1) Prima di tutto, anche se siete volti già noti, presentatevi ai lettori di Erbadellastrega.it...
- Piero: piacere siamo i Kyrie. Veniamo da Milano e siamo: Piero alla voce, chitarre, testiere, ecc...; Federico (Chicco) alle chitarre e tastiere; Dario al basso; Roberto alle tastiere e Renato alla batteria.

2) L'ultima volta che abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con voi è stato qualche anno fa... cos'è successo nel frattempo?
- Piero: molte cose non saprei da dove partire. La formazione del gruppo è rimasta invariata, è sempre un quintetto. E' cambiato il fatto che siamo riusciti dopo qualche anno di ricerca a farci produrre e distribuire un album... poi qualcuno di noi è ingrassato, qualcuno ha smesso di fumare, qualcun'altro ha perso i capelli! ;-)
- Renato: e a qualcuno sono diventati bianchi...

3) Sono passati dieci anni dai vostri esordi, come mai così tanto tempo prima di avere tra le mani un Cd ufficiale?
- Chicco: l'unico problema è che oggi come oggi non riusciamo più a proporci come boy band! :-)
- Piero: non è dipeso da noi. Alcune cose si possono controllare e indirizzare, altre parzialmente, e solo con un duro lavoro e
una certa disciplina. Altre sono fuori dalla nostra portata. In questo caso un lavoro costante, una certa fiducia in noi e un certo sostegno da parte di elementi esterni al gruppo, ci hanno fornito il carburante per non mollare anche quando sembrava difficile. Abbiamo cercato di indirizzare e canalizzare le nostre energie verso uno scopo preciso senza farci troppo condizionare.
- Renato: evidentemente ci capitavano fra le mani le cose sbagliate.

4) L'idea di riproporre alcuni dei vostri brani storici nel nuovo album da cosa è scaturita? molti si aspettavano un album completamente di inediti...
- Chicco: pur avendo un nuovo demo pronto con dieci canzoni nuove di zecca, abbiamo scelto di pescare dal nostro repertorio per l'affetto che ci lega a molti brani che crediamo meritevoli di una diffusione più ampia. Certo è che i nostri ammiratori più fedeli conoscono già molte delle canzoni presenti su "Le meccaniche del quinto" ma sono sicuro che capiranno la nostra scelta. C'è anche da dire che molte canzoni hanno subito cambiamenti dettati dal nostro "modo" attuale.
- Renato: alcuni brani chiedevano di essere riproposti in questa nuova veste.
- Piero: è come aver fatto fare il battesimo ad alcune canzoni. Oppure è come se si fossero reincarnate in una veste più evoluta e compiuta. Hanno
fatto la loro gavetta, il loro allenamento, la loro panchina. Si sono fatte trovare pronte quando gli allenatori, i cinque mister (ovvero noi cinque) cercavamo la squadra più giusta per giocare questo torneo.
- Dario: e poi molta gente che adesso avrà modo di acquistare il nostro Cd, non aveva mai sentito delle nostre canzoni... pertanto per loro saranno tutti pezzi inediti! :-)

5) In molti vostri testi ci sono riferimenti a città estere... quanto sono importanti i viaggi per i Kyrie?
- Piero: io non amo viaggiare fisicamente. Naturalmente ho visitato alcune città di cui parlo. Spesso "vedo" ciò che leggo o ciò di cui mi parlano. Poi ne interpreto gli odori e gli umori in maniera personale, un po' come faceva Salgari. "Lipsia 1933" ne è un esempio. Ho letto alcuni libri in cui si parlava di Ettore Majorana, un fisico italiano del gruppo di Enrico Fermi, ho cercato di vedere tramite i suoi occhi, ho provato a sentire assieme a lui la città, Lipsia appunto, in cui ha vissuto per qualche tempo, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale... così lontana apparentemente dalla sua Catania.

