"FUMETTI... DARK" (a cura di Federico Gennari)
Questo articolo è dedicato a coloro che credono che fumetto sia sinonimo solo di Topolino e Dylan Dog.
Per trovare un connubio tra fumetto e arte oscura è d'uopo distinguere due filoni principalmente per uso e consumo pratico: i fumetti in se per se gli illustratori che talvolta si cimentano con essi. Partiamo dunque dalla prima categoria: sono molte le pubblicazioni di diffusione molto ristretta e poco più che amatoriali che vergono sul tema a noi caro (in genere incentrate sulla parodia o meno della scena gotica del paese di origine, per cui preferisco incentrarmi sulle tematiche più che sull'ambientazione o il 'look'). Ce ne sono state però alcune di più ampia diffusione e di altissima qualità che sicuramente spiccano anche per reperibilità, una cosa di non secondaria importanza. Il primo è sicuramente Sandman (in Italiano pubblicato dalla Magic Press), scritto da Neil Gaiman con molti disegnatori a rotazione, con eccezionali copertine di Dave McKean, nome che ricomparirà approfonditamente più avanti. Questa serie che partì ormai 10 anni fa, fu uno dei primi tentativi americani (riusciti) di pubblicare fumetti adulti, progetto che portò alla costituzione della odierna divisione Vertigo (generalmente consigliata per ogni sua produzione in termini di qualità) della DC comics. L'autore, inglese, è stato uno dei primi della ricca e geniale scuola d'oltremanica ad essere adottato dalla DC (primo fu Alan Moore, genio da Nobel, sulla testa bellissima Swamp Thimg con un horror ultrasofisticato, riedito in italiano da poco dalla Magic Press, che trascinò con se vari amici ed artisti): furono subito adorati dal pubblico di tutto il mondo proclamando una vera rivoluzione, di cui Sandman è una delle fondamentali pietre miliari. Una curiosità, la prima edizione italiana (da parte della mai troppo compianta Comic Art) aveva una contestatissima dicitura: "fumetto dark" e questo dovrebbe dire molto. Come mai? Sia per i temi (partì come serie dell'orrore virando verso toni intimistici e narrazioni ricche di figure ultraterrene) che per i personaggi tra cui citiamo Morfeo (Dream in inglese), protagonista ma spesso ombra in disparte, incarnazione dell'entità che sovrasta all'attività onirica nel mondo, umano e non!, e la dolce Death, incarnazione della morte, entrambi vestiti come prototipi del vero darkettone. Coronano la famiglia altri 5 degli 'endless', Disperazione, Distruzione, Desiderio, Delirio, Destino, ognuno rappresentante etereo della porzione di mondo a loro adibita. La serie di 75 numeri (finì anni fa) è divisa in storie autoconclusive (ogni albo è di 24 pagine) o cicli più vasti (detti miniserie) fino a creare un vero e proprio colosso della letteratura moderna (tant'è che il numero "Sogno di una notte di mezza estate" nel ciclo Terre del sogno ha ricevuto un prestigioso premio fino ad allora esclusivamente librario). Non si può ridurre in queste poche righe, e non si può annoiare con sole disquisizioni, dunque passiamo oltre. 

