1) La domanda sarebbe noiosa, lo so, quindi non vi chiedo cosa avete fatto dall'ultimo disco ad oggi. Vi chiedo cosa avreste voluto fare e invece non siete riusciti a fare...
- Loren: beh, non vorrei essere banale, ma davvero non riuscirei a risponderti... Sono abituato da sempre ad accontentarmi di quello che riesco ad ottenere con i miei sforzi e ad esserne felice. Siamo tra le poche band italiane a godere di una certa stima, per quanto non si viva solo di questo, e tutto quello che abbiamo lo dobbiamo alle nostre fatiche decennali e a qualche pazzo che crede in noi... Scusa se è poco, ma per me questo è già abbastanza!
- Echo: beh, non saprei da dove cominciare... avrei voluto realizzare "E.M.T.T.T." in tempi brevi con un'etichetta molto importante, avrei voluto guadagnare tanti tanti soldi e comprare una grande villa in campagna con tanto di piscina e studio di registrazione
privato, avrei voluto spendere centinaia di migliaia di euro per i nostri videoclip, fare shopping in giro per il mondo e comprare tantissimi strumenti e bei vestiti...potrei continuare così all'infinito...
- Adolphe: la risposta a questa domanda potrebbe essere lunghissima... Sono tantissime le cose che personalmente avrei voluto realizzare e che invece sono ancora un'idea molto lontana... Innanzitutto riuscire a dedicare molto più tempo alla musica... il sogno sarebbe poter vivere di questo... avrei voluto che un bel giorno Heidi Slimane si fosse presentato alla mia porta offrendosi di curare il nostro look... Avrei voluto sedere al fianco di Kilye Minogue agli Mtv Music Awards... Mi sarebbe piaciuto dovermi preoccupare di difendermi dall'eccessiva invadenza di schiere di fan impazziti... Avrei voluto essere contattato da un'agenzia che ci chiedeva di usare un nostro brano per la pubblicità del nuovo profumo di Hugo Boss... Invece mi sveglio ogni mattina e mi reco a lavoro con i mezzi pubblici, dove per nove ore tutti i giorni sorrido e sono carino con la ragazza di turno che di colpo ha deciso di trasformarsi in una bionda valchiria o che ha realizzato che in questo momento è molto più cool una chioma color cioccolato, o caffè, o nocciola, piuttosto che quei vecchi contrasti platino che fanno troppo anni '70...

2) Parlatemi un po' di Matteo, come lo avete conosciuto, come avete deciso di farlo entrare nel gruppo...
- David: avevamo bisogno di un supporto per le esibizioni live e Matteo (nostro amico da diversi anni) ha deciso di aiutarci gestendo le macchine che utilizziamo per le parti ritmiche e migliorando il suono dei C.O.M. con un'ottima produzione delle voci.

3) Ricordo che nei mesi (anni...) precedenti all'uscita di "Every mask" c'erano molte persone che attendevano con ansia un vostro ritorno: eravate diventati un caso nazionale! A posteriori, erano solo parole o avete ricevuto effettivamente un riscontro migliore rispetto al passato?
- Adolphe: mah... non saprei proprio cosa dirti... certo, a livello di critica non possiamo lamentarci, mi sembra che i recensori abbiano sempre avuto parole carine nei nostri confronti... Per quanto riguarda il pubblico in Italia molto raramente mi capita di ricevere apprezzamenti particolarmente entusiastici... Certo, all'estero la situazione è migliore, ma non ci lanciano reggiseni sul palco, non c'è nessuno che sviene o si strappa i capelli ai nostri concerti...
- Loren: l'attesa sembra aver giovato ad "E.M.T.T.T." e uno degli aspetti assolutamente positivi è che tutti si prodigano a sottolinearne le differenze col predecessore parlando di una band ormai "matura" (ma che parolone!!). Per quanto riguarda il pubblico, beh, in Italia è sempre il solito branco di mummie da salotto (mi sembra che di questo se ne sia già parlato in privato) ma vuoi mettere quando suoniamo a migliaia di km da qui e la gente balla, si diverte, e sa i testi a memoria?

