CHI SIAMO?
Il Club delle Streghe è
il circolo delle elette, di tutte le donne dotate di
sensibilità superiore. E' l'unione di tute coloro che si
riconoscono nella figura della donna liberata dai
pregiudizi e dai ceppi della meschina morale comune
perbenista e ipocrita. Elevandosi sopra gli altri, legati
ai vincoli limitanti della ragione, la Strega si affida
all'intuizione e al proprio istinto naturale, che sono
spesso le chiavi indispensabili ed uniche per
interpretare i segreti della realtà.
La sua naturale superiorità la porta a capire le
problematiche della vita meglio e prima degli altri. La
sua mente è luce, saggezza, comprensione. Lo schema
rigido e limitato della razionalità le sta stretto. Suo
è quello ben più ampio dell'irrazionale. La Strega è
la signora assoluta delle contrade della mente che
sfuggono alla conoscenza delle masse conformiste. La
Strega è affascinante perché, stando in stretto
contatto con l'arcano, osa e riesce la dove i più non
riescono. Il mistero è il suo elemento.
Il Club delle Streghe riunisce le ribelli, le
vendicatrici della storia, che ha sempre cercato di
condannarle e di farle tacere. Le loro voci sono le voci
delle donne diverse, liberate ed emancipate da sempre e
per sempre.
Se ti ritrovi nei nostri principi, non esitare, unisciti
a noi, abbandona il gregge e entra con noi nel ballo
della libertà!
STREGA VERSUS FATA
La Strega non è la fata delle novelle, la quale è una
figure irreale, dalla mentalità conformista e perbenista
ed il cui agire ha per fine la risoluzione dei drammi dei
personaggi in una società ostile. La Strega è
anticonvenzionale, mentre al fata aiuta l'eroe o l'eroina
a ritrovare la strada per una riconciliazione con la
società.
STREGA VERSUS BEFANA
La Strega non ha niente da spartire con la befana, che è
la gioia dei bambini e la buona nonnina, anche se un po'
dispettosa, bizzarra e talvolta imprevedibile. La sua
femminilità è molto blanda e non deve essere
obbligatoriamente libera nè intelligente.
"LA STREGA" VERSUS STREGA
La Strega che noi intendiamo, libera, affascinante,
sensibile ed intelligente, non è la strega cattiva,
invidiosa e stupida delle fiabe. Non intendiamo neppure
la strega medievale o rinascimentale, maestra della magia
nera, serva di satana, condannata dalla chiesa,
frequentatrice di sabbah, scatenatrice di orge,
apportatrice di male. Noi siamo le "Streghe"
che rappresentano tutto ciò che c'è di più saggio, di
più intrigante e affascinante nella natura umana.
Attraverso le nostre virtù e la nostra magia noi siamo
strumento di elevazione dello spirito, liberazione dai
ceppi della razionalità limitata, creazione di una nuova
armonia con la natura.
STREGA VERSUS STRIX
La parola "strega" deriva dal latino "strix
striges", usata per definire un rapace notturno (civetta
o barbagianni). Nel mondo classico la strix era una
creatura terribile dall'aspetto di donna uccello che
volava in gruppo di notte, smembrava cadaveri per rubarne
dei pezzi necessari a determinati riti ed uccideva i
bambini nelle culle succhiandone il sangue. Così viene
descritta da Orazio (che la chiamava "lamìa")
e da Ovidio. Per i greci la figura della strix era
impersonata da Ecade, l'aspetto oscuro della luna,
protettrice delle incantatrici e delle maliarde, signora
dellamagia nera.
STREGA VERSUS VETULA
La nostra strega non vive ai margini della società come
la "vetula" degli antichi, che esercita la
propria attività ai fini di lucro. Tale figura narrativa
è una donna anziana che, dopo una vita passata a fare la
meretrice, si dedica a fare la mezzana e la fattucchiera.
STREGA VERSUS FEMMINISTA
La strega non ha identificazioni politiche ne cerca di
scimmiottare gli uomini ma afferma la propria femminilità.
Non ha bisogno di assumere atteggiamenti esasperanti per
convincere e vincere gli altri. Saranno la propria
sensibilità, uniti al fascino ed all'intelligenza a
conquistare il mondo. La strega può riuscire là dove
una femminista non sempre riesce. Una strega risulta
superiore ad una femminista perché, al contrario di
questa, esalta la peculiarità fondamentale della donna:
la grazia intelligente.
