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° STURM CAFE - "So seelisch, so schon!" [Progress/Audioglobe, 2005]
Quanto tempo! Era davvero da tanto, tanto tempo che nel mio lettore non entrava un Cd "nuovo" con della sana ebm vecchio stampo, e intendo l'ebm più ballabile, un po' alla D.A.F. per intenderci. Aspettatevi quindi di trovare copie più o meno sfacciate di "Der Mussolini", ritmi quadrati, drum machine e uno, al massimo due (ma è raro) synth che seguono una linea base, con la voce che canta sopra in tedesco marcatissimo. Molto pop, dal mio punto di vista. E terribilmente irresistibile. Trenta minuti e rotti per undici pezzi che, per quanto mi riguarda, sono tutti dei potenziali hit da dancefloor, nostalgico e non. E' impossibile tenere fermo il piedino e non c'è un solo
momento di calo per tutto il disco, che fa della semplicità e della schiettezza il suo punto di forte. Come già detto, ebm vecchia maniera. Tutto è già stato detto a suo tempo credo, ma uscite come queste servono a rinfrescare la memoria. Godibilissimo e consigliato. Andate a farvi un giro sul sito ufficiale, scaricate i demo e il video nella sezione media e fatemi sapere. [Max 13-34]
Sito web:
www.sturmcafe.tk
 
° THE DONKEY IS REBELLING AGAINST THE FARM RULES - "Riding" [Bad farm records, 2005]
Dalla Sicilia ecco un progetto folle. Avverto tutti i darche e niu ueivers che siamo fuori tema, nel senso niente sonorità oscure o decadenti. Non so bene perché questo Cd mi sia arrivato, ma ascolto tutto e quindi ecco cosa vi aspetta. Diciassette tracce per quaranta minuti di musica, in bilico tra country, post rock e rock and roll. Il concept che sta dietro al disco è molto carino, ovvero la storia di un imprenditore un po' bastardo che raggiunge i suoi sporchi scopi e, paradossalmente, ottiene il consenso della gente (ehm, mi ricorda qualcuno...), i ragazzi sanno suonare, le canzoni sono molto molto piacevoli, ben composte ed arrangiate. E ho il netto sospetto
che dal vivo siano uno spasso, quindi se vi capitano sotto mano, un saltino ce lo farei. [Max 13-34]
Sito web:
www.badfarmrecords.com
 
° COM-PULSION - "Machines" [Decadence, 2005]
Non vorrei sbagliarmi ma questi ragazzi in precedenza erano una cover band dei Depeche Mode. Cosa che già dovrebbe schiarirvi le idee a riguardo. Ecco arrivare un dischetto che in 11 canzoni per poco più di un ora ci inonda la stanza di sonorità synth pop easy listing, con richiami più o meno evidenti a gruppi quali Cultur Kultur, De/Vision e compagnia bella. L'accattivante artwork del lavoro accompagna l'ascolto dei brani, che scivolano via bene e fanno battere il piedino qua e là. La produzione è su ottimi livelli, anche se dopo un po' il fatto di trovarsi di fronte all'ennesimo deja vu è evidente. Piacevoli e "leggerini", potrebbero essere ottimi per accompagnare
viaggi lunghissimi, notti rilassate o momenti dolci. I rimandi ai Depeche Mode sono evidenti (e come poteva non esserlo?) ma devo ammettere che i nostri sanno attingere bene. Manca forse qualche hit vera e propria, qualche pezzo che spacchi e che possa diventare una hit da dancefloor, ma potrei sbagliarmi… "Virus" potrebbe essere la prescelta, ma a mio giudizio gli manca il "tiro". Ripeto, piacevoli sicuramente, ma se avete già dischi del genere attenti, potreste confondere i Com-Pulsion con molte, molte altre band. [Max 13-34]
Sito web:
www.decadancerecords.it/compulsion
 