6) Nonostante molti vi considerino una band dark, credo che per voi questa definizione sia inappropriata, in quanto troppo limitante. Chiaramente ci sono delle fortissime influenze wave, ma il tutto sembra svilupparsi in maniera molto personale verso le più disparate sonorità, siete daccordo? E quali sono i vostri punti di riferimento musicali?
- Piero: colgo l'occasione per dire che non so nemmeno cosa si intenda per dark. E' un'etichetta come un'altra che a volte più o meno a proposito viene appiccicata per semplificare. Dare un nome per credere di intendere. Io scrivo canzoni, noi le suoniamo e se ci piacciono vedono la luce. Se non ci piacciono le vendiamo ad altri cantanti. Alle volte associano la nostra musica a band del passato che non ho mai amato. E' strano. E poi ho una concezione della vita tutta rivolta alla ricerca della chiarezza e, se posso dire, proprio del bianco che in sè riassume, manifesta, anche se non così esplicitamente, tutti i colori.
- Chicco: sicuramente nella nostra musica non mancano alcuni ingredienti di ispirazione wave come del resto sono presenti molte altre peculiarità. Generalmente non abbiamo gusti "integralisti" anzi... la somma di tutta la nostra musica preferita crea un ventaglio molto ampio senza limiti di genere e di epoca. Personalmente vivo la musica, tutto ciò che riesce ad emozionarmi entra a far parte del mio bagaglio. A dover fare dei nomi: Pink Floyd, Peter Gabriel, Clash, Cure... in più dico Tears for fears perché rappresentano al meglio il mio intendere la musica degli anni '80. Nonostante abbiano avuto successo ho sempre la sensazione che hanno raccolto poco rispetto a ciò che si meritano.
- Renato: il riferimento principale è la sensazione che dà una qualsiasi musica.

7) La grafica del Cd è veramente ottima, curata sotto ogni particolare.
Le foto contenute nel libretto sono state scelte per puro gusto estetico oppure hanno un significato ben preciso?
- Dario: proprio così, abbiamo curato con particolare attenzione anche la grafica del libretto, dalla scelta delle immagini al modo di mostrarle: alcune raffigurano luoghi a noi cari e familiari, altre ritraggono, simboleggiano e visualizzano le canzoni stesse. E' stata una lunga ricerca... ma molto divertente (come trovare e realizzare la serigrafia del Cd)!
- Piero: è un po' come vestirsi alla mattina. Non è che uno pensa alla giacca e non alle scarpe, al maglione e non ai pantaloni.
Ogni cosa esiste in un contesto più ampio e non è mai separata dal resto. La potremmo definire interrelazione.
- Renato: un album è il riepilogo concreto di un progetto più ampio, tutto ciò che gravita intorno ad esso deve essere seguito e deve scaturire dalla creatività.

8) Se vi proponessi di stilare una classifica ideale delle tre vostre canzoni da consigliare ad un neofita per avvicinarsi al mondo Kyrie, quale scegliereste e perché?
- Piero: non ci riesco.
- Dario: già, ho spesso sentito che una madre non può scegliere il proprio figlio preferito...

9) Una domanda invadente: ma gli arrangiamenti sono proprio tutti di Piero? Nel senso, nessun'altro membro partecipa alla composizione/realizzazione dei brani? E come vivono questa situazione gli altri?
- Chicco: siamo una squadra, ognuno ha un ruolo... si occupa di una fetta della torta. Dal punto di vista compositivo e degli arrangiamenti Piero ha delle carte in più e ringrazio che le abbia. Comunque non esiste alcuna situazione "dittatoriale" all'interno del gruppo, siamo tutti nella possibilità di portare canzoni, idee e quant'altro. Tieni conto che artisticamente ci occupiamo del nostro progetto a 360°, per cui oltre a produrre brani musicali, curiamo l'aspetto grafico dei Cd ed il sito internet. Credo sia molto importante capire quale sia il proprio "posto", la propria posizione. Sento completamente mia la musica scritta da Piero.
- Piero: spesso quando nasce la canzone è già vestita di un arrangiamento nella mia testa. Quindi risulta naturale che sia io, in quanto autore dei brani, ad avere l'idea più chiara di come devono suonare. Si tratta poi di tradurre i suoni che mi si formano via via nella testa in qualcosa di ascoltabile. E' una delle parti più complesse e allo stesso tempo eccitanti di tutta la procedura compositiva.