4) So che ad Agosto suonerete con i Bauhaus per alcune date europee... Ci raccontate come avete fatto? C'è gente che darebbe una gamba per essere al vostro posto...
- David: in realtà si tratta di una sola data in occasione del Summer Darkness il 10 Agosto. Gli organizzatori del festival ci avevanoinizialmente contattato per partecipare al festival, in seguito hanno segnalato ai Bauhaus e ai loro menager alcune band che avrebbero potuto aprire per loro... la scelta è caduta su di noi.

5) Quindi non è strana la cosa? Cioè, in patria, dove ad ogni party darche ci sono sempre un macello di persone, avete un seguito, fedele ma di certo non da superstar, mentre all'estero siete apprezzati e ricercati ovunque, riuscendo ad imporvi in noti festival di settore. Come me lo spiegate?
- David: forse il classico fenomeno esterofilo non fa piacere ai darche italiani la nostra musica.
- Adolphe: è cosa abbastanza risaputa che gli italiani sono piuttosto esterofili... in qualche maniera riesco anche a comprendere questa cosa... forse per chi ti vede in concerto, il fatto di saperti italiano, esattamente come loro, magari sapere che vivi anche nella stessa città, in un certo senso toglie fascino alla faccenda, diciamo che è come se venisse meno quella sorta di "distacco" tra te e il pubblico che rende il live un "evento speciale". Spesso le persone hanno bisogno di qualcuno da idolatrare, di una figura mitica... e immagino sia piuttosto difficile mitizzare qualcuno che probabilmente rincontrerai la prossima settimana
al bancone dello stesso locale in cui lo hai visto suonare... Lo so, è una cosa stupida, che non ha niente a che fare con la musica... ma il rock è fatto anche di questo.
- Loren: tempo fa rispondemmo ad una domanda simile col detto "Nemo profeta in patria"... ma la verità più profonda, per lo meno dal mio punto di vista, è che l'Italia è un paese tremendamente provinciale, in cui molta gente preferisce fare il pienone ai concerti del primo americano di turno (che poi magari non sa neanche suonare) piuttosto che apprezzare e supportare band valide che per fare concerti veri, con un pubblico vero, devono spararsi 1.500 e più chilometri di viaggio.

6) Ma 'sta scena darche, ma non è una noia ormai? E parlo di goth in genere, non solo del death rock.
- David: si, abbastanza noiosa; una scena ultra conservatrice destinata probabilmente, se non ci fosse un ricambio generazionale, a una morte definitiva.
- Loren: certo che è una noia! Dal punto di vista prettamente musicale ogni tanto provo ad ascoltare qualcosa di "nuovo" e ti assicuro che parto con le migliori intenzioni, ma poi torno allo sconforto iniziale... Le serate poi, almeno quelle poche in cui mi capita di "inciampare", sono sempre più dei ghetti, delle camere iperbariche impermeabili al buon gusto, in cui tutti si lanciano a ballare cose inascoltabili e pochi disperati siedono ad ubriacarsi in attesa che il Dj di turno passi qualche brano decente (ovviamente vecchio di almeno 15 anni) ogni 50 minuti... Confortante, no?
- Adolphe: si... per me è una cosa molto noiosa. Non frequento più i dark club da parecchio tempo... non mi identifico in questa scena e anche la musica che ascolto oggi non è esattamente riconosciuta come "goth"... La realtà attuale mi sembra terribilmente
stagnante, non c'è nulla di realmente eccitante... non so, forse è solo una questione di età... forse non sono più capace di provare lo stesso trasporto emotivo di quando avevo sedici anni e Robert Smith mi sembrava Dio... Per fortuna la mia attività sessuale è decisamente aumentata rispetto ad allora... sarà per questo che non mi sento più così dark...