° THE MARIGOLD - "Divisional" [Black desert, 2004]
Da Chieti mi arriva questo dischetto di una band che non avevo mai sentito nominare. Nati nel 1998, in seguito a molti cambi di formazione e a tre demo, eccoli arrivare al debutto su Cd. Nella press-realese vengono descritti come il perfetto incrocio tra A Perfect Circe, Cure ed Helmet. Io la vedo diversamente. Trovo che i Marigold siano anche figli del grunge. Impossibile non avvertire tracce fortissime di Soundgarden ("Tried" ne è un esempio), Alice In Chains periodo Facelift ("Nada") e via dicendo. I Cure sinceramente non li ho sentiti, se non per alcuni arrangiamenti di fondo che potrebbero rimandare alla band di Robert Smith, ma è innegabile che il
corpo di ogni brano è costruito attorno a spine dorsali ben più solide. Forse "Coercive mind" e la seconda parte di "Divisional" (lunghissima suite molto interessante, che fluttua tra chitarre stratificate, psichedelica e acidità varie) hanno qualche punto in comune con La Cura, ma devo ammettere che stavolta si tratta solo di pura e semplice ispirazione e non di mero scopiazzamento. Molto bella anche la ghost track, "The same sea", vero punto di contatto con la dark wave di questo lavoro, quasi una mini "Carnage Visors" registrata nell'era Disintegration. Il disco è ben registrato, le parti musicali accattivanti e precise. Avrei lavorato un po' di più sulla voce, sia come interpretazione che come effetti, ma per essere un debutto va più che bene. Ammetto che sta girando a ripetizione nel lettore da qualche giorno, mi piacerebbe non poco vederli in sede live… Complimenti. [Max 13-34]
Sito web:
www.thematigold.com
 
° KLONAVENUS - "S/T" [autoprodotto, 2005]
Cosa succede quando due ex membri dei Sinking With Love si rincontrano e decidono di fare qualcosa assieme?... Tatààà! Un demo Cd di elettro dark! Il che non c'entra assolutamente nulla con il passato, ma il bello della vita è che spesso i cambiamenti portano aria nuova e positiva. Probabilmente i nostri erano stanchi di utilizzare strumenti "classici" e hanno deciso di vedere cosa veniva fuori tentando di esprimersi attraverso macchine e computer. Che dire? A me il lavoro non è dispiaciuto per niente. In bilico tra soluzioni più easy-listing ("Future silente") e composizioni più complesse ("Your beauty is lost" che denota l'attività parallela di Saffio, compositore
di colonne sonore) i quattro brani scivolano via piacevoli. Rimandi a Project Pitchfork & Co. ma senza quella stratificazione di suoni pomposa e noiosa che caratterizza molte uscite del genere negli ultimi anni. Nonostante il demo non mi abbia fatto gridare al miracolo, tengo conto che il progetto è nato solo nel Maggio di quest'anno. Quindi credo che siamo sulla buona strada. Aspettiamo nuove cose. [Max 13-34]
Sito web:
www.klonavenus.it
 
° FLOATING MIND - "Deep visions" [Urgence disk records, 2005]
Il progetto di Roberto Vitali viene presentato come un lavoro electro ambient. Bene. Se non sapete dove incastrare questa categoria, faccio prima a farvi un esempio. Grossolano forse, ma che potrebbe indirizzarvi verso ciò che vi aspetta. Prendete Aphex Twin, immergetelo in un bagno di acidi a forma di colonna sonora. E siamo vicini al risultato. Tutto il lavoro può essere visto come un viaggio siderale lungo e sinuoso, tra atmosfere gelidamente rarefatte e suoni sintetici che hanno movenze più umane di quello che potremmo aspettarci. Come tutti i lavori del genere, avrei preferito avere un supporto video che accompagnasse l'ascolto del Cd,
anche se devo ammettere che il lavoro non è assolutamente pesante o inascoltabile ed anzi è molto più gradevole della maggior parte delle cose simili che circolano. Se amate certe sonorità, un ascolto lo darei molto volentieri… [Max 13-34]
E-mail:
rvitali@infomaniak.ch
 
