1) Un po' di storia...
- Olli: I Curious si sono formati nel 1999 quando Susie (batteria), Moci (basso) ed io (voce) decidemmo di mettere insieme una cover band dei Cure. Marie si unì a noi per suonare le tastiere e dopo alcuni cambiamenti di formazioni trovammo Patrick come chitarrista. Dopo alcuni concerti (tra i quali uno di spalla ai Mission) decidemmo di cominciare a fare canzoni nostre, dato che avevamo qualche buona idea e volevamo vedere come sarebbero suonate. Nel 2002 realizzammo il demo "Fallino" (che al momento è esaurito) e due anni dopo firmammo un buon contratto discografico con la Genetic Music. Quindi il nostro primo Cd, "The intimate stranger" è stato realizzato nel Luglio del 2004. Se siete interessati alla nostra musica potete trovare qualche Mp3 nel nostro sito
www.curious-band.de e ordinare l'album scrivendo all'indirizzo e-mail: info@geneticmusic.de.  

2) I Cure sono molto "presenti" a livello di influenze nel vostro sound, ma mi è sembrato di intravedere anche dell'altro.
- Moci:
i Cure sono sicuramente una influenza, dopotutto abbiamo suonato le loro canzoni per molto tempo. Ma credo che le influenze che tu vedi ora non siano dovute ad un tentativo di imitazione, bensì al risultato che sei diverse personalità riescono a raggiungere apportando le loro esperienze personali. Ci piacciono le stesse cose, abbiamo lo stesso spirito "di gruppo" ed amiamo
quel tipo "old fashioned" di strumentazione. Ognuno di noi è influenzato da molte cose differenti tra loro. Musica, viaggi, libri, film, strane esperienze... c'è un grosso bouquet di idee da cui attingere per scrivere canzoni.
- Olli: i Cure sono una grande influenza per me quando creo musica. La mia voce è stata spesse volte paragonata a quella di Robert Smith ma al momento i miei ascolti sono pieni di Keane e Manic Street Preachers, un tipo di musica melodica con un tocco malinconico.
- Marco: per me i Cure sono l'influenza principale. Quando ascoltai "Disintegration" la prima volta fu grande! Le mie radici musicali affondano in bands come Anathema, Tiamat, Moonspell e roba simile. Ora ascolto un sacco di cose differenti, amo la musica indiana e le atmosfere world music di artisti come Patarino o John Mc Laughlin. Tutto questo, inevitabilmente, va a finire nel nostro songwriting...
- Marie: non sono mai stata una grande fan dei Cure ma ci sono alcune canzoni tratte da "Disintegration" che mi piacciono molto. Le cose che preferisco sono Placebo, Bowie e bands giapponesi come Plastic Tree, Malice Mizer, Core of Soul, Gackt o Shiina Ringo. Mi piace anche la musica classica, ma non saprei dirti come questi ascolti influenzino il mio modo di scrivere... forse ascoltando le mie canzoni un altro può trovarci delle influenze: a me, in prima persona, sfuggono un po'.
 
3) Potete provare a descrivere la vostra musica?
- Marco: c'è una forte atmosfera melanconica nella musica. E la cosa importante è che non diventiamo una band electro. Siamo più rock and roll, volendo, una live band. Molte delle nostre canzoni sono melodiche, altre oscure, altre veloci.
- Susie: beh... amerei chiamarla un adorabile misto di melodie accattivanti, testi profondi con una buona porzione di rock, ma è meglio che ascoltiate voi stessi!
 
4) Tre ragazze e tre ragazzi. Un equilibrio perfetto o uno strano miscuglio?
- Marie:
entrambe le cose. Uno strano miscuglio che porta ad un equilibrio perfetto. Credo che ci compensiamo l'un l'altro in maniera eccellente e speriamo di essere capaci di creare musica valida derivata dalle nostre diverse personalità.

5) Gli ultimi tre album che avete comprato ed amato?
- Moci: The Cure "The Cure", Toytonic "IntroDuce", The Essence "Last".
- Marie: Camui Gackt "Mars", W. A. Mozart "Requiem", Plastic Tree "Puppet Show".
- Olli: Keane "Hopes and Fears", Manic Street Preachers "This is my truth tell me yours", The Cure "The Cure".

6) Piani futuri? Tour? Desideri?
- Marco:
perché non suonare in Italia? Magari a Verona, Milano o sulle Alpi da qualche parte. Sì, sarebbe splendido! Da qualche parte sulle montagne!!!
- Marie: sì, suonare in Italia sarebbe davvero carino! Oh... beh, anche suonare a Tokyo sarebbe splendido!

7) Se esistesse la macchina del tempo, dove vorreste andare?
- Marie: è una domanda difficile ma eccitante. Più di tutto vorrei essere tra il 1800 e il 1920. Userei la macchina del tempo per incontrare persone che ammiro, la maggior parte degli autori di fine diciottesimo secolo fino agli inizi del ventesimo come Byron, De Sade, Kleist o Kafka, ma anche altri come Nijinsky, Conrad Veidt e Kinski. Sarebbe davvero un viaggio splendido! Allora, dov'è la macchina del tempo?! :-)
- Marco: forse una settimana negli anni '60 o '70. O forse attorno al 500 dopo Cristo in India, Asia o da qualche parte. Un periodo molto interessante!
- Susie: ci sarebbe molto da dire ma non vedo ragione per tornare indietro nel tempo, anche perché, sì, c'è la fascinazione, ma qualche centinaia di anni fa si stava peggio (soprattutto le donne) quindi...
 
8) Ok, le ultime parole sono per voi!
- Marco:
è molto importante non guardare al mondo materialistico che ci circonda, che manda molte persone fuori di testa per la sua velocità e per la tecnologia disumanizzante che spinge sempre oltre. Credo sarebbe buono fermarsi ed imparare per prima cosa a conoscere ed apprezzare se stessi.
- Susie: comportati come se ogni giorno fosse il primo della tua vita!
Sito ufficiale:
www.curious-band.de
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Dicembre 2004]
 
 

 
° CURIOUS - "The intimate stranger" [Genetic music, 2004]
Robert Smith ha partorito tonnellate di figli "musicali", legittimi e non, nell'arco della sua vita. I Curious fanno parte di questa immensa prole e quindi la cosa dovrebbe già farvi capire a grandi linee su che sonorità viaggia il Cd. Già dall'opener "Thought of the angels" il discorso è chiaro, pieno periodo "Kiss me, kiss me, kiss me" (che è più o meno l'atmosfera generale del disco) solo con una chitarra distorta in più. Cosa che, a mio avviso, poteva essere evitata dato che invece di dare un tocco in più alle composizioni risulta essere la parte che disturba. "The silent voice", "Disaster", "Eclipse"... tutte canzoni molto carine, che si lasciano ascoltare con piacere anche se, a
volte, un po' di originalità in più non guasterebbe per nulla. Ma se gli Essence raccolgono tributi, non vedo perché i Curious non debbano ritagliarsi il loro spazio tra i Cure-aficionados. Sempre meglio di una cover band, perlomeno per me. Gradevoli, molto. Ma per piacere, eliminate la chitarra distorta... [Max 13-34]
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