RECENSIONI DISCHI

DYSTOPIAN SOCIETY-Dystopian Society ep

Autoproduzione 2011

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Nelle news di EDS avevo dato poche probabilità di “toccare con mano” l’ep di debutto omonimo dei Dystopian Society, ebbene, con grande piacere quelle poche probabilità si sono avverate. Vorrei sottolineare il valore aggiunto che rappresenta, nell’era delle uscite in download, un biglietto da visita come un ep “fisico”, specie da parte di una band esordiente. Booklet in cartoncino con copertina-fotogramma ripreso dal film Metropolis di Fritz Lang; tracklist incastrata negli immancabili segni simbolici di “gothrockettara memoria” e foto della band con link-contatti sono il sintomo della serietà e dello “spirito artigianale” che muove il combo fiorentino, artigianato immancabilmente assente in un’asettica cartella di files. Tutte le tracce contenute nell’ep si muovono in territori post-punk, dove questa accezione è da intendersi con il significato letterale del termine: in altre parole i Dystopian Society sono i degni successori di quei gruppi “positive punk” emersi nei primi anni ’80 quali In Excelsis, Southern Death Cult o Theatre Of Hate. Il canovaccio musicale nella maggioranza delle canzoni vede un inizio circospetto guidato dalla chitarra di Sara Red Hexe, fedele seguace del miglior Rikk Agnew, che si evolve in un  cambio di ritmo tendente al “parossismo pogaiolo”. Unica eccezione alla regola sono i due minuti e diciotto di “Last crusade”, traccia da subito energetica e grande death-rock song con il suo mix di batteria tribale, voce rabbiosa e chitarra tagliente. Questo ottimo debutto dei Dystopian Society, pubblicato in tiratura limitata e di cui sono disponibili ancora una manciata di copie contattando direttamente la band, conferma la vivacità di una scena goth Italiana sempre foriera di gruppi interessanti.
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