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Ciò che all’apparenza potrebbe sembrare un intollerabile ritardo di sei mesi, in realtà ritardo non è in quanto “Polychrome”(EIN Music) degli ARTICA viene finalmente pubblicato nella sua veste fisica, veste necessaria per apparire sulle pagine di EDS. Dando i numeri, quello che è il quinto album di studio della band è anche il primo ad essere realizzato con una formazione a quattro elementi vista la defezione del tastierista Massimiliano Bonavita. Restando nell’alveo delle novità, ma questa volta squisitamente musicali, nella tracklist spicca l’ottima “The Bomb” che si può considerare la prima vera e propria “ballata” degli Artica e che, per argomenti trattati, è inevitabilmente legata a doppio filo con “Sarajevo”. Ora, cosciente del fatto che si debba guardare al presente etc … etc…, per me è impossibile non mettermi dei panni del “vecchio fan”  trovando nella policromia di “Polychrome” il sano gothic rock “artico” di “Dancing (Through the Cemetery Gates)”, il dark-rock pregno di alternative-italo-wave anni ottanta di “The Calling” / “My Grip” e le sfumature del periodo -a me meno gradito- “Plastic Terror” nella chiusura progressivamente metal di “U&I”. La cosa di cui sento maggiormente la mancanza nel disco è della consueta canzone cantata in Italiano perché l’ultimo brano in scaletta “Let Me In” -quello maggiormente indicato per l’idioma nazionale-   scintilla come la luce di cristallo di “Boemia”, è come i passi degli Dei lungo i viali opachi di “Tipasa” o il corpo in mezzo al mare di “Sette Anni” … in altre parole l’autentica perla emozionale dell’album -già per altro conosciuta nella versione FWD, side-project di Alberto Casti-. “Polychrome” è disponibile fisicamente in cd limitato a 200 pezzi: alcuni venduti durante il concerto con i SDIV lo scorso 11 Aprile, i rimanenti attendono l’apertura dei canali di vendita sebbene sempre disponibili contattando direttamente la band.

Mr. Moonlight