K Y R I E
   
Il nostro progetto ha visto la luce nel settembre 1993 e si è concretizzato, dopo varie esperienze ed esperimenti, nella formazione attuale: Piero Sciortino (voce, chitarre, tastiere, testi, musica), Renato Martinelli (batteria), Dario Sangiorgi (basso), Roberto Vidè (tastiere) e Federico Bratovich (chitarra, tastiere).
Svolgiamo una costante attività live presso locali, centri sociali e sale da concerto di diverse città italiane.
Tutti i nostri demo tape e demo cd sono stati autoprodotti, registrati e mixati nella nostra sala prove, la cantina 42 D utilizzando apparecchiature semiprofessionali.
 

Per contatti:
E-mail:
info@kyrie.it - Web Site: www.kyrie.it

Ci occupiamo del progetto a 360°, dalla nascita dell'idea musicale alla sua realizzazione, dalla veste grafica dei nostri lavori, alla loro promozione.
Nel corso di questi anni alcuni nostri brani sono stati trasmessi da diverse radio tra le quali:
· Rock FM (Milano) - intervista e trasmissione di "La Colpa" e "Abbandonandomi".
· Radio Popolare (Milano) - trasmissione di "La Colpa", "Da Lontano" e "Biennale".
· Radio Città Futura(Roma) - intervista e trasmissione di "Biennale", "Nel tuo Sonno" e "Abbandonandomi".
· Radio Sherwood (Treviso) - intervista e trasmissione di "Da Lontano", "La Colpa" e "Proiezioni del centro".
· Radio Onde Furlane (Udine) - trasmissione di "7 Rintocchi" e "Abbandonandomi".
I nostri demotape sono stati positivamente recensiti da numerose testate musicali quali Rockerilla, Rumore, Mucchio Selvaggio, Fare Musica, Blow Up ecc.  e da svariate fanzine tra le quali Marble Moon, Losin' Today, One Hundred Years e Suburbia. Tutti i brani sono depositati regolarmente presso la S.I.A.E. Non siamo legati ad alcuna etichetta discografica.
   
Cronistoria...
- Maggio 1995: abbiamo ultimato il nostro primo demotape "Da Lontano"
- Novembre 1995: il brano "La Colpa" (presente nel demo "Da Lontano") è stato inserito in "Soniche Avventure", prima uscita dell'etichetta indipendente - nonché rinomato negozio di dischi milanese - 'The Fridge' (distribuzione Flaying). Al cd sono seguiti concerti promozionali tenutisi al 'TUNNEL', al 'teatro CRT' e al 'EBONY NOTE' di Milano.
- Giugno 1996: la label Newyorkese 'Cyxinkorp' ha inserito nella sua compilation il brano "L'eremita" (estratto sempre dal demo "Da Lontano"). Nello stesso mese è stato ultimato il secondo demotape "Biennale".
- Ottobre 1996: abbiamo partecipato alle selezioni live di Rock Targato Italia.
- Gennaio 1997: abbiamo partecipato alle selezioni live di Arezzo Wave.
- Marzo 1997: il regista italo-americano Latino Pellegrini ci ha contattato per partecipare alla colonna sonora del suo film "Toast with the Gods".
- Giugno 1997: è stato ultimato il terzo demotape "In ricordo di Edith Behar".
- Gennaio 2001: è disponibile il nuovo doppio cd demo "Le inutili divagazioni di un aeronauta", contenente 16 brani.

(Milano, Gennaio 2001)

Piero & Federico
Novità...
Aprile 2004 - Esce "Le meccaniche del quindo" il primo Cd ufficiale dei Kyrie disponibile in tutti i negozi di dischi. Una produzione PmA Labels, Edizioni Musicali Shinseiki, distribuzione Audioglobe.
 
