RECENSIONI DISCHI

MARILYN MANSON: The High End Of Low

Interscope 2009

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Attendevo impaziente da mesi l'uscita di questo nuovo capitolo della saga discografica di Brian Warner. Per un motivo ben preciso. Il precedente Eat Me, Drink Me mi aveva completamente deluso, un album scialbo e stanco che si trascina nel vuoto più totale. Il precedente the Golden Age Of Grotesque era un attimino meglio, grazie alla title track eccellente e a un paio di brani accattivanti, ma nel complesso era chiaro che la fuoriuscita di Ramirez aveva lasciato la band a secco di idee. In questi anni, proprio Jeordie White mi aveva piacevolmente stupito, sia con le sue collaborazioni con i Nine Inch Nails ed A Perfect Circle, sia soprattutto con i "suoi "Goon Moon, band a dir poco eccezionale di cui ho parlato su queste pagine qualche mese fa. Bene, Twiggy è tornato all'ovile. Vorrà dire che Manson butterà fuori un album eccellente. Questo perlomeno era quello che mi ripetevo continuamente. Lo ammetto, con aspettative così alte, la delusione è dietro l'angolo. Ecco perchè i primi ascolti mi hanno lasciato con un vago senso di delusione, ma poco alla volta il cerchio ha cominciato a quadrare. Sono passati tredici anni da Antichrist Superstar, e sarebbe stupido aspettarsi nuovamente un capolavoro di tale portata. Quindi ho ripulito la mia testolina dai preconcetti e dalle illusioni, e ho ridato una possibilità al disco. Ed ho fatto bene. The High End of Low, può essere visto non come una continuazione di un percorso, bensì come un nuovo inizio. Le atmosfere sono molto meno aggressive che in precedenza, i brani meno d'impatto e più scarni, eppure possiedono quell'appeal inspiegabile che li rendono col passare del tempo molto buoni. Un esempio su tutti il singolo Arma-Goddamn-Motherfuckin-Geddon, che sentito la prima volta sembra minestra riscaldata, ma che dopo un pò continua a rimbalzare in testa senza uscirne più. L'accoppiata Ramirez/Manson (aiutati qua e là da Chris Vrenna, ex NIN, ora in pianta stabile nei MM) , quando è unita, sforna brani piacevoli, comunque personali e sempre riconducibili al suono madre della band. Ovvero, nonostante i miliardi di richiami, il loro è un sound personale, riconoscibile e confortante. un pò come gli AC/DC o gli Slayer. Che rifanno lo stesso disco da anni. Ma è sempre piacevole. Non una reintree alla grande come sognavo, ma di certo un disco piacevole che cancella con un colpo di spugna gli ultimi sei anni della ex band più temuta dalle mamme americane. Manson e co continuano a pungere, ma usano armi molto più sottili e sofisticate di prima. Questo non piacerà ai giovanotti incazzati che hanno Antichrist tatuato sui nervi, ma farà la gioia degli ascoltatori. Più rock, meno shock. Il prossimo disco, se le mie previsioni sono esatte, sarà quello chiarificatore. O i due andranno avanti con stile, o il tutto crollerà sotto i loro piedi. Poco male. Uno ha soldi e talento. L'altro solo soldi. Ma molti di più.

Max1334

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