VIOLET TEARS

I Violet Tears nascono nella primavera del 1998 dalle ceneri ormai dissolte di tre diverse realtà di dark music barese.
La fulminante intesa musicale arricchita da quell'indispensabile feeling che ha unito ancor più i membri, spinge i sei a lavorare insieme e a dare vita ad un progetto ben definito: nascono così i Violet Tears.
In seguito ad un breve rodaggio, effettuato in full-immersion nella propria sala prove, la band inizia immediatamente ad esibirsi in concerti, facendosi subito e "stranamente" notare dai seguaci, e non, del genere, riscuotendo un ragguardevole riscontro da parte del pubblico di volta in volta sempre più numeroso (250 persone al concerto tenuto in occasione della festa di Halloween a Bari) e sempre più attento ed interessato a questa nuova realtà, specialmente in considerazione del fatto che le sonorità proposte dalla band non sono assolutamente commerciali o ballabili, né tantomeno riconducibili a certi cliché tanto graditi a buona parte dei fruitori del genere. Dopo circa due anni di progressivo affiatamento, fatti di concerti e segnati anche da qualche disavventura, le
"lacrime viola" decidono di entrare in studio per la creazione di quello che oggi si chiama "Fragments of broken dreams", un miniCD di debutto costituito da sei songs, ammirevolmente registrato a bari dall'ottimo Nicola Lenigro. Le malinconiche ed avvolgenti melodie, ripercorse da intensi ed armoniosi intrecci barocchi, a tratti gelidi e taglienti, fanno di questo lavoro un incantevole scrigno musicale che si presta ad essere ascoltato nei momenti più intensi. La passione per le sonorità più fredde, per le ambientazioni decadenti, per un certo romanticismo ed un sottile neoclassicismo, evidenziano un background variegato e di difficile classificazione, rapportabile in qualche modo ad alcune produzioni di scuderia Projekt o tess Records.
In fatto di ascolti e preferenze musicali, i gusti dei componenti della band risultano piuttosto variegati, ma innegabili influenze sono esercitate da bands per loro fondamentali quali Arcana, Ataraxia, Autumn (USA), The Cure, the frozen Autumn, Lycia. Tali influenze non hanno, tuttavia, impedito il raggiungimento da parte del gruppo di una propria dimensione musicale alquanto originale e caratterizzata da idee proprie e dal proprio "istinto". Pertanto, Claudio Contessa (voce e chitarra), Carmen De Rosas (voce), Claudio Cinnella (chitarre e basso), Maria Teresa Ciervo (synth), Carmela Dezio (keyboards e chitarra) e Gianluca Altamura (batteria e programming), amano definire il loro sound come una inevitabile e gelida fusione di melanconia, romantica e decadente dark-wave.
Anche nei live acts, dimensione nella quale il gruppo crede ed ama ritrovarsi, tali sonorità sono in grado di catturare e coinvolgere il pubblico. Questo è reso possibile anche grazie ad una spiccata componente teatrale, ritenuta dal gruppo fondamentale, capace di immergere lo spettatore in una scenografia particolare, curata in ogni suo dettaglio ed in futuro accompagnata anche da appropriate e personali esposizioni.
 
Novità Giugno 2001!!!
I Violet Tears saranno prodotti e distribuiti dalla AENEMIC WAVE FACTORY, in tiratura limitata di 100 copie (o poco più). Molti e positivi i riscontri ottenuti dalle fanzine, con una recensione a cura di Ottavio Chiodo che uscirà su "Marble Moon" (vedi sotto) ed il brano "Weep of sadness" che farà parte della prossima compilation allegata a "Rosa Selvaggia". Infine, da Giugno in avanti, leggeremo di loro sulla rivista internazionale "Darklife". Chi volesse acquistare il nuovo lavoro, può rivolgersi a: ANAEMIC WAVE FACTORY c/o Luigi M.Mennella, P.O. Box 159 - 57100 Livorno (Italy) tel 0586/806119 - fax 00399586806119 - email: (per i pre-ordini) mailorder@awf.it oppure info@awf.it. £ 35.000 (spese postali incluse) in confezione speciale booklet formato A5.
 
Novità Luglio 2004!!!
Il secondo Cd dei Violet Tears uscirà, in formato digipack, probabilmente per Ottobre 2004 per l'americana "The Fossil Dungeon". La tiratura iniziale è di 1000 copie!
 