 
Recensioni (altre recensioni si possono leggere sul nostro sito www.kyrie.it)
 
Da "Rockerilla":
Tra i tanti nastri che affollano la nostra scrivania, non è sempre facile - eufemismo - trovare qualche progetto che meriti di essere incoraggiato o quantomeno applaudito. Questo mese la sorte ci ha concesso un pugno di cassette stimolanti e piuttosto originali, rendendo così il nostro lavoro decisamente più lieve. Principiamo con i Kyrie che , dopo due demo, un brano su "Soniche Avventure 1" e uno su una composizione newyorkese, approdano ad una terza prova dalla grande maturità espressiva. In "In ricordo di Edith Behar" il quartetto milanese si lascia alle spalle alcune incertezze post-wave e giunge ad un dark asciutto, venato di psichedelica e di inquietanti sfumature originali che permeano ogni brano, con un suono compatto, teso, ben amalgamato, non privo dei requisiti necessari per raggiungere una pubblicazione ufficiale. Ottimo il lavoro di Piero alle chitarre, ben calibrati gli intarsi tastieristici, notevolmente cresciuta l'interpretazione vocale.
Kyrie Da "Suburbia":
Dirvi perché questo demo è così bello è difficile, ci sono un sacco di motivi e non saprei da dove partire. In realtà non fosse per i suoni che si fanno più "tastierosi" e morbidi, rispetto al primo lavoro in cui si respirava più forte un'attitudine post-punk, non vi sono grandi cambiamenti. Basso in primo piano, riff melodici e d'effetto, atmosfera ora malinconica ora sofferta ora invece eterea e più serena, risollevata. Sapore di anni '80. Pieno di potenziali singoli di successo che funzionerebbero anche su un mercato come il nostro (i successi di C.S.I., Ustmamò, La Crus, Afterhours e soci ridanno fiducia!). E di successo perché belli, non perché commerciali o trendy.
Non penso che "In ricordo" si possa definire un concept, ma sicuramente la "dimensione del ricordo" permea effettivamente tutte le liriche: il ricordo come
un mezzo per fuggire da una quotidianità opprimente o, nel migliore dei casi, assurda. Ricordi d'infanzia, d'altri tempi, immagini del passato che tornano, come istantanee, con un carico di emozioni. E' incredibile quanto parlare di queste cose le banalizzi: dovreste andare a leggervi i testi, sentirli cantati-raccontarveli è come raccontarvi una poesia, non avrebbe senso.
Apre le danze La stessa estraneità, che a dire il vero è forse l'episodio meno significativo: al contrario, "Riflessioni di un malato" è sicuramente la più bella canzone qui presente e forse la più bella dell'intera discografia dei Kyrie - e questo senza nulla togliere alle altre canzoni. Mentre scrivo la sto ascoltando. Fa venire i brividi. E' perfetta, perfetta in ogni sua parte: ogni riff, ogni giro di basso, ogni arrangiamento funziona alla perfezione. E soprattutto c'è un ritornello assolutamente geniale nella sua semplicità. Il testo fa la parte restante del lavoro, e i Kyrie hanno firmato un capolavoro. Non ha altre definizioni.
"Decadenze" è molto new wave, riporta immediatamente al pop anni '80 di matrice dark. Inquietante, con il cigolio di un cancello che ogni tanto fa capolino - e non so perché ma mi immagino sia quello di un cimitero. Stupendo l'assolo finale di "In ogni treno che passa", che mi spinge a reminiscenze pinkfloydiane, la canzone è un lentone malinconico sullo stile Cure di Kiss Me Kiss Me Kiss Me, mentre "Aggredendo i salici" è invece molto più dinamica, ricorda un po' lo stile del primo demo. "Spazi bianchi come nuvole" innesta un senso di liberazione, con la sua linea melodica dolce e suadente. Già me lo immagino in heavy-rotation su qualche radio…
Dopo il rock sofferto di "Oltre le lacrime" e di "Mia madre da giovane", il brano "Illudersi ancora" si sviluppa su una interessante sequenza di accordi che le conferiscono un sapore quasi psichedelico. C'è ancora spazio per "Come quel lago", in cui riaffiora ancora una volta il tema del ricordo: ma l'attenzione è tutta per le due ultime conclusive chicche, "Nimlot Kirlot" - chitarra acustica e lontana base di tastiera di sottofondo - e soprattutto la stupenda e struggente "Lontano da casa", di struttura complessa, lontano dalla sequenza strofa-ritornello-strofa. Chi ude la canzone, e il demo, uno splendido assolo di chitarra… sognante.
Be', detto questo, se non vi comprate immediatamente questo demo e magari anche gli altri due precedenti, non siete altro che dei perversi masochisti! (Francesco Eandi)
 
Intervista ai Kyrie (a cura di Queen of the Contrast)
Kyrie 1) So che i Kyrie si sono formati nel 94. Com'è nata la vostra band? Da allora avete subito dei cambi di formazione?In effetti abbiamo subito alcuni cambi di formazione, ma sarebbe noiosissimo ripercorrerli. Ora siamo in cinque ma il tempo, che lavora a suo modo, porterà senz'altro novità e cambiamenti nei prossimi mesi o anni. O no?
Il gruppo è nato per il desiderio di suonare la nostra musica e magari di vivere con essa. Per ora i  risultati sono ottimi nel senso che tutti abbiamo un lavoro: chi fa l'ottico, chi l'operaio, chi il rappresentante; per il futuro confidiamo nell'arte di strada, o in qualche talent-scout circense.

