Cosa posso dire di loro che non sia già stato detto ormai? Uno dei veri e propri pilastri del goth italiano storico, che si ripropone al pubblico odierno dopo anni ed anni di assenza dalle scene, può solo destare curiosità. La domanda che molti si ponevano è: "Ma come suoneranno adesso questi?... Commento personale: DIVINAMENTE!
Uno show tirato e vissuto, musicalmente ineccepibile e molto coinvolgente dal punto di vista emotivo. I pezzi storici ed immortali come "Colpi di sonno", "Sangue e arena" e "Nella nebbia (non oltre sarò)" si fondono alla perfezione con le nuove composizioni (degna di nota la splendida "Danza pagana"), [confermo il commento su danza pagana, meravigliosa! Mi è rimasta in testa per i due giorni seguenti... chiedere a chi mi era vicino! :-) N.d.Malex]
tracciando una linea netta tra chi la musica la fa tanto per fare e chi invece la vive davvero. Non c'è che dire, nonostante la (ormai, purtroppo, consueta) staticità di buona parte dei presenti, i Nostri hanno offerto uno spettacolo coinvolgente, grazie anche a quel
"vecchio sornione" di Alex, che non ha assolutamente dimenticato come si tiene un palco. Non credo ci sia bisogno di dire altro. Applausi...
Tempo pochi minuti e sul palco salgono gli ormai consolidati Inner Glory. Freschi freschi di nuovo parto discografico (un 7" per l'etichetta di Albin Julius), i nostri "folkettoni" veneti si presentano nell'ormai collaudata formazione con voce e chitarra, basso, synth e violoncello proponendo uno show decisamente carico di emotività, mettendo in successione una serie di canzoni convincenti. Bellissima la nuova versione di "War is forever" molto più tirata, e davvero magiche le atmosfere di "What remains of a dream?". Lo show scorre via tranquillo tra suoni acustici e la voce profonda del singer... L'unica nota stonata è il solito insopportabile chiacchiericcio della gente presente, a cui, evidentemente, non fregava molto del concerto (spostatevi dal bordo palco, perlomeno...). Nonostante questo Jonny e co. si sono dimostrati dei veri professionisti, portando a termine uno spettacolo dignitoso, con un finale tribal-percussionistico veramente d'impatto. Il sipario si chiude. Applausi strameritati anche per loro.
Da qui in poi tocca al sottoscritto intrattenere i giovani (e meno giovani) nerovestiti, con una selezione che è andata a pescare a piene mani dal death-rock e dal batcave... poteva essere altrimenti? Mi ha seguito poi alla consolle Davide Ceccarelli che tra classici e sorprese (Holiday in cambodia!!!) ha chiuso grandiosamente una serata che i presenti credo ricorderanno con molto piacere anche nei mesi a venire. Divertirsi, in fondo, fa
bene a tutti, pure ai darche. :-) Alla prossima!!! [Recensione di Max "13-34" per Erbadellastrega.it - Gennaio 2003]
P.S.: un ringraziamento davvero speciale a tutte le persone che con il loro lavoro hanno reso possibile tutto questo. Con il cuore.
P.P.S.: ci scusiamo per la mancanza di foto degli Inner Glory, ma la macchina fotografica ci ha mollato proprio sul più bello! :-(
   
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