° LA CASA ROSA CONFETTO - "Il caffè mi rende nervoso" [Aphathya, 1990-2005]
Vedermi arrivare a casa la ristampa in versione ultralimitata di questo demo mi ha fatto fare un salto indietro di quindici anni buoni. Quando, piccolino e sfortunato, dato che vivevo in un luogo distante da tutto e tutti, internet non c'era e i negozi erano troppo distanti, comprare per posta era la cosa più normale. Ore ed ore a sbirciare tra gli annunci delle riviste "alternative" (vedi Rockerilla o simili) e a scrivere lettere (a mano. Si sembra anacronistico, ma se mi dicevate e-mail od internet all'epoca, vi avrei riso in faccia. Figuriamoci se mi spiegavate il concetto di file sharing. Ahahah niente cassettine? Niente poste che rubano i pacchetti? Niente titoli scritti a mano quasi
incomprensibili? Hahaha noooo... non ci credo!). Arrivavano a casa tutte queste liste fotocopiate, battute a macchina o a mano, solo alcune, rarissime, stampate al pc. Piene di titoli rari e meno, prezzo medio era 10.000 una cassetta da 90. E i più magnanimi infilavano anche più dischi un una musicassetta. Altri invece erano proprio dei distributori e dopo un po' uno diventa affezionato. Quindi dalla stessa persona che mi passò i demo del Giardino Violetto, Sopor Aeternus (che ultimamente ho saputo essere un pezzo raro… lo venderò!), Corpus Delicti ed altri, mi inviò due demo di questa band dal nome affascinante. Adoravo i Carillon del Dolore, e Casa Rosa Confetto mi ispirava da morire. Insomma misi 'sta cassetta nello stereo aspettandomi la cosa più dark del mondo, così non fu, ma mi piacque da morire. Totalmente folle, era una lunghissima improvvisazione di questi folli, probabilmente in cucina, con tanto di telefoni che squillavano e loro che rispondevano, pezzi (?!) propri e cover massacrate (l'inarrivabile "Sandro Pertini is dead" è da oscar) in sequenza, senza un ordine logico preciso. Un basso, una chitarra, una tastiera. E quello che c'era sotto mano. A distanza di quindici anni questa porcata mantiene intatti pregi e difetti. Ovvero registrazione pessima, caos totale ma attitudine eccellente. Ovvero facciamo, registriamo e ce ne sbattiamo. Senza tirarsela. Senza pose. Un po' come fare uno schizzo su un foglio. Attitudine che manca, molto, negli ultimi dieci anni. Da buttare nel cesso o da tenere tra i vostri demo preferiti. A voi la scelta. Io opto per la seconda. E aspetto le ristampe degli altri demo! :-) Presenti in coda tre tracce inedite sempre del periodo. [Max 13-34]
Sito web:
http://lcrc.altervista.org
 
° COMEDI CLUB - "S/T" [Sub, 2005]
Interessante questo Cd dei Comedy Club, molto Birthday Party che sposano i Marlene Kuntz e all'organo in chiesa ci sono i Cramps. Testi in italiano non male, sostenuti da sferzate quasi psychobilly qua e là, a partire da "Mosca cieca", passando per gli attacchi sonori di "Guarda là come piove", la cadenzata e saltellante "Quanto t'ho voluto bene", l'anthemica "Comedy club", la marleniana "Baci", fino a chiudere con la plumbea "Milady mai". Un lavoro sopra la media, che si fa ascoltare con molto molto piacere. Sette pezzi multisfaccettati, che potrebbero funzionare da dio su MTV come in un club gotico, dato che non sono poche le sonorità accostabili a band
che popolavano e popolano l'ambiente "oscuro". Vi dico solo che se avessero cantato in inglese e si fossero vestiti da zombi o simili, potrebbero essere la new sensation di quello che oggi chiamano deathrock (anche se per me il deathrock è tutt'altro... ma avete capito, credo). Un ascolto ci sta tutto, fate voi. [Max 13-34]
Sito web:
www.subrecords.com
 
° OSTARA - "Immaculate Destruction" [Trisol, 2005]
Erano in molti ad attendere questo disco degli Ostara, band che ha saputo negli anni regalare emozioni e belle canzoni. E finalmente il disco è uscito. E molti, ci potrei giurare, hanno gridato allo scandalo. Perché questo non sembra essere un disco degli Ostara, ma di un'altra band. E i cambiamenti mi piacciono, ma devono funzionare. E stavolta non ha funzionato del tutto. Presentato in un bellissimo e lussuosissimo doppio digipack (il secondo Cd contiene live e remix, carino ma evitabile), ha un ottima produzione. Arrangiamenti ben fatti. Ma… non so. Mi suona molto, troppo americano, nel senso che mi ha ricordato non poco un certo tipo di alternative rock
molto in voga i questi anni, che qua e là si tiene per mano col nu metal meno intransigente. Chitarre pesanti e presenti su tutti i brani, tempi saltellanti, ritornelli catchy... si, tutto mi ha riportato a quelle sonorità. Immagino "Feast of the fall" in heavy rotation su MTV con video annesso, Ostara che suonano e storia triste in sottofondo. "Red honey" si muove sui vecchi territori fino a metà, per poi ributtarsi nella "nuova fase". "Story lament" è una ballatona ad effetto, carina ma nulla più. Insomma, il disco non è brutto. Davvero. Ma dimenticatevi del tutto "quegli" Ostara, mettete da parte tutti "quei" riferimenti musicali. Siamo su altri lidi, altre sonorità. Un disco che farà sicuramente acquistare alla band molti nuovi fans, ma che inevitabilmente allontanerà lo zoccolo duro. Fate voi. [Max 13-34]
Sito web:
www.ostara.net
 
