| Ellen | ||
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Una volta mi venne posta una domanda: se
scrivo poesie e racconti per me stessa o in funzione di
seconde persone, coloro che li leggeranno. Mentirei se
dicessi che lo faccio solo per me. Perché vorrei tanto
deliziarvi e far sì che ritroviate in me e nello
specchio delle mie parole un po' di voi stessi e magari
delle parole e dei pensieri che non siete ancora riusciti
a esprimere. Per me stessa. Perché per me ogni singola
parola è una diletta tortura. Un demone di cui mi
libero. Un peso che sapeva così dolcemente gravare sullo
stomaco. Ma ogni volta che lasciano questo mio corpo,
esse, le parole, mi mancano, come un figliolo che lascia
la casa materna per andare in guerra. Ogni giorno mi ritrovo a ringraziare chiunque sia stato a lasciare in me questa impronta. Ogni giorno mi scopro dedita ad affinare questa piccola Arte che sento in me. Avvicinarsi a una certa cultura, per gradi, è stata una naturale conseguenza. Una conseguenza delle prime apocalittiche storie che narravo a me stessa e alle statuine del presepe a 5 anni. Una conseguenza di tutti i feticisti giochi di fantasia che facevo a 7 e che continuano tuttora; lo sviluppo morboso di scene viste in un cartone animato o in un film. |
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Le prime poesie che nacquero dal
cuore verso i 10 anni erano dedicate a una persona che fu
la luce dei miei occhi di bambina sull'orlo di una crisi
di nervi, e che persi nel momento in cui più ne sentivo
il bisogno. |
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Poesie Dicembre 1999/2000 |
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| Giugno 1998 Forse ricomincerò da te e dalle tue dolci parole su un foglio senza righe, dal tuo inutile intruglio di lettere a caso belle da morire. Ricomincerò da te timido insetto da te e da una candela sul mio comodino laria si fa sempre più viziata e soffoca la fiamma dellamore, dellamicizia che importa? Il tunnel che ci farà sparire come un coniglio nel cilindro del folle prestigiatore non ci porterà da nessuna parte ma noi saremo sempre costretti a camminare fino allo sfinimento, fino a che i piedi e le gambe non si consumeranno non ci potremo fermare nemmeno se ci incontreremo. Le mostruose perlinghe dorate colme di pensieri insonni; lame affilate, sul tuo corpo nudo e tumido per le mie parole e che io mi diverto infinitamente a torturare. Per Nico
"E lontano un qualcuno alla finestra che non guarda me, troppo distaccata da ogni cosa per poter essere vista..." |
13/05/2000 Il temporale fa tremare i vetri Di questa cucina Spoglia. Io piango lacrime Salate. E non capisco Tu Dove sei.
27/06/2000 |
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| " H A D E S " | |
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Nel mese di marzo 2001
circa, esce "Hades", raccolta autoprodotta di
poesie scritte tra il 1997 e il 2001. Ellen è nata e vive a Vercelli, città del riso, dal 1982, e da sempre la lettura e la scrittura sono sue grandi passioni fortemente sostenute dalle persone che le sono più accanto. Ama la poesia Decadente, Romantica, Ermetica; i suoi poeti preferiti sono Baudelaire e la contemporanea Alda Merini. Per ulteriori info su come riceverlo, riceverlo, inviate una e-mail all'indirizzo: -aradia-@libero.it |