MAGA
La Strega è sinonimo
di maga. è colei che unisce il cielo con la terra, colei
che intuisce le forze sovrannaturali e naturali che
dominano il mondo, che entra in contatto e convibra con
esse. La sua ricettività, apparentemente passiva, è
preludio a nuove attività.
AMBIVALENZA
La donna è strix e
maga allo stesso tempo, distruttrice e creatrice. Le
figure mitologiche a Diana e Medea sono state entrambe,
anche se in modo diverso, portatrici di tale ambivalenza.
Diana, la vergine eterna, dalla forte personalità,
mentre mostra amore per la natura e per il regno animale,
nella sua veste di cacciatrice esprime il suo rifiuto
verso la relazione amorosa con un uomo. Medea, poi, pur
dotata di poteri magici e curativi, crea dei figli per
poi distruggerli. La maga è colei che riconosce ed
integra la propria ambivalenza.
LE
STREGHE NEL MITO E NELLA STORIA
LILITH,
LA PRIMA STREGA
La prima donna che può
essere considerata una strega nei miti dell'uomo è
Lilith, la prima moglie di Adamo. Infatti, secondo un
mito ebraico, la prima moglie del padre di tutti gli
uomini non fu Eva, ma Lilith. La coppia si separò per
incompatibilità: Lilith infatti aveva una personalità
superiore a quella di Adamo, non accettava di sottostare
al suo arbitrio ed anche nei rapporti intendeva non
assoggettarsi a fare la parte passiva della donna che sta
sotto e subisce, ma voleva dominare il maschio dall'alto.
Adamo cercò invano di richiamare Lilith, ma tutto fu
inutile. Così Dio, preso da compassione per la
situazione di Adamo, gli creò una compagna più
remissiva: Eva.
LE MENADI
Le menadi, chiamate
anche "tiadi" o più comunemente "beccanti",
furono le donne che nell'antichità ricordarono la figura
della strega come da noi intesa. Esse erano donne che si
riunivano in occasione di cerimonie segrete notturne,
cantavano inni al dio greco Dionisio (Bacco per i romani),
si liberavano dei tabù, tagliavano i vincoli con la
società patriarcale nella quale vivevano e danzavano
fino a notte fonda lontano dagli sguardi degli uomini.
Penteo, che cercò di spiarle, fu lapidato e fatto a
pezzi.
CIRCE
Circe, l'incantatrice,
che trasforma gli uomini in animali. Irretisce Ulisse con
le sue armi, gli indica la via per la terra dei Cimmeri,
che altro non è che il regno del sovrano, dove potrà
conoscere il suo futuro. Essa è perciò simbolo della
donna dotata di una sensibilità fortissima che intuisce
il futuro e prevede il destino degli uomini. E' anche il
simbolo della bellezza femminile, davanti alla quale si
piegano, umili e confuse, le menti dei potenti.
ATALANTA
Bellissima era Atalanta, creatura del mito greco, figlia
di Iaso, re dell'Arcadia. La sua vita fu avventurosa. Da
bambina era stata abbandonata su un monte perché fosse
mangiata dalle bestie. Fu allattata da un'orsa. Trovata
da dei cacciatori, fu allenata alla
caccia. Corteggiata da numerosi giovani, disse che
avrebbe sposato quello che l'avrebbe raggiunta nella
corsa a piedi. Avrebbe scelto il primo, gli altri
sarebbero stati uccisi. Così molti morirono. Restò
sempre insuperata anche se alla fine fu superata da
Hippomene che riuscì a vincerla con uno stratagemma.
Infatti costui aveva lasciato sul percorso tre mele d'oro,
prese in prestito
da Venere. Ben due volte Atalanta si chinò per
raccoglierle. Solo quando si chinò per la terza mela
perse il vantaggio.
GIOVANNA D'ARCO
Coraggio, fascino ed intelligenza sono state le virtù
della condottiera francese, la quale è riuscita dove
nessun altro prima era riuscito. Le sue vittorie
strepitose sono avvolte da un'atmosfera magica, il suo
carisma ha stregato e continua a stregare le elette di
tutto il mondo. La sua esecuzione sul rogo, frutto della
gretta bigotteria e della malignità del popolo, è
servita solo a renderla più gloriosa ed affascinante.