° AH CAMA-SOTZ - "The way to heresy" [Hands production/Audioglobe, 2005]
Dopo un silenzio lungo due anni riempito parzialmente solo dal live "Ghost in the shadow" riecco a voi, siori e siore, "il" Ah Cama-Sotz. La formula base non è cambiata. E quindi i fan non resteranno assolutamente delusi. Sedici tracce in bilico tra elettronica, ambient, sperimentazione con un carico emotivo impressionante. Inutile selezionarne alcune, dato che questo disco a mio avviso va vissuto in blocco. Quasi un ora di musica per togliere il fiato, come non mi capitava dall'ultima volta che ho messo nel lettore "Dead cities" dei grandissimi Future Sound of London. Nero, nerissimo, quasi claustrofobico in certi tratti, "The way of heresy" è la colonna ideale per
i vostri incubi peggiori. Sinistro e vizioso, è uno di quegli album che potrebbero restare a lungo nei vostri stereo, purché siate pronti ad assorbirne ogni grammo di malignità. Qualche gradino sotto il capolavoro dell'anno nel genere. O forse no... Non c'era modo migliore per festeggiare il decennale di una delle band di punta dell'electro mondiale. Un grande ritorno. [Max 13-34]
Sito web:
www.ahcama-sotz.com
 
° AETHERE - "Pulvis umbra sumus" [autoprodotto, 2005]
Dark ambient scura, molto scura e pesante. Nella bio si dice influenzato da Burzum e questo già dovrebbe darvi un idea generica delle sonorità proposte da Loki Deformis. Cinque tracce per poco più di mezzora che non sono male, ma... insomma, il mio difetto con l'ambient è questo. E non mi stuferò mai di scriverlo. Al massimo vi stufate di leggerlo... Voglio un supporto video! Avrò la mente bacata, ma davvero per quanto ben fatto, dopo un po' non riesco a perdermi nei suoni, quanto a sentirmi soffocare. Solo per veri appassionati del genere. [Max 13-34]
Sito web:
www.bladesoflight.com
 
° THE PROTAGONIST - "Songs of experience" [Cold meat industry/Audioglobe, 2005]
Dopo sette anni di silenzio, il 2005 sembra essere l'annata del ritorno vero e proprio di The Protagonist. Quest'estate era già uscito il mini "Interim", ma erano in tanti a non essere sazi. E, finalmente, ecco qua il nuovo album. Anche se proprio nuovo nuovo non è, dato che alcune tracce sono delle canzoni già comparse su compilation, rivestite a nuovo per l'occasione. Ma poco importa. Le citazioni su questo Cd sono molteplici, così come i camei. "The sick rose" contiene brani di William Blake interpretati da Jonathan Grieve ("Contrastate"), "Strife" ha estratti da Romeo e Giulietta di Shakespeare con alla voce Tomas Petterson (Ordo Rosario Equilibrio).
Dovrei dire che questo album è neoclassico, e in certa parte lo è, ma c’è molto di più. Musiche tribali e rituali, epiche e grandiose, venate di ambient sempre e comunque con gradazioni che variano dal grigio scuro al nero. Non uno sprazzo di luce, non un filo di vera speranza. Solo ed esclusivamente oscurità. Per gli appassionati, un grande ritorno. Per i neofiti, probabilmente un buon punto di partenza. Ottima conferma. Da notare sul sito ufficiale un disclaimer alquanto curioso e coraggioso, a suo modo. [Max 13-34]
Sito web:
http://protagonist.coldmeat.se
 
° TEHO TEARDO - "Tower/Microphone" [Finalmusix, 2005]
Questo nuovo lavoro di Teho Teardo non è da vedersi come un "disco", ma come una vera e propria installazione. Per il lavoro in questione, infatti, Theo ha fisicamente trasformato una vecchia torre in un gigantesco microfono, microfonandola in 24 punti diversi all'interno ed all'esterno delle crepe che si sono create nei decenni. Suonando (credo) tastiere, chitarre, ecc... e microfonando il suono dalla torre, il risultato è affascinante, seppur un po' incompleto. Si ha l'idea che il progetto splendido non sia arrivato al suo climax, perdendo per strada qualche caratteristica. La torre… non “suona” come potrebbe e credo che sia dovuto al fatto che l'ascolto in
questione l'ho fatto in casa e non lì sul posto, cosa che ovviamente va a discapito della resa finale dato che, ripeto, si parla di un installazione. Progetto comunque molto, molto interessante, commissionato dal Festival dell'Arte contemporanea nel 2005. [Max 13-34]
Sito web:
www.tehoteardo.com
 
