1) Prima di tutto presentatevi...
- Veuve:
ciao da Veuve, Hospital, Larsen. Vari nomi acquisiti in tempi diversi. Forse perché ho avuto bisogno di cambiare e diventare qualcos'altro e l'esistenza si fissa sempre sul soggetto. Mi sento come un fantasma per la maggior parte del tempo: un poco traslucente, vaporoso, frantumato dal prodotto terreno, un simbolo che svanisce della vita reale. E cos'è la vita reale? Al lavoro in questi giorni mi sento come un robot malfunzionante. La maggior parte del tempo, nonostante tutto, sono sciaguratamente positivo. Luce gialla dorata, indaco, zaffiri, gioielli dal sud Africa in conti correnti di banche svizzere.
- Kristen: Questi sono i Sixteens.

2) Avete voglia di raccontarci in breve la storia della band?
- Veuve:
originariamente Kristen ed io cominciammo a comporre canzoni molto lente. Eravamo quello che si dice "una cosa calda". Capisci, amanti, per cinque anni. All'inizio facevamo canzoni flemmatiche perché volevamo fare qualcosa il più lento possibile. E la velocità più lenta che un umano possa riprodurre è il risultato di far girare un vecchio 78 giri a 16 giri, da cui il nostro nome, ovvero 16 speed abbreviato in 16s, ovvero Sixteens. Ovviamente per poter compiere questo delicato processo devi cercare parecchio perché i fonografi non sono di facile reperibilità. Questa è l'ispirazione per la primissima musica dei sixteens. In seguito abbiamo invitato Nick a suonare la batteria, nel primo album infatti compare già la batteria. Nessuna delle canzoni davvero lente è stata mai pubblicata.

3) Che tipo di strumentazione usate solitamente per ottenere il vostro caratteristico sound?
- Veuve:
uso un Tascam quattro tracce sfasciato, un Boss Pitch Shifter, un Boss Digital Delay e una scassatissima Casio...
tutto tenuto assieme da un conglomeratore. Su qualche pezzo suono anche il basso o la chitarra.
- Kristen: mi piace suonare qualsiasi cosa funzioni per creare musica. La strumentazione al momento è rappresentata da tastiere, basso, chitarra, un quattro tracce sfasciato, Aaron (alias Veuve) ed io.

4) Cosa vi ha influenzato maggiormente nel proporre la vostra musica?
- Veuve:
William S. Burroughs, per il mio primo apprendimento su cosa è utile individualmente e sul potere di sentirsi liberi di creare una composizione in mondo schizofrenico. Guy Debord per l'onestà e l'analisi critica. I Clash per la mia prima fissa per il rock and roll quando ero adolescente e per il discorso di musica con testi politici e sociali in un mondo in rovina. Paul Virilio per il suo modo di pensare originale in una interpretazione degli aspetti tecnici del nostro mondo-macchina. Nico per un cristallo di tristezza e bellezza: amo Nico. Roman Polanski per l'ingegnosa abilità di creare il concetto di "casa", cosa che noi nel resto del mondo consideriamo una struttura architettonica senza vita, farle prendere vita ed infestare gli occupanti spontaneamente. La casa continua a vivere! Esistono culture che continuano a capirlo e sembra che la scienza ne stia prendendo atto. Genesis P. Orridge per tutto ciò che ha tirato fuori e per aver fatto buona musica nel processo di riportare il caos alle sue radici: IL SISTEMA. David Bowie per essere stato un buon viaggiatore nello
spazio. Tuxedomoon, OMD, Death In June... Javanese Gamelan per aver visto la strada nel futuro. Monty Python ovviamente. Le pubblicazioni RE-SEARCH!!! Tutto quello che ho dimenticato...
- Kristen: possiamo parlare? Possiamo ballare? Possiamo rendere tutto questo un party personale?

5) L'ultima tournée italiana è stata un po’, diciamo, caotica, con date che saltavano sostituite da altre all'ultimo minuto: ma cos'è successo in realtà?
- Veuve:
lascio rispondere Kristo...
- Kristen: si, caotica come noi! La nostra amica Manuela ci ha aiutato con un paio di show, il primo a Roma. Poi non siamo riusciti a fare il secondo perché il van è rimasto incastrato in un mercato all'aperto pieno di melanzane e lingerie... quindi abbiamo suonato a Pisa e Castelfranco Veneto... il tutto è stato davvero adorabile.

6) Che ricordi avete di quei giorni qui da noi? Avete avuto un buon responso?
- Veuve:
Martina Rossi e famiglia nelle colline vicino Lucca. Tutto il tempo che ho trascorso in Europa è stato eccezionale.
- Kristen: dopo lo show a Pisa abbiamo trascorso del tempo memorabile nella casa di Martina nelle colline vicino Lucca. Anche lei suona. La sua famiglia è stata ospitalissima, siamo stati onorati di stare con loro. A Pisa eravamo stanchissimi, per colpa di un mio "schizzo" abbiamo rischiato di far saltare tutto, ma fortunatamente riuscimmo a continuare... ricordo ad un certo punto di aver gettato via la mia tastiera in direzione di Martina: lei l'ha presa al volo e mi ha aiutato. Credevo che la prendesse qualcuno della band o qualche tizio. Ma lei mi guardava con i capelli ritti.