7) E 'sto benedetto death rock? Ha riempito le bocche di migliaia di inesperti per un paio di anni... ora sembra stia scendendo l'effetto "new sensation"... forse è meglio o forse no. Che ne pensate? Ma ve ne frega poi qualcosa?
- David: di certo l'effetto "new sensation" di sto benedetto fenomeno death rock in parte forse ci ha aiutato, ma in realtà a noi non interessa poi tanto... Non seguiamo questo fenomeno, ne ci è finora capitato di ascoltare nuove band death rock che ci abbiano entusiasmato... il nostro interesse resta legato alle band padri del fenomeno.
- Adolphe: sinceramente? Sono paradossalmente più interessato ad iscrivermi ad un corso di tricotage piuttosto che a preoccuparmi del futuro del death rock! Sarebbe bello se la gente si preoccupasse di ascoltare musica, ma non è questo che la gente vuole... le persone nella maggioranza dei casi hanno bisogno di sentirsi parte di qualcosa di importante e, questo qualcosa, talvolta è una squadra di calcio,
talvolta una religione organizzata e talvolta... il deathrock, se qualcuno ha detto loro che questo può renderli "cool"... Che importanza può avere tutto questo?

8) A livello di liriche come vi siete posti questa volta? Sbaglio o sono non poco diverse da quelle di "Thy hurting heaven"? Perlomeno a livello di approccio diretto: meno incentrate sulla decontestualizzazione religiosa a favore di un erotismo sfaccettato... sbaglio?
- Adolphe: effettivamente alcune delle  liriche di E.M.T.T.T. sono diverse, sono più vicine al mio attuale modo di scrivere ...in quel disco c'è un po' di tutto... ironia, erotismo, disgusto, politica, sentimenti e ricordi molto personali.

9) dato che le sonorità di Every Mask hanno lasciato tradire, nemmeno tanto velatamente, il desiderio (inconscio?) di staccarsi da certi cliché e stilemi del genere, cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo materiale?
- David: un ulteriore passo avanti verso un percorso d'allontanamento da stilemi e cliché.
- Loren: ecco la famosa domanda da 50 milioni di dollari! Ovviamente "dovrete" aspettarvi sonorità diverse da "E.M.T.T.T."... abbiamo già espresso più volte il concetto che non ci interessa affatto ripeterci, anzi cerchiamo sempre di metterci in discussione e osare sempre un po' di più... Chi ci ha visto dal vivo recentemente avrà notato che stiamo già portando in giro delle cose nuove, alcune già in forma definitiva, altre ancora in fase sperimentale e le reazioni sono incoraggianti... Comunque non vorremmo sbilanciarci con anticipazioni su come suonerà il prossimo disco, anche perché non lo sapremo neanche noi fin quando non sarà registrato!
- Adolphe: forse un lavoro molto più dance, o wave, se ti piace di più il termine... insomma, sicuramente una cosa meno pesante rispetto al passato.

10) Ditemi però che non dovremo aspettare ancora ANNI prima di risentirvi...
- David: stiamo cercando di accorciare, per quanto ci è possibile, i tempi dalla realizzazione di un nuovo Cd. Abbiamo gia tutto il materiale su cui lavorare, alcuni brani sono già completi e li proponiamo anche dal vivo... non è nostro interesse far passare molti anni prima che esca un nuovo lavoro.

11) Avete fatto un mini tour italiano quest'anno. Che impressioni avete ricevuto in genere? Cosa è cambiato nel pubblico in questi anni? E, soprattutto, come siete cambiati voi?
- Echo: il pubblico italiano... sempre statico, noioso, glaciale... praticamente non è cambiato nulla rispetto a qualche anno fa. Noi siamo sempre più esigenti: stiamo cercando di migliorare la qualità delle nostre performance e soprattutto di suonare il più possibile... le due cose purtroppo sono strettamente collegate... sai che di concerti ne facciamo veramente pochi (locali che pagano una miseria, ingaggi quasi assenti, ecc...).

12) La new wave, o darkwave, o come vi pare, sembra aver ritrovato dei pezzettini sparsi nel medio mainstream. Parlo di band come Editors, Rapture, Interpol, ecc...che hanno sonorità direttamente legate a quelle di venticinque anni fa. Che pensate di questo nuovo fenomeno?
- Loren: che è, appunto, un fenomeno e come tale è da prendere con moderazione, in quanto sarà presto masticato, digerito e rigettato in favore del prossimo revival
stile MTV. Ciò non toglie che quelle che citi siano band molto interessanti che non possono far altro che godersi onestamente il proverbiale "quarto d'ora di notorietà" ... e sono comunque molto meglio del buon 80-90% degli attuali gruppi dark, goth, e deathrock del mondo!
- Adolphe: adoro questo fenomeno! E' esattamente la musica che preferisco ascoltare in questo momento... e poi queste band hanno tutte questo appeal molto "Dior homme"... qualcuno obietta che sono tutte troppo simili...ma che dire allora delle "nuove proposte" della scena goth???
- David: a me personalmente sta iniziando ad annoiarmi, sono decine e decine le band che continuano a venire fuori, cloni degli Editors o Interpol o Block Party. Tutto e sempre più sterile e noioso... preferisco riascoltare ogni tanto un disco tipo "Closer" dei Joy Division.