° PSYCHONAUT 75 - "Pylon of daath" [Musa ermetika, 2005]
Originariamente registrato e pubblicato nel 1998 su cassetta, viene ripubblicato con aggiunta di bonus tracks il debutto degli Psychonaut 75, band in cui militano membri degli Hexentanz. Le sonorità sono accostabili a questi ultimi e le tematiche trattate idem. Nercomancia, magia rituale, ossa (umane) usate come strumenti veri e propri, erotismo, fascinazione per l'occulto. Tutto è estremamente oscuro in questo lavoro a partire dai brani finendo per il concept che aleggia per tutta la durata del disco. Musica rituale/esoterica che sfocia nell'industrial ossessivo e claustrofobico che farà la gioia degli appassionati del genere. 777 copie "normali" e 111 in
formato 7" con rivestimento in pelle. [Max 13-34]
Sito web:
www.psychonaut75.com
 
° FORETASTE - "Beautiful creature" [Boredom/Audioglobe, 2005]
Arriva dalla Francia il debutto su lunga durata dei Foretaste, dopo "Discordance", Ep uscito qualche tempo fa. Il duo, come in precedenza, si muove nel synthpop che più synthpop non si può. Produzione buona ma non iperleccata, che dà un tocco abbastanza "underground" al tutto, rendendomi la portata meno indigesta. Perché Sylvie Billy alla voce e Pierre Atoch a tutto il resto sono bravi nel fare ciò che fanno. I brani sono orecchiabili, non totalmente scontati e ballabili. E' che li confonderesti con altri mille. Tutto qua. Undici brani dei quali quattro già presenti sull'Ep di cui sopra, rivestiti o col taglio rifatto. Potrebbe avere molto appeal. Potrebbe entusiasmare.
O lasciare indifferenti. Solo per appassionati. O al massimo prima andate sul sito ufficiale ad ascoltarvi gli assaggini. [Max 13-34]
Sito web:
www.foretaste-music.com
 
° ATRIUM CARCERI - "Kapnobatai" [Cold Meat Industry/Audioglobe, 2005]
Simon Heath ci riprova per la terza volta. E per la terza volta ci propone un Cd di dark ambient. C'è poco da dire, dato che il genere o lo si adora o lo si evita come la peste e questo non è un disco che potrà far cambiare idea, a prescindere da quale sia. Come mio solito, sottolineo come manchi una parte visiva. Che ci devo fare? dischi così sono splendide colonne sonore, ma come (quasi) tutte le colonne sonore, senza video lasciano un po' così. Sia chiaro, il disco non è assolutamente male e si eleva un palmo sopra decine di altre produzioni simili dove nemmeno ci si sforza di dare un senso alle composizioni, cosa che invece qua è curata nei minimi particolari.
Un sottofondo niente male. Ma per quanto mi riguarda, niente di più. Solo per amanti del genere. [Max 13-34]
Sito web:
www.coldmeat.se
 
° UNTER NULL - "The failure epiphany" [Alfa-Matrix/Audioglobe, 2005]
Industrial ebm danzereccia e graffiante quella proposta dal solo project di Erica Dunham, Unter Null. Lei alla fine definisce la sua musica "electronic death metal terroristic industrial". Cioè, mi sembra chiaro... Conosciuta per bazzicare nell'ambiente Suicide Commando, ha alle spalle un Ep ed un paio di brani che hanno tirato abbastanza nei dancefloor di mezzo mondo ("Sick fuck" e "Your nightmare"). Il motivo è chiaro, la produzione è ottima. Non si perda mai di vista l'obbiettivo (far ballare) e il mezzo con cui raggiungerlo (canzoni graffianti che vorrebbero sembrare cattive e forse a loro modo lo sono). La voce sempre iperfiltrata della nostra eroina fa
capolino qua e la tra ritmi incalzanti, tastieroni e via dicendo. Niente di realmente nuovo. Niente che mi faccia gridare al miracolo. Ma sono convinto che in pista possa funzionare e che a qualche appassionato possa pure piacere. Certo che se avete 17 copie di "Only theater of pain" in casa, fossi in voi, starei alla larga da prodotti simili. Ma se vi cibate di electro, harsh e roba simile, un ascolto lo darei. Poi fate voi. [Max 13-34]
Sito web:
http://unternull.biohazardmusic.com
 