7) Perchè avete deciso di chiamare "Fendi", nome di un noto stilista, il vostro ultimo lavoro?
- Kristen:
quando persone creative camminano davanti ad una vetrina e si specchiano, otto mesi prima, non possono notare che le spie dell'industria della moda ti stanno spiando e il tuo "dai al mondo una nuova atmosfera" diventa trendy ed estremamente pericoloso per la salute. Amo le scarpe. Capitalismo, ovviamente... disperazione sociale di inadeguatezza. E vai! Agopuntura! Amo tutto questo!

8) La traclist sul retro di "Casio" è totalmente sbagliata...
- Veuve: la tracklist giusta è quella sul Cd e sulle label del 10". Sul retro del Cd sono state variate per esigenze grafiche. I titoli più lunghi venivano per prima.
- Kristen: si, per arrivare al diamante sottostante formando una specie di triangolo con i titoli.

9) Le vostre liriche sono tra le più affascinanti che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni... Cosa volete esprimere con queste parole che per me rappresentano un piccolo pezzetto di arte moderna?
- Veuve:
vorrei esprimere il rimpossessarsi della vita in un mondo iper tecnologico, implicazioni politiche e sociali incluse. Vorrei mostrare la bellezza e la crudezza di ciò. I testi sono importanti se decidi di fare canzoni con parole che siano parte integrante della composizione. Credo che molte splendide canzoni manchino di questo aspetto.
- Kristen: mi fa male il cervello. Ballavo velocemente... Dove sono le mie emozioni? La metafora è ovunque... e i binari del treno sono come le mie vene (forse meglio) per il mio livello sensitivo, o nostro, questa parte è un fattore che ritengo essere raro. Penso che ognuno debba sentire propria la sua esistenza. Continuo a pensare di non essere sbagliata.

10) Dopo l'esperienza Vulvettes i Sixteens hanno pubblicato un Lp che
non compare nella discografia ufficiale, con un sound tra, appunto, Vulvettes e Sixteens: che mi dite a riguardo?
- Veuve:
persone differenti. Tempi diversi. Dovresti ascoltare "Houses", il disco solista di Kristo. Può darti un idea della parte che, mista ai miei Vulvettes, ha dato vita ai Sixteens.
- Kristen: Aaron Hospital era nei Vulvettes. Mi sento come un'infermiera nel progetto e registrare musica è molto differente che suonarla selvaggiamente dal vivo. Se hai mai sentito qualsiasi di quelle canzoni dal vivo era tutta un'altra cosa. Comunque mi importa solo di ciò che facciamo ora.

11) Cosa avete sognato di recente?
- Veuve:
viaggiavo sui treni con un amico uccello che sembrava contento quando alla fine lo misi in una gabbia. Ero su una barca scassata vicino ad una riva, era molto buio e c'era una ragazza con i capelli biondi. Gli avvoltoi cominciano a volare in cerchio sopra noi e ci spaventiamo. La barca comincia a riempirsi d'acqua. All'inizio pensavo che gli uccelli fossero corvi bianchi. E' stato un momento, stavamo attraversando tutto questo in modo infausto ma era carino, non avevamo paura perché c'erano molti morti attorno a noi. Gli avvoltoi non mangiano i vivi...
- Kristen: il mio ultimo sogno rilevante era che Donna, Deidre, e Dr. Young mi stavano praticando dell'agopuntura, per tutti i dolori che mi generano. Ero appena stata a nuotare nell'Oceano. Nessun altro animale. Solo nella mia testa. Poi cominciarono a infilarmi gli aghi nel costato, polpacci, tra i tendini delle braccia e su tutto il mio viso e quando mi svegliai, capii che ero solo passata attraverso molte possessioni del mio corpo e dovevo prendere molti appunti di ciò che avevo sognato. Voleva dire qualcosa.

12) Ci sono band che meritano di essere seguite, secondo voi?
- Veuve:
probabilmente dovrei chiederlo io a te. Sono fuori da tutto questo. Al limite posso dirvi Spector Protector, New Collapse e Cold War [Già fatto... N.d.Max!]
- Kristen: gli Weegs sono divertenti, lo stesso vale per gli Antiquark [aridaje... lo so! N.d.Max:-)]. Ma davvero non vedo l'ora di rivedere i Vanishing perché siamo molto intimi...

13) Desideri?
- Veuve:
continuare a fare buona musica.
- Kristen: non morire senza me stessa.

14) Piani futuri?
- Veuve:
verremo probabilmente di nuovo in Europa a Giugno.
- Kristen: si, verremo in Italia di nuovo, credo che vivremo lì per un po' dopo!