13) Non vi siete stufati di essere sempre e comunque considerati dei cloni dei Christian Death di Rozz Williams?
- Loren: assolutamente si, come credo qualunque musicista dotato di un minimo di orgoglio sulla faccia della terra! Torno a ripetermi: Rozz Williams è stato un grande artista, che ha prodotto dell'ottima musica (e, come molti altri, anche cose che lasciano il tempo che trovano); per alcuni aspetti avrà forse sempre un qualche ascendente su di noi (e non è il solo), ci mancherebbe che ora ci mettiamo pure a rinnegare le radici, ma oggi i C.O.M. sono qualcosa di assolutamente distante e, quindi, chi continua a considerarci cloni dei Christian Death farebbe meglio a farsi visitare da un bravo otorino e poi tornare ad ascoltarsi quei dischi (non i nostri, non pretendo tanto)!
- Adolphe: certo che ci siamo stufati! Devo dire che bisogna essere un po' rincoglioniti per non accorgersi che non siamo più i Chants of Maldoror di dieci anni fa: purtroppo il mondo è pieno di rincoglioniti...
- David: non siamo dei cloni dei Christian Death! Se qualcuno ci considera come tali non è un nostro problema. Sono sicuro che persino proponendo una tarantella qualcuno riuscirebbe a sentirci l'eco dei Christian Death o di Rozz Williams.

14) L'estetica è sempre stata importante nel vostro modo di proporvi, sia sul palco, sia nelle grafiche dei Cd.
Ha ancora questo peso nel vostro modo di essere artisti o sta via via perdendo importanza?
- David: assolutamente no, non sta perdendo importanza. La cura dell'estetica rimane un elemento importante nei C.o.M. ma di certo l'approccio è cambiato rispetto al passato e sicuramente in futuro cambierà ancora.

15) Il pianoforte è molto più presente che in passato, parlo proprio di quello "acustico". Molti brani hanno partiture

più classiche e complesse, prendiamo ad esempio "Sometimes a poison"...
- Echo: il pianoforte è uno strumento che mi affascina da sempre... prima che prendesse forma il progetto C.O.M. mi dilettavo a strimpellarlo di tanto in tanto. Quando abbiamo composto i brani di "Thy hurting heaven" avevo a disposizione soltanto il mio caro vecchio sintetizzatore Elka anche se già sentivo l'esigenza di suonare il piano (all'epoca suonavo un classico piano
acustico che non si presta alle necessità di una band che suona dal vivo). Infatti dopo qualche tempo ne comprai uno elettrico. Amo il piano adesso più di prima e credo che sarà sempre più presente nei brani dei C.O.M., anche se le strutture classiche di cui parli stanno lasciando spazio a uno stile più minimale e ritmico-percussivo.

16) Vi sarà capitato spesso che la gente vi dica frasi tipo "vi siete ammosciati... Ritual Death, quello sì che era gotico". Cosa rispondete ad affermazioni simili? E dove sono finite dunque le quattro anime dannate che celebravano comunioni rosse?
- Loren: cosa rispondiamo? Io probabilmente rispondo che nessuno vieta di ascoltare a vita "R.D." e trarvi giovamento... Se per qualcuno i C.O.M. erano meritevoli d'attenzione 10 anni fa e ora sono quattro ex anime dannate, perfetto! Ma è a tutti gli altri, quelli, che apprezzano ciò che siamo oggi e che saremo domani che guardo... L'arte è un viaggio, un'avventura volta alla conoscenza di se stessi... e chi può calcolare l'orbita della propria anima?
- David: si è vero, "R.D." era veramente gotico, ma adesso a noi non interessa più porci in quel modo e proporre quelle sonorità... non so se dipende dal fatto che ci siamo ammosciati... forse siamo semplicemente cresciuti. Non rinneghiamo nulla di ciò che abbiamo realizzato in passato e quelle che erano una volta "quattro anime dannate" adesso hanno altro da celebrare.
- Adolphe: beh... allora eravamo teenagers... sarebbe orribile se la nostra musica non fosse cambiata rispetto ad allora... non riesco ad immaginare che razza di ottusità e chiusura mentale ci vorrebbero per fare sempre e comunque la stessa cosa.