VIOLET TEARS "Fragments Of Broken Dreams" (CDR, autoproduzione)
Chi mi conosce, sia di persona che tramite Ascension, sa benissimo che la parola “campanilismo” non ha mai fatto parte del mio personale vocabolario… Lungi comunque dall’essere considerato un esterofilo, preferisco sempre ascoltare e valutare le capacità di un gruppo senza l’influenza di particolari preconcetti…
Nonostante la ricchezza di materia prima esistente fuori dall’Italia, è doveroso ammettere che negli ultimi anni, seppur ad intervalli irregolari, il nostro paese è riuscito ad allevare delle band buone, a volte ottime, che spesso hanno poco da invidiare a gruppi tedeschi o americani. Da Bari, ecco arrivare i VIOLET TEARS, un gruppo che seppur sia qui alla sua prima esperienza, riesce comunque a dare ottima dimostrazione di tutti quelli che possono essere i suoi mezzi espressivi.
Le musiche contenute in “Fragments Of Broken Dreams” (un cd promozionale tirato in 40 copie in attesa di una pubblicazione ufficiale da parte, speriamo, di qualche intraprendente etichetta indipendente) sono particolarmente interessanti, quasi un misto di elementi gotici ed eterei, ove melodie dal sapore malsano si toccano con momenti di infinita dolcezza. Il brano che preferisco è “Weep Of Sadness”, una ballata in tono noir strutturata in maniera più che lodevole da musicalità totalmente decadenti  in  cui  spiccano tutti i  mezzi  oggi a   disposizione del gruppo: due singer dalla voce calda e malinconica al tempo stesso (Carmen e Claudio), una spiccata capacità nel sapere usare sintetizzatori, basso, chitarre e batteria… Ascoltando questo pezzo a scatola chiusa, cioè senza essere in possesso di alcune nozioni su chi fossero i Violet Tears, avrei giurato che si trattasse di una band statunitense finita sotto le grinfie della Tess Records (Autumn, This Ascension…) o della Bedazzled (An April March, Strange Boutique…). Il suono è corposo, merito anche dell’uso della batteria acustica anziché di una secca drum-machine, e a tratti i pezzi mostrano anche una particolare inclinazione verso atmosfere più neoclassiche (vedi la conclusiva “Last Agony”) più vicine ai canoni stilistici di gruppi come gli Ataraxia, gli Autumn Tears o i Mors Syphilitica.
A spezzare un po’ questa patina di macabro romanticismo che avvolge il cd, due brani cantati in italiano da Claudio: “Morte A Settembre” e “Rivelazioni”, ove, incredibile ma vero, il cantato mi ha fatto venire in mente il Tilo Wolf più melanconico di “Angst”.
La stoffa c’è, e si vede, coraggio, inviate il vostro promo ad un po’ di etichette (italiane e straniere)… Con un po’ di tenacia, credo che i Violet Tears non tarderanno affatto a trovare un buon contratto discografico. In bocca al lupo, e alla prossima…
Non mi dispiacerebbe affatto recensire nuovamente questo lavoro su un prossimo numero di Ascension, magari sotto la luce dei crismi dell’ufficialità!!!!! [ALEX DANIELE per il N.6 di ASCENSION]
 
VIOLET TEARS "Fragments of Broken Dreams" (CDR, autoproduzione)
Raramente mi è capitato di vedere un gruppo agli esordi sfoderare una maturità ed una preparazione così cristallina. Sarà il fatto che buona parte dei sei componenti dei Violet Tears ha già avuto modo di imbracciare gli strumenti, sarà il fatto che le idee su cosa fare erano chiare fin dall’inizio e nulla era lasciato all’improvvisazione ma la realtà è abbastanza chiara. A Bari ha visto la luce una formazione che farà parlare di se. Nati nella primavera del 1998 il gruppo barese si forma riuscendo a coagulare le istanze e le attitudini di persone differenti. L’unione tra ex Vespertilia (Gianluca e Mariateresa), tra Claudio (già cantante degli Elegia, formazione dark wave sciolta qualche anno fa) e tra ex Apoptosis (Claudio, Carmela e Carmen) ha portato alla creazione di una entità musicale che si staglia dalle linee seguite dai sei nelle precedenti prove. Il suono dei Violet Tears è malinconico, sognante, triste e nella sua struttura si avverte un qualcosa di monumentale, un qualcosa di granitico nella sua essenza. Non immaginatevi un combo gotico dedito a schitarrate accompagnate dal solito vocione del cantante (anche se il look dei componenti potrebbe far propendere inizialmente per ciò) ma delle sonorità perfette in cui ogni strumento gioca il suo preciso ruolo senza sconfinamenti per creare un intreccio armonico. La lenta e cadenzata batteria si aggancia alle liquide sospensioni delle tastiere che a loro volta preparano la strada a degli accordi di chitarra fluidi e pizzicati, circolari e lievi che fanno da sottofondo all’ethereal voce di Carmen o a quella malinconica di Claudio. I Violet Tears sono quel classico gruppo che può far venire in mente contemporaneamente tanti vecchi ascolti (Cure, Lycia, This Ascension, Strange Boutique, Autumn) ma che poi ti fa accorgere dell’inutilità di tali raffronti visto lo spessore di certi brani. Brani soffusi e romantici, tristi ma solari a cominciare dalla malinconica "Time Fades Away" per passare al livore crepuscolare di "Wet Ground" e "Rivelazioni" ed arrivare al languore di "Morte a Settembre" ed alla macabra disperazione di "Weep of Sadness". Un mio amico ascoltando questo cdr mi ha detto: "mi sembra di vivere in un sogno". E forse è proprio così. Speriamo solo che duri il più a lungo possibile. [OTTAVIO CHIODO per "Marble Moon"]
 
 
Per contatti:
Gianluca Altamura Via G. Petroni, 12/m - 70124 Bari - Tel. N. 080.55.66.037
Cell. N. 0349/2305561 - E-mail:
violettears@virgilio.it
Sito web:
www.violettears.com
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