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RECENSIONI DISCHI

Sixteens - Into The Goldwave of Future Non-Rip-Off

(Hungry Eye 2007)

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Non hanno mai sbagliato un colpo. Nemmeno stavolta. Il duo made in iuessei sbanca di nuovo, fa piazza pulita buttando al macero le decine di uscite pseudo intellettualoidi che troppe volte mi riempiono la parte sottostante del letto (zona pericolosa, destinata ai"non ti ascolterò più", ai "ti venderò" ed ai temibilissimi "fai schifo anche come sottobicchiere"). Non diventeranno mai superstar, ma credo sinceramente che non glie ne freghi granchè. Macinano suoni e rumori alienanti dai loro Synth, supportati dalla drum machine costantemente ipnotica dove vanno ad affondare fendenti le loro voci filtrate. Pur rimanendo fedeli ai loro schemi, la maestria nel ricreare paesaggi desolati, alienati ed acidi continua a crescere, e così come capitò per Suicide e compagnia bella, resterà nella storia. I Sixteens, come fecero i Vanishing in ambiti diversi, continuano ad espandere e proseguire il discorso iniziato più da vent'anni fa dall'electrowave primordiale, riproponendola nella sua totale bellezza senza averne nemmeno un clichè. Impareggiabili, elittari, disturbanti, magici.

Max1334

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