17) Piani futuri a breve, medio e lungo termine?
- David: Suonare molto dal vivo, comporre in tempi brevi un nuovo Cd, realizzare nuovi videoclip, rinnovare l'artworks del nostro sito, acquistare nuovi strumenti...
Sito ufficiale:
www.chantsofmaldoror.com
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Luglio 2006]
 
 

 
° CHANTS OF MALDOROR - "Every mask tells the truth" [Strobelight, 2005]
Allora. Il discorso è lungo. Perché questo disco ormai era diventano come il Minotauro. Nel senso, tutti ne parlavano... esiste, non esiste, c'è, l'ho sentito, l'ho toccato, esce domani, dopodomani, fra quindici anni, mai, è già uscito ma si è smaterializzato magicamente... insomma, un bel macello. Se a questo si vanno ad aggiungere le voci insistenti di ristampe del demo, split con Human Disease e aneddoti vari, i conti tornano. Nel senso che era caos più totale. Poi, ad un certo punto, ecco che dal cilindro spunta questo disco. E stavolta è vero, fidatevi. Gli Chants of Maldoror hanno svoltato. Nel senso che il cambio netto che c'è col passato è evidente. Certo i punti di raccordo ci sono sempre, ma davvero, la crisalide è diventata farfalla. Uno può amare di più una o l'altra. Ma non poteva morire. E per vivere servono i cambiamenti. In poche parole, avete adorato alla morte quel capolavoro nerissimo di "Ritual death"? Avete passato notti
chiusi in stanza con la luce spenta e "Thy hurting heaven" nello stereo sentendo l'angoscia che pressava dentro di voi? Bene. Non potrete fare più nulla di tutto questo. Perlomeno non nel senso più... uhm... "gotico" della cosa. Perché COM sono cambiati. Basta schiacciare play e una magmatica (ma non asfissiante) suite/intro intitolata "Himmel balsam" fa subito capire che le carte in tavola sono ben più sfaccettate che in precedenza. Apre davvero le danze "Wounded canvas", tiro deathrock come da copione ma più "fresco" del solito. "Interlude 1" fluttua sulle tastiere con la voce murphyana di Adolphe (si, ho detto murphiana, non rozziana. Vi risulta più chiaro ora?) che ammalia e coinvolge, prima di cadere in "Cruel with us". Questo è uno dei brani che davvero nessuno si sarebbe mai aspettato da loro, melodia a chili, arrangiamento semi-patinato e sonorità che rimandano non poco al periodo new romantic. Quando parlo di cambiamenti, intendo cambiamenti consistenti e brani come questo faranno da spartiacque per i nostri... ma andiamo avanti. "Where the Lord lies" ci riporta dritti alle atmosfere di "Thy hurting heaven", sorniona ed efficace, mentre "Sometimes a poison" è un piccolo excursus in quello che oggi viene chiamato dark cabaret (ovvero, a parere personale, una rilettura di ciò che furono i Sex Gang con qualche spruzzata rozziana) ed è a mio parere il brano più coraggioso del lotto. Bellissimi i cambi d'atmosfera, ottima l'interpretazione. Cinematografica. "Interlude 2", brano per sola chitarra acustica e tastiera, dolce e sognante, ci accompagna per mano sul brano che DEVE diventare la hit del nuovo corso. "Justine" infatti ha tutte le carte in regola per spopolare nei dancefloor di mezzo mondo (e nelle autoradio, e negli stereo…). Ritmica incalzante, chitarre in bilico tra Requiem in White e Mephisto Walz, refrain in calando decadente e malizioso che ti si inchioda in testa al primo ascolto, stacco centrale memorabile. Semplicemente perfetta. Il feedback allunga la coda e va ad unirsi ad "A white holocaust", la più violenta del lotto. L'erede di "Hamlet"? Non lo so e non m'importa, perché è divinamente splendida. Precisa come un bisturi nella carne, roba che se il pubblico darche non fosse per antonomasia dandy e statico ai concerti succederebbe l'inferno con un brano così. La lunga e riflessiva "Of the willings" riporta la situazione alla calma, prima che arrivi "Interlude 3" a chiudere l'album. Emotiva piece per pianoforte è il giusto epitaffio per un disco di tale caratura artistica. Ah no, vero, il disco lo chiude la cover di "We stand alone" degli Ultravox, che probabilmente diventerà (ahimè) il singolone riempipista degli Chants. Ed è un peccato. Perché loro non sono un gruppo che ha bisogno di cover per essere conosciuto ed apprezzato. Chants of Maldoror è una delle realtà migliori sulla scena "oscura" degli ultimi anni e non parlo di scena italiana, parlo di scena in generale. Più di cinque anni per avere un disco in mano sono molti ma ne è valsa davvero la pena. Lode ad un gruppo che ha il coraggio di rinnovarsi e cambiare. Lode ad un gruppo che sa farlo con stile senza svendersi e senza diventare la caricatura di se stesso. Grandissimo album. Deathrock? New Wave? Goth? Tutto e nulla di ciò. Solo e semplicemente Chants Of Maldoror. [Max 13-34]
 