15) Ok, le ultime parole sono per voi...
- Veuve:
grazie per il supporto che ci dimostrate!!!
- Kristen: siete caldiii? Cosa volete che vi dica? ;-)
Sito ufficiale:
www.realgone.org/sixteens
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Febbraio 2005]
 
 

 
° SIXTEENS - "Casio" [Cochon records, 2003]
Ognuno ha i suoi punti di vista, credo, e come voi avete il vostro, io ho il mio. Quindi mi sento libero di dire che questo album è micidiale! Basterebbe dire che Kristine, altresì detta Louise Gas (tastiera e voce) ha cantato negli album dei Phantom Limbs, o che lo stesso Skot B dei PL ha prodotto e mixato per intero questo disco. Ma non vi basta. E allora provo a dirvi che sentire una miscela di Suicide, PIL, Teenage Jesus and the Jerks, Fad Gadget e canzoncine dell'Atari non è cosa da tutti i giorni. Ma non vi basta. E allora proviamo a descrivere l'indescrivibile sensazione di genialità che pervade le otto tracce del Cd, tra una "100 persons", una "Body bag" e una
"Ventilation fans". Ma nemmeno questo vi basta. Ritento quindi spiegando che l'intero album è stato registrato con le tastierine Casio, il che dovrebbe perlomeno incuriosirvi. Niente? Beh allora non so cosa dirvi. Se la curiosità non è vostra, se anora state dietro ai soliti quattro cliché del goth è bello ed oscuuuroooo e vi perdete chicche del genere, beh, non poso farci molto. Ipnotici, efficaci, pop, malati, schizoidi, violenti, idioti, folli, geniali, electro, wave, spazzatura, lo-fi... i 16s sono tutto questo ed anche di più. Non conoscerli e non provare ad avvicinarsi al loro mondo astratto potrebbe essere una grossa mancanza! [Max 13-34]
 
° SIXTEENS - "Fendi" [Hungry eye records, 2004]
Non posso fare a meno di provare un enorme piacere nel bassoventre quando metto questo dischetto nel lettore Cd. Sì, perché mini Cd come questo sono in grado di farti davvero amare la musica. Nonostante le centinaia e migliaia di dischi ascoltati nella propria vita dire "Oohhh!! Grandii!!!". Non mi sono spiegato? Sono troppo contorto? Con punte di dislessia? Ok, probabilmente avete ragione. E allora andiamo al sodo. Quando il giro di "Casio" ultradistorta accompagnata da drum machine lancia il giro ipnotico e monolitico di "Fancy fingers" non ce n'è per nessuno. La voce malata in bilico tra l'adorabile ed il fastidioso di Kristen Louise a cui si contrappone
l'altrettanto malata ma filtrata "a-la-dark day" di Aaron sono le punte di colore che scendono a spirale in questo buco nero ipnotico, freddo eppur coinvolgente. Solo tastiere. Di bassa tecnologia tra l'altro. Punto. Tanto basta a mandare il cervello in ferie fino all'arrivo di "Figurative charachter" dove il fantasma di "Metal box" si fa sentire e vedere e non può che essere un piacere. "Cell schedale" fa parte di quelle successioni di note semplici ed acide che una volta incollate in testa non si staccano più, mentre la conclusiva "Factrix" (un omaggio?…), ripresa live da qualche parte, è il buco nero finale che risucchia e risputa direttamente alla prima traccia, perché è inevitabile dopo un trip del genere non rischiacciare "play". La copertina di un certo Genesis P. Orridge è scarna, essenziale ed efficace, e così è il mini Cd. Va al sodo. Niente fronzoli, niente abbellimenti. I Vanishing li descrivono come una "neurotic dance band" e credo che definizione più azzeccata non possa essere data a questo trio di folli che hanno riportato alla luce tutto il buono che c'era della sperimentazione electro di fine '70 e primi '80. Consigliatissimi. [Max 13-34]
 
° THE VANISHING/SIXTEENS - "Split" [Gsl, 2004]
Se la musica serve a dare vita, emozioni, scuotere i sensi e riempire l'anima, roba come questo split è MUSICA. Vedere sullo stesso vinile due tra le band più interessanti degli ultimi anni proporre due brani a testa che spaccano tutto non può lasciare indifferenti. Il remix di "Still lifes are failing" (nella versione presente sulla compilation "Witches of the West") dei Vanishing è ancora più tribale e sinistro dell'originale, con la voce sensuale e malata di Jesse che ammalia, seduce ed accoltella ai nervi tanto è splendida, così come "Victim card" (molto "Get in a car") col suo saltellante ritmo da danza voodoo sfrenata sull'asfalto umido di olio di un'autostrada deserta colpisce,
shocka ed affonda. Da cardiopalma. I Sixteens non sono da meno, con l'ipnotica "Synthetic blends" (vi siete fatti le pere di P.I.L. da ragazzini, eh?!) e una nuova versione della splendida cantilenante "This knife" (anche questa già presente su "Witches of the West") che chiude in modo elegantemente schizoide uno split che non può mancare assolutamente nella vostra collezione di dischi. Il futuro è questo. Non accorgersene ed idolatrare le solite scimmiottate è un'offesa all'intelligenza umana. Fate voi. [Max 13-34]
 
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