Chi Chan

Tempo fa la Oni press pubblicò (rigorosamente in inglese) Chi Chan in sei numeri, ad opera di Voltaire, un musicista della Projekt autore anche della ironica miniserie Oh my goth!, cimentandosi con successo anche con questo medium. Ambientato in un futuro lontano dove caste familiari appartenenti a grandi corporazioni/caste governano il mondo, le due cugine Chi Chan e Sora, una buona e una malvagia, sono le protagoniste. Ovviamente la seconda tenta di uccidere la prima, che scampata alla fine, trova una minaccia nei sotterranei della città. Questo è a GRANDI linee uno stralcio di trama, ma penso di aver dato un'idea di come possa essere. Una pubblicazione di interesse per il fan del Gothic. Tuttora in pubblicazione è The Marquis, squisito fumetto di Guy Davis sempre della Oni Press, su una Francia alternativa del 18 esimo secolo in cui la santa inquisizione è in perpetua attività alla ricerca di eretici e peccatori. Quasi tutta la popolazione si ritrova nella seconda definizione, ed ogni contestazione fa passare nella prima: la vergogna inculcata fa si che la popolazione si mascheri in pubblico, salvo poi soddisfare le più sfrenate lussurie nei meandri nascosti dei nobili palazzi. Mentre la teologia predica una massiccia presenza di diavoli tentatori, il Marchese, accortosi della presenza fisica dei demoni (allucinazione o realtà?) si sente investito dal suo santo protettore per ricacciare questi esseri nell'inferno, là da dove sono venuti.
In bianco e nero notevole, con una lucidissima abilità sia narrativa che d'azione, quello che più colpisce sono le dettagliatissime tavole sulle immense opere d'arte della città di Venisalle: una città barocca intervallata dalle guglie gotiche di chiese ovunque, con una dovizia di sfarzo veramente encomiabile.
Vanguard Eccoci però arrivare alla sezione più corposa e forse più interessante: gli illustratori. Un preambolo: molti dei nomi successivi sono ricorrenti fino alla monotonia sia come citazione o ispirazione sia di piccoli/medi/grandi artisti che come ospiti illustri di riviste d'arte e non (ad esempio l'americana Carpe Noctem) ma pochi sanno che essi fanno parte di una "scuola", riconducibile alla piccola e semi sconosciuta Vanguard Production [vedi figura] e alla Allen Spiegel Fine Arts (quest'ultima ha pubblicato molti e ottimi portfoli di alcuni autori qui citati). Quindi si raccomanda supportare anche queste due case editrici, poichè propongono altri Autori degni e che sarebbe troppo lungo citare.
Passo dunque a questi geni visivi, solo con poche righe e citando solo i fumetti più facilmente recuperabili o famosi o più belli delle loro spesso vastissime produzioni (bibliografie complete cartacee non ci sono mai). Dave McKean
[vedi figure] non può che aprire la lista vista la versatilità e la stupefacente qualità di ogni lavoro. Straconsigliato è Arkham Asylium (Vertigo ma pubblicato in italiano dalla Play Press) con lo sceneggiatore Grant Morrison: Batman è solo un pretesto per condurci dentro un manicomio dove inspiegabilmente detenuti hanno assunto il potere ed ognuno sembra diventare un simbolo.

Eccezionale sotto tutti i punti di vista, posso solo consigliare la visione, anche solo superficiale: basterà. Invece è più utile far notare dello sceneggiatore Grant Morrison, altro inglese dalle infinite e stupefacenti cervellotiche elucubrazioni allucinanti, almeno il complicatissimo The Invisibles (Vertigo), edito in italiano dalla dove un gruppo di anarchici praticanti di magia combattono i governi reazionari Inglesi e Americani alleati con gli Arconti, terribili divinità ultraterrene di stampo Lovecraftiano che mirano ad un futuro apocalittico di dolorose e schiavitù ad alta tecnologia. Simbolista, esoterico, politicizzato, dissacrante, narrato incredibilmente (con riferimenti ad incastro dopo 25 numeri), è quasi impossibile da capire nella sua delirante interezza.