° CHANTS OF MALDOROR - "Thy hurting heaven" [Radio Luxor/E.n.d.e., 1999]
Cosa posso dire riguardo questo primo lavoro ufficiale di Adolphe & Co. se non che è splendido? Non riesco veramente a trovare una pecca di rilievo in queste canzoni, che ridanno vita (scusate il gioco di parole) al Death Rock americano, come non si sentiva da anni. "Baptism" lacera i nervi, con un refrain da brivido; "The innocents" è claustrofobica ed ossessiva; "7th Veil" con le sue due facce spiazza l'ascoltatore nel cambio centrale inchiodandolo alla poltrona... e che dite di "Hamlet"? Un intreccio di violino/tastiere/chitarre su una ritmica deathrock sostenuta che lascia senza fiato. Il rito visionario di "Red Communion" è degno delle vostre perversioni peggiori, "Reunion & Death", ammaliante e sorniona, ci accompagna sulle note finali di "Of the lost grace", unica traccia veramente malinconica del disco. Il gruppo c'è, la voce di Adolphe è adatta e mai fuori luogo, la produzione è eccellente, così come l'artwork
e, per prime, le canzoni. Se questi ragazzi fossero nati altrove, non faticherebbero molto ad emergere nella scena, credetemi. E non parlo solo di quella italiana, anzi... Da possedere assolutamente! P.S.: Una ultima nota va fatta a proposito della voce di Adolphe, troppo spesso paragonata a quella del mai troppo compianto Rozz Williams... Le somiglianze ci sono,è vero. Ma perchè nessuno si lamenta mai delle 37987689 vocione alla Andrew Eldritch, che da 20 anni riempiono i dischi di mezzo mondo? [Max 13-34]
 
° CHANTS OF MALDOROR - "Ritual Death" [cassetta autoprodotta, 1997]
Nerissimo. Questo demo tape è nerissimo. Non c'è un raggio di luce tra questi pezzi che mischiano Christian Death ("Post Mortem"), Sopor Aeternus del primo periodo ("Resurrection") e dolorose visioni introspettive ("Requiem Aeternam"). I testi sono cupissimi, pregni di morte e iniziazioni, ma mai sopra le righe o "ad effetto". Nota lodevole è il libretto che accompagna questa musicassetta, veramente molto curato, con testi, foto, riproduzioni di quadri e testi. Immancabile (anche se ormai praticamente introvabile) in qualsiasi "demo-grafia" di ogni amante del vero dark. Che gli altri si attacchino pure alle "unz-ate". [Max 13-34]
 
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