10) Una domanda che pongo spesso ai "veterani": quanto è cambiata la scena dark per voi in questi anni? trovate ancora punti di contatto con essa oppure non vi appartiene più come una volta?
- Piero: boh!
- Dario: non abbiamo mai guardato alla scena "dark" come fonte d'ispirazione, pertanto tutti i suoi cambiamenti ci sono del tutto indifferenti.

11) Qual'è il traguardo che vorreste raggiungere come band?
- Chicco: il traguardo a breve termine è quello di riuscire a giocarci le nostre carte al meglio e con questo intendo soprattutto la possibilità di farci ascoltare da più persone possibili, avere visibilità. La trovo una cosa estremamente naturale, comunichiamo tramite la musica e la magia si crea nel momento in cui riusciamo ad entrare in sintonia con le persone, è stupendo. Durante questi anni abbiamo percorso la nostra strada senza far parte di nessuna scena e abbiamo comunque visto molta gente avvicinarsi a noi, gente con la quale ci manteniamo in contatto, il cosiddetto "zoccolo duro". Contiamo molto su loro.
- Piero: vivere di ciò che amiamo e di ciò che ci accomuna tutti e cinque: ovvero la musica. Per il resto siamo persone molto, molto diverse.

12) Progetti futuri?
- Piero: io fidanzarmi in casa. Se qualcche ragazza fosse interessata...
- Chicco: ovviamente suonare il più possibile per poi dedicarci al seguito de "Le meccaniche del quinto".
- Renato - ehhhh!!!

13) Ok, grazie di tutto. Le ultime parole sono per voi. :-)
-
Piero: vivere appassionatamente.
- Dario: vi aspettiamo ai nostri concerti!!!
Sito ufficiale:
www.kyrie.it
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Maggio 2004]
 
 

 
° KYRIE - "Le meccaniche del quinto" [Pma Records, 2004]
Ci sono gruppi che nemmeno hanno mai fatto un concerto e già incidono per una label. Ce ne sono altri, invece, che devono affrontare anni di gavetta, autoproduzioni, demo, sbattimenti e via dicendo prima di vedere qualcosa di proprio nei negozi. Ma alla fine, la differenza su disco si sente. Dopo nove anni di intensa attività nell'underground, ecco il primo Cd ufficiale dei Kyrie. E sinceramente non potevamo aspettarci di meglio. Per i fan di vecchia data, questo lavoro potrebbe essere una specie di "best of" con due inediti (anzi tre), con tutti i brani riregistrati e riarrangiati per l'occasione. Per gli altri è un ottimo modo per scoprire lo splendido mondo dei Kyrie, che amo
vedere come una tela su cui poco alla volta prendono vita paesaggi, figure, colori... anche perché ridurre al concetto di "canzone" una gemma splendente come "Caffè viennese" è come dire che L'urlo di Munch è uno schizzetto. La sezione ritmica è fortemente debitrice alla scuola coldwave dei primissimi '80. Precisa, minimale, fredda seppur articolata, in particolar modo negli arrangiamenti di basso, davvero interessanti. Chitarre e tastiere in bilico tra new wave ed un certo tipo di post rock ed una voce semplice e raffinata chiudono il cerchio di una band a mio avviso enorme. Splendidi testi, arrangiamenti sofisticati ma non pesanti, ottime canzoni. Non posso chiedere di meglio. Se amate la musica di classe fate vostro questo Cd. [Max 13-34]
 
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