Dystopian Society - Cages
Danse Macabre - AF Music
Premessa d’obbligo alla recensione del debutto sulla lunga distanza dei Dystopian Society è lo sguardo sull’attuale scena deathrock internazionale. L’onda lunga del primo revival “modaiolo” deathrockettaro iniziata nel 2000 dai Cinema Strange sembra, almeno negli States, ormai conclusa: basta paesaggi fiabeschi, basta raccontini grotteschi, basta voce in falsetto e sound pulito con il basso in evidenza. La crisi finanziaria internazionale, il terrorismo, le guerre ed il fallimento delle politica ha portato ad una nuova ondata di bands deathrock che fanno della denuncia il loro presupposto attraverso la riscoperta dei primi gruppi positive-punk e del suono losangelino anni ottanta. I Dystopian Society si possono considerare antesignani nel vecchio continente della nuova ondata anarco-deathrock che ha come punto di riferimento i Christ vs Warhol e le vecchie glorie goth-punk degli eighties. In “Cages” ritroviamo tutti i pezzi -qui confezionati in una produzione più professionale- presenti nel demo omonimo che profumano di positive punk sin dalla prima nota affiancati ad altrettanti inediti di notevole fattura. Evidenti le influenze dei Christ vs Warhol in “Antisocial” ed “Heritic”, così come del positive-punk (Superheroines, Blood&Roses, Theatre Of Hate) in “Death signals” e dei Christian Death Rozziani in “Masquerade”. “Legacy of war” è invece la canzone più atipica del lotto, non solo per la sua lunghezza che sfiora i sei minuti, ma perché riesce a contenere, nei suoi cambi di ritmo, una molteplicità di “generi-fratelli” che vanno dal classico deathrock al punk più pogaiolo. Con “Cages” dei Dystopian Society il deathrock Italiano fa un ulteriore passo verso la consacrazione a scena leader del genere nel vecchio continente. I miei complimenti!