2) Toglietemi una curiosità... quale significato attribuite alla scelta del vostro nome?
"Kyrie" in greco significa "Oh Signore" e compare nelle funzioni religiose
unito ad "eleison", che a sua volta significa "pietà". Ho scelto questo nome perchè alcune altre parole, cui avevo pensato, erano già occupate e già depositate. Inizialmente avevo pensato a Zeppelin. Poi qualcuno mi ha ricordato che vi era in commercio un medicinale per la cura della tosse con quel nome e ho dovuto abbandonare l'idea.

3) Quale importanza ha nella vostra vita la musica che fate? Quali sono le vostre ispirazioni?
Per ognuno di noi la musica significa qualcosa di diverso ed ha una valenza diversa, come d'altronde accade per ogni altra cosa su questa pianeta. Il fatto che sia io il compositore del gruppo, porta naturalmente gli altri in una condizione molto particolare in cui suonano musica non loro ma che in linea generale apprezzano, o così almeno mi lasciano credere. Di certo non la suonano per interesse. Non è facile mantenere coeso e motivato un gruppo senza avere il tanto vituperato (e falsamente,aggiungo io) successo, tanto più quando non ti ritieni affatto inferiore alla maggior parte di ciò che c'è in giro, che detto a fil di voce, spesso è vero e proprio ciarpame lirico-musicale.

4) Mi pare di aver capito che i vostri testi non seguono un filo conduttore unico; ma allora da dove nasconoVogliono comunicare o descrivere qualcosa di particolare?
In ogni testo si nasconde la possibilità di dire qualcosa che spesso nel quotidiano non riteniamo giusto o bello esprimere. A volte nell'ordinario un certo sentimento ci fa sentire stupidi, inadeguati, imbarazzati o sciocchi. Io credo che le persone siano solitamente molto migliori e diverse da come ci appaiono e da come ce la raccontano. Questo accade proprio perchè si tende a vivere con sovrastrutture inutili e pesanti ed ognuno tende a tenere per se stesso il suo meglio, la sua personale poesia. Ciò che ci sentiamo in dovere di esprimere agli altri è semplicemente il necessario per essere accettati e questo appiattisce la nostra immagine esteriore ed interiore. Se solo si riuscisse a far emergere un po' del "dietro le quinte" che ci abita, si risulterebbe subito meno volgari, noiosi e statici.

5) E' uscito il vostro quarto lavoro. Differenze con il passato? Evoluzioni?
Non lo ritengo ne' migliore ne' peggiore degli altri. Li amo tutti in ugual misura e per diversi motivi.
L'ho voluto molto ricco e molto abbondante pur sapendo che molti avrebbero storto il naso: ma lo volevo proprio così, sin dall'inizio.
Le canzoni che ho scritto sono tutte importanti per me. C'è quella che preferisco suonare dal vivo, quella che amo ascoltare in macchina, quella che mi ricorda il momento in cui la scrivevo o in cui la registravo, quella che mi ricorda di chi ero innamorato allora, di chi c'era ed ora non c'è più; c'è quella che si occupa di ciò che stavo leggendo, o di ciò che stavo cercando. Comunque esse siano, che piacciano o meno agli altri, sono per me come i sassi lasciati per la via da Pollicino: sassetti che servono per tornare indietro, verso casa, che è poi a mio parere la meta delle mete.

6) Qual è il concerto più bello e soddisfacente che ritenete di aver fatto? Ed a quando il prossimo live?
E' il prossimo il miglior concerto, ma non so ancora dove si terrà, ne' quando.
Dario

7) La prima cosa che vi viene in mente???
Che si può vivere la vita ad un'altra velocità e ad un'altra profondità. Ed è proprio quello che sto cercando di trovare e di regalarmi. Proprio come l'oro degli alchimisti.
Un bacio a tutti coloro che sono arrivati fino a questo punto della chiacchierata.
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