

ORDO ROSARIUS EQUILIBRIO + LIA FAIL live @ Totem, Vicenza, 30 apr 2009
giugno 2009
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Ho letto svariati giudizi negativi in giro per la Rete riguardo l'esibizione di Ordo Rosarius Equilibrio in questo concerto. Il filo che
lega questi commenti sembra essere la differenza tra le aspettative del pubblico e lo spettacolo effettivamente offerto.Io non sono d'accordo con questi giudizi, ma il perché è presto detto: sono arrivato a questo concerto quasi al buio totale. Non conoscevo ne' ORE, tranne che di nome, né tantomeno i Lia Fail.Un po' brutto da dire soprattutto riguardo questi ultimi, essendo un gruppo italiano che suona da molto tempo, ma onestamente non sono molto interessato al neo folk e non l'ho mai seguito, a parte qualcosa dei padri del genere e raramente qualche gruppo contemporaneo.Di ORE invece ho ascoltato qualcosa su Myspace, il mezzo più veloce, giusto al pomeriggio del giorno stesso per poter avere una vaga idea di cosa mi sarei trovato davanti. Piuttosto che scaricarmi in una notte l'intera discografia e mettermi ad ascoltare tutto nei 3-4 giorni prima del concerto (pratica -- ci scommetto -- molto diffusa tra il moderno pubblico), ho preferito rimanere senza aspettative e aperto a tutto. I pochi pezzi ascoltati distrattamente mi hanno dato l'idea di una one-man band di industrial/pop marziale e apocalittico, quello a cui si adatta bene lo slogan "music, martinis and misanthropy" del Rice; le foto di Tomas e della compagna vocalist potevano far supporre una performance sull'erotico sensuale...sono partito alla volta del Totem con queste idee in testa. Premesso ciò, andiamo alla serata. Purtroppo anche stavolta i concerti sono destinati a iniziare tardi. Non al livello di Frank the Baptist dell'anno scorso, di cui già ho accennato; in questa occasione si supera comunque la mezzanotte prima che i Lia Fail salgano sul palco. In quell'istante mi trovo ahimè in macchina nel parcheggio: dopo aver cazzeggiato un po' dentro al locale e un po' fuori fumando, ci si stanca anche ad aspettare e si decide di sedersi comodi in macchina in attesa. Credo di essermi perso due o tre pezzi dei Lia Fail; fatto sta che non
credo sia passato più di un quarto d'ora, e altri due pezzi, dal mio ingresso nel locale, che i Lia Fail si scusano per gli inconvenienti e salutano il pubblico. Quindi non so se abbiano tagliato la scaletta o no, probabilmente mi sono perso di più del loro set, comunque effettivamente nei pezzi a cui ho assistito le voci si sentivano poco, il flauto quasi per niente. Peccato perché non mi dispiacevano affatto come proposta. E' il momento di Ordo Rosarius Equilibrio alias Tomas Pettersson, in questa occasione vocalist (ovviamente), ma anche percussionista su timpano e piatto. Sul palco, a supporto di Tomas, altre tre persone: batterista (batteria elettrica) e percussionista su timpani e piatto, provenienti da due altre band di cui non ricordo il nome; il signor In
Slaughter Natives al sintetizzatore e computer a gestire le basi. Niente voce femminile, perche'? Non lo so. Alla vista di questa formazione tambureggiante ho pensato che difficilmente sarei rimasto deluso e così è stato. In verità la partenza è stata un po' a rilento, soprattutto per la voce ancora troppo bassa rispetto al resto, ma lo spettacolo è decollato presto. Con proiezioni sullo schermo dietro alla band, è stata sfoderata una sequenza di brani rivelatisi un lungo rituale a base di parti melodiche e delicate,
ossessive e violente, tamburi e monologhi, contraddistinti dalla freddezza svedese di Tomas. Freddezza e quasi nulla interazione col pubblico in questo caso funzionali alla performance, il risultato ha marcato ancora di più la dedizione e la concentrazione con cui il gruppo ha affrontato il concerto. Personalmente quando Tomas picchiava con decisione il suo minimale drum set mi faceva piacere, la tensione e l'intensità divenivano palpabili. Non trovo niente di meglio che descrivere lo spettacolo come una tribale performance rituale.Non so i precedenti concerti come fossero e cosa quindi la gente si aspettasse: forse meno basi e più strumenti, la voce femminile, più coinvolgimento...non lo so, ma più ci ripenso e più mi reputo soddisfatto, 15 euro tra i migliori mai spesi che mi hanno fatto scoprire un gran gruppo...e adesso mi fiondo alla ricerca dei loro lavori.