° ANDROID LUST - "Dragonfly" [Project/Audioglobe, 2005]
Conoscevo il progetto Android Lust capitanato dalla bella ed affascinante Shikhee per "The dividing" carinissimo album uscito qualche tempo fa. Piacevole ibrido tra rock, elettronica e pop che mi ha conquistato al primo ascolto. Questo "Dragonfly" è un Ep di quattro tracce, con due versioni della titletrack e due altri brani ed è una specie di antipasto per l'album vero e proprio che dovrebbe uscire nelle prime settimane del 2006, "Devour, rise, and take flight". Senza fare troppi giri di parole questo Cd, come l'album che lo ha preceduto, è davvero molto, molto bello. Piacevole, non noioso, stimolante e creativo, ha la sua forza nella versatilità delle
composizioni di Shikhee. Dalle due splendide versioni di "Dragonfly", al remix di "Hole solution" in chiave danzereccia, per finire alla claustrofobia "Mother" abbiamo sedici minuti di musica davvero convincente. Materiale che va oltre le semplici definizioni o classificazioni, che mi ha riportato alla mente il coraggio di artisti quale Bjork (periodo "Post") o Snake River Conspiracy. Da tenere d'occhio. La curiosità aumenta e non vedo l'ora di ascoltare l'album vero e proprio! [Max 13-34]
Sito web:
www.androidlust.com
 
° DECADENCE - "Where do broken heart go?" [Cold meat industry/Audioglobe, 2005]
Questo gruppo vince molti oscar. L'oscar per il nome più inflazionato che mi sia mai capitato di leggere. L'oscar per i testi più idioti che abbia letto negli ultimi mesi (tra porno soffice, gigolò… molto 144 la cosa… ah vabbè, l'144 non c’è più, ma mi avete capito). L'oscar per le foto interne più ovvie e noiose (cioè, cazzi tatuati o una tipa a cui cola dalla lingua qualcosa che dovrebbe essere sperma non sono il massimo o, meglio, potrebbero esserlo ma non in un contesto che vorrebbe essere musicale). L'oscar degli arrangiamenti più mielosi ed ovvi degli ultimi anni (prendete i Death in June periodo "But what ends...", vestiteli da Olmo, il personaggio di
"Mai dire tv", mettetelo su Love Boat a luci rosse e siamo lì…). L'oscar della voce maschile "recitante" più soporifera e tanti altri oscar simili. Una palla enorme. Da far volare dalla finestra. Ho sempre avuto stima in Karmanik, ma credo che a volte prenda delle buche colossali. E i Decadence sono una di queste. Ma per piacere… dai… da dimenticare. [Max 13-34]
Sito web:
www.coldmeat.se
 
° DE/VISION - "Subkutan" [E-wave/Sony/Audioglobe, 2005]
Avete presente i De/Vision? Che vi aspettate da loro? Appunto. Questo nuovissimo "Subkutan" non apporta grandi modifiche alla formula synthpop di derivazione depechemodiana di Steffen Keth and Thomas Adam, se non per delle puntatine nell'electroclash, comunque sempre patinato e iperprodotto. Più di tre lustri nell'ambiente non sono pochi e i nostri sanno fare il loro dovere nel migliore dei modi, con dodici tracce ben composte e suonate, che non mancheranno di esaltare fan di vecchia data come neofiti amanti del genere. A partire da "Subtronic" è già tutto chiaro. Melodia, romanticismo, elettronica, ballate strappalacrime, pezzi più "up"
e chili di pop da star male. Danzabili, molto radiofonici e patinatissimi, meritano il loro status, anche se in questo nuovo album mancano gemme come "Your hands on my skin". Non male comunque anche se a questo punto la domanda nasce spontanea: meglio rischiare qualcosa di nuovo o continuare a vita a ripercorrere sentieri già ben battuti (da altri)? Essere o non essere? Anyway, piacevole per gli appassionati, per gli altri probabilmente indifferente. Provatelo, alla fine se i Depeche Mode fanno il tutto esaurito ai concerti in mezz'ora, amanti di sonorità simili ce ne dovrebbero essere a chili, o no? [Max 13-34]
Sito web:
www.devision-music.de
 
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