McKean McKean

Muth Jon J. Muth [vedi figura] è senza dubbio il secondo per bravura e temi, incentrati spesso sul mistero e sull'evocazione suggestiva delle immagini, in gran parte femminili. Ad esempio si veda la sua interpretazione di Dracula (sinfonia di incubi e chiar di luna, è il sottotitolo, edito anni fa dalla Play Press), dove sono le donne ad essere il fulcro di tutto l'impianto e narrativo e grafico. Al servizio della sceneggiatura di Grant Morrison, ha dipinto Mistery Play (DC Vertigo, disponibile solo in lingua originale) un forte psicodramma locato in un piccolo paesino inglese, dove in una pièce teatrale basata sulla Bibbia l'attore che recitava Dio viene assassinato. Chi ha ucciso Dio, dunque? Un poliziotto e una giornalista sono coinvolti nel meccanismo di colpa e della redenzione, più che sull'indagine. Kent Williams è altro nome famoso ma pochi fumetti all'attivo: Tell me dark (sempre DC Vertigo quindi solo in inglese), scritto da Jon Ney Reiber, è di chiara ispirazione gothic, come tutti i lavori dello sceneggiatore, ma secondo me non è il capolavoro che sarebbe potuto essere. Reiber ha dei problemi di regia e di alchimia testo/figure del medium, che gli sfugge di mano troppo spesso rendendosi eccessivamente prolisso o poco incisivo.
Sempre di Reiber c'è il bello ma pesante Shadow Fall (Vertigo). Sta per uscire in italiano poi Destiny: cronache di morte annunciate, dove Williams fa da apripista alle tre storie (eseguite più che egregiamente da disegnatori diversi) contenute nella miniserie, tutte incentrate sulle grandi epidemie di peste nella storia.
Pratt George Pratt [vedi figura] è uno dei miei preferiti per il realismo poetico e per la sua abilità. Pochi fumetti e rari ma caldamente consigliati. Il più famoso è in inglese Enemy Ace (esiste anche una rara edizione Corto Maltese risalente al '92 ma su cinque numeri consecutivi della rivista) dove un reduce del Vietnam cerca un reduce della WWI (il famoso pilota di Fokker tedeschi Asso Nemico, appunto) per poter riuscire a sopravvivere alla sua stessa vita di soldato. Greg Spalenka è un nome secondario forse, ma c'è una curiosità: illustratore della casa Vanguard Productions ha fatto il booklet del CD Vision di Vispertina.
Barron Storey è il maestro ispiratore di Mc Kean (basta vedere la firma sulla tavola del terzo cavaliere dell'apocalisse in Signal To Noise di Gaiman e McKean, edito da Victor Gollanz/Dark Horse per l'edizione americana), dovrebbe bastare come referenza. I suoi splendidi lavori sono però di difficile reperibilità. Mike Dringerberg è un grande sconosciuto ma ha disegnato alcuni dei primi numeri di Sandman, e sono tra i migliori a mio giudizio. A volte il suo nome compare qua e là nelle illustrazioni di matrice oscura.
Fuori dalla scuola citata è Miriam Kim copertinista (anche della rivista X Files ad esempio) e pittrice di Angeli Caduti (edizione italiana della Phoenix, ma conoscendo l'editore e il budget, non ci sono troppe copie in giro) ambientato proprio nella scena Goth/Fetish americana con un horror (in tre parti però) con crudissimo realismo e un accostamento di colori molto coraggioso.
Ultimo e proprio separato dai precedenti, mi sento in dovere di citare Danijel Zezelj: croato, ha lavorato anni in Italia prima di essere scoperto oltreoceano ed essercisi trasferito. Ora come ora le ultime uscite si limitano a volumi cartonati di lusso (edizione italiana odierna Edizioni Di, ma esistono copie de Il Grifo in molti mercatini dell'usato) col prezzo che è aumentato fino a allontanare i suoi ammiratori (me per primo). Nei sopraccitati mercatini si trovano facilmente le vecchie pubblicazioni del Grifo dei suoi primi esaltanti lavori con molte eccezionali storie brevi. Lo stile è un bianco e nero realistico, fatto di ombre, accenni e figure quasi dipinte mischiate con fotocopie di tutti i generi, mappe, poster, foto e via dicendo per tradire l'illusione di realtà creata sovrapponendo a volte alle vignette un secondo disegno dotato di ombra tridimensionale, facendo notare due stadi di annidamento della realtà. Le storie sono spesso surreali e piene di poesia nel senso perduto del termine, spesso partendo da un taglio crudele per avanzare soluzioni fuori dal mondo in cui il resto e' ambientato. Non c'è che dire: lo adoro.
[vedi figure]

Tavola 1Tavola 2Tavola 3Tavola 4

Bibliografia: Dave McKean illustrazioni tratte da Private Visions, serie di cartoline; Jon J. Muth illustrazione tratta dalla copertina di un libro di schizzi e dipinti della Tundra Vanguard pubblicità tratta dalla "rivista" Tales from the Edge n°6, della Vanguard stessa (l'indirizzo sovrapposto è l'ultimo reperibile dal sottoscritto); George Pratt illustrazione tratta dalla rivista Tales from the Edge fatta come accompagnamento a Find me a voice, una serie di poesie di Gabor Barabas sopravvissuto ai lager nazisti; Danijel Zezelij racconto tratto dalla rivista underground Interzona pubblicata anche nell'antologia (con traduzione leggermente diversa) L'Angelo Sterminatore edita dalla Edizioni Di.
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