BEYOND THE EYES OF MEN - Unlock the mirror
autoproduzione 2009
Mi concedo un break dai miei soliti ascolti di gruppi clone di cloni dei Sisters e dei Nephilim per presentare ai lettori di EDS “Unlock the mirror”, opera prima dei Beyond The Eyes Of Men. Per la precisione BTEOM non sono un vero gruppo ma la “creatura personale” di James Dinan ex Room Nineteen nonché ex chitarrista dei (grandi) Gossamer nel periodo 2001-2003. In questo debutto dimenticatevi però il danzabile gothic-rock dei Gossamer poiché in “Unlock the mirror” si precipita nell’introspettivo inconscio di J.Dinan -autore di testi e musica- attraverso un sound teso e denso caratterizzato sovente da dissonanze musicali in opposizione alla coerenza melodica delle canzoni. Varcata la “porta” della prima traccia “You try to run” all’insegna del Bowie più psichedelico, con il trittico “Icons”, “Marionette in danger” e “Tower” il progetto Beyond The Eyes Of Man da prova della sua vena più originale con soventi cambi di ritmo e genere musicale tra ritmi art-rock, goth e musica elettronica. Lineari e dal chiaro andamento post-punk sono “Our dreams are gone”, “Victoria” nonchè la cover di “The man with the X-ray eyes”, riproposta qui in versione meno graffiante e più “curtisiana” -concedetemi il termine- rispetto a quella originale dei Bauhaus. Citazione particolare alle due ballate semi-acustiche “Divine engineer” dagli arpeggi vagamente Mission e, soprattutto, da “Wedding day” dove il giorno del matrimonio di una giovane sposa viene accompaganto da un malinconico ritmo acoustic-folk degno dei migliori interpreti a Stelle e Striscie. Mr. Dinan con “Unlock the mirror” supera di gran lunga l’esame di maturità, lasciando i periodi “scanzonati e facili” con i Gossamer per un sound più introspettivo e adulto che non pone confini stilistici al futuro.