HESTER PRYNNE, una strega della Nuova Inghilterra
Risale al 1700 la storia, narrata da Hawthorne nella
"lettera Scarlatta", della bella Hester che,
donna sposata, ebbe una figlia da uno sconosciuto e fu
obbligata a portare ricamata sul petto la lettera "A",
l'inizio della parola "adulterio", in ricordo e
ammonimento del suo peccato. Hester diventa simbolo della
tolleranza, del rispetto verso chi, in un momento di
debolezza, si trova a cedere alla passione e all'amore ed
a mettere al mondo un figlio/a. La nostra sensibilità di
streghe deve farci superare i pregiudizi di una mentalità
bigotta onde comprendere meglio i drammi e le sofferenze
degli altri. La nostra intelligenza e sensibilità deve
servire ad elevarci ed a renderci magnanimi e comprensivi
verso chi devia dalla norma e trasgredisce, perché
nessuno di noi può essere certo di non sbagliare mai.
LA DOLCE VIOLETTA
Tra i prodotti migliori del fumetto del nostro secolo vi
è la figura della "Dolce Violetta", una strega
che vive nel bosco, ai margini della società, libera,
bella, spregiudicata e sensibile. E' anticonformista e
naturale. Disprezza tutto ciò che sa di perbenismo,
superficialità e convinzione sociale. Gli uomini restano
affascinati dalla sua bellezza conturbante, dal suo modo
di comportarsi disinibito. E' senz'altro una delle
massime incarnazioni della nostra strega.
I TIPICI ATTRIBUTI DELLA STREGA NELLA
TRADIZIONE
Benché le
nostre streghe non viaggino sulle scope, ma guidino l'auto,
non si ci circondino di rospi e non preparino filtri o
decotti, elenchiamo ora i tipici attributi che hanno da
sempre accompagnato la strega nelle storie popolari.
LA SCOPA
E' l'attributo più vistoso. La scopa, che viene unta,
serve alla strega per muoversi nel cielo e per spostarsi
velocemente a grandi distanze. E' tipica l'immagine delle
streghe che, sedute su scope, si recano alla riunione
notturna (Sabbah) insieme al diavolo. Talvolta la
funzione della scopa è svolta da un caprone che esse
cavalcano alla rovescia. La scopa viene talvolta
interpretata come simbolo di ordine e prosperità.
IL GATTO NERO
Già nell'antica Roma il gatto era attributo di Diana, la
dea che volava di notte con un seguito di striges. Si
pensava, infatti, che i gatti, specialmente se neri,
avessero dei poteri magici. Per i Celti i gatti erano il
simbolo dei poteri malefici. Il fatto poi che riuscissero
a vedere al buio portò alla credenza che fossero in
contatto con le forze dell'oscurità. Il felino domestico
divenne poi attributo delle streghe: si pensava che molte
di loro si recassero al loro sabbah cavalcando gatti neri.
Il gatto, in genere, è un animale tipicamente femminile,
in quanto l'intuito della donna arriva più a fondo nel
lato oscuro della mente umana. L'uomo è psichicamente più
semplice. I gatti, inoltre, essendo difficili da
catturare significano libertà.
LA CIVETTA
E' l'uccello della notte che accompagna la strega e del
quale spesso la strega prende la forma per volare da un
luogo all'altro. Già la parola "strix" veniva
usata dai latini per indicare una civetta o un
barbagianni. Secondo certe tradizioni, le streghe si
possono trasformare anche in altri animali, come
pipistrelli, serpenti o gatti.
LA NOCE, LA QUERCIA, IL CASTAGNO
Le streghe si radunano tradizionalmente sotto un noce,
una quercia o un castagno. La quercia è già stata sacra
agli antichi Celti, i cui sacerdoti ("i druidi")
si riunivano e facevano sacrifici sotto tale pianta.
Famoso in Italia è invece il noce di Benevento, dove
ogni anno ha luogo un sabbah delle streghe che, in tale
occasione, scelgono la loro regina.
LUOGHI DI INCONTRI
I luoghi
preferiti per i convegni delle streghe sono il Brocken (sulle
montagne dello Harz in Germania), il Montecalvo (vicino