Link:
The Dresden Dolls - No, Virginia...
Roadrunner 2008
Prima di tutto: questo NON è il nuovo album dei Dresden Dolls. Seconda cosa, questo, in un certo senso lo è. Si tratta in realtà di materiale rimasto perlopiù inedito: Una b-side, quattro pezzi non inclusi in Yes, Virginia, un demo (Mouse and the Model), una cover (Pretty in Pink degli Psycghedelic Furs, ricordate il film omonimo?) e cinque pezzi nuovi di zecca. Quindi possimao vederlo come un nuovo e.p. più varie bonus track, Il solito disco riempitivo? No, assolutamente. Amanda e Brian hanno talmente tanto talento da riuscire a convincere anche con materiale considerato secondario, inserendo anche "Boston", che da tempo era presente nei loro liveset. Non è un disco cupo come Yes, Virginia, mostrando quindi il lato più pop ed easy dei DD (Ultima Esperanza). Ma attenzione, ciò non vuol dire che siano brani svenduti. Semplicemente si respira un atmosfera diversa, più leggera ed intimista, che ci mostra un altro lato del duo bostoniano. Brian ha reso il suo stile ancora più secco e spoglio, relegando solo ad alcuni momenti vere e proprie perle di tecnica, che enfartizzano in maniera magistrale i passaggi topicio dei brani. Amanda è sempre più calata nella sua parte, maltrattando i tasti, poi carezzandoli, poi lasciandoli respirare, il tutto mentre la sua voce bassa, calda, imperfetta eppure splendida ci racconta storie non più in terza persona, ma intime, personali e forse proprio per questo più incisive. Il tutto annaffiato di ironia, dove il limite tra tragedia e commedia vviene riscritto più volte, in un susseguirsi di emozioni contrastanti che non si sa bene come hanno un senso (“The Gardener” , “Lonesome Organist Rapes Page-Turner"). Che sia questa la strada che percorrerà Amanda nel suo nuovo album da solista in uscita a settembre? Staremo a vedere. La ninna nanna Sheep Song è semplice quanto efficace, mentre The Mouse and the Model ci regala i DD non come duo ma come quartetto, curiosità che da sola vale l'acquisto per i fan del combo Bostoniano. Prendetelo com'è, raccolta di inediti o bonus disc del predecessore. Vi farà battere il piedino e sognare, in attesa di un nuovo capolavoro. In una scala ipotetica da uno a dieci, si prende sette e mezzo. Non male per un antipasto tra un disco e l'altro...La classe non è acqua.