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Scettico per il lavoro da studio, arrivo all'Ekidna per valutare l'impatto live di questa formazione fiorentina che si iscrive nel panorama death rock italiano.
Non è una valutazione sulla qualità del prodotto finale, quanto della collocazione: il modo di cantare e di proporre le metriche è più vicino ad un goth rock canonico, più una non troppo celata volontà di dare il giusto tributo ad sound che echeggia ai primi lavori targati Litfiba.
E il live non smentisce le mie impressioni: la qualità sonora non si discute, qualche sbavatura, ma le canzoni si susseguono linearmente, senza grandi sussulti né cadute di stile, ma la voce ricalca troppo lo stile di Piero Pelù, il che trascina ancor più alla deriva i suoni ben distanti da quell'accostamento ai Cristian Death che da molti era stato fatto.
Non ho nessuna intenzione di fare paragoni con altre band Death Rock italiane, se la chitarra si propone con riff taglienti, l'incedere manieristico strizza l'occhio maggiormente al sound anni 90 il che non è per nulla un difetto.
Difetta una certa staticità, un palco non del tutto dominato, tutto sommato di fronte a tanta esuberanza musicale ci si aspetterebbe un po' più di partecipazione.
Il pubblico inizialmente accoglie con enfasi i primi brani, salvo poi perdersi lungo la sequenza degli stessi, la proposta si fa troppo ripetitiva, manca un piglio più marcato nella riproposizione live, e si evidenziano quegli elementi che han dato vita al mio scetticismo: manca una certa verve, manca quella riff particolare che ti fa attendere con trepidazione il brano che trascina, invece il tutto procede in modo lineare, senza alcun sussulto.
Dall'intro, passando per Sacrilega, Discordia e altre canzoni, fino alla conclusione con la traccia omonima, Vedova Virgo, infine veleno non scatta la magia.
Aspettiamo il prossimo lavoro, le qualità ci sono, bisogna solo fare un passo decisivo per uscire da questa dicotomia tra linea vocale e ritmiche.

HEIXUE