° GALATI - "Inside" [autoprodotto, 2004]
Da Padova ecco qua il nuovo lavoro di Roberto Galati, nome sconosciuto ai più ma che dovrebbe essere familiare agli amanti dell’industrial/ambient più ostico. Lavori precedenti quali "first-money lost" e "snowscape" infatti non dovrebbero mancare nella discografia degli amanti del genere. Ma qua la questione è diversa: il Nostro infatti, smessi i panni di descrittore sonoro
di stati d'animo, si cimenta in un album vero e proprio, in bilico tra sonorità wave alla Cure e vaghi ricordi noiseggianti di Sonic Youth e Swans. Basta ascoltare la superba "Blush and flames", che sembra tirata fuori da uno dei primi album della gioventù sonica: chitarre dissonanti, cantato annoiato e leggermente fuori tono, schizofrenia pura fatta canzone. Ma questo Cd non è solo questo: lo strumentale romantico decadente "26" o la dolcissima e struggente "Ever since that day" (con quel "I need you" strozzato fuori dalla gola che fa venire i brividi) mostrano il lato più romantico di Galati, anche se sempre filtrato a dovere con tonnellate di dissonanze e sensazioni soffocanti. Un'ottima prova dunque, che dimostra quanto sia limitante fossilizzarsi su un solo genere. "Why do you ask" è la prova che cambiare non vuol dire sempre peggiorare, anzi!!! Le uniche pecche riguardano la registrazione e la scelta dei tempi della drum machine, a volte troppo simile brano con brano, ma sono nei ininfluenti quando il lavoro ha delle ottime basi di qualità. Da ascoltare. [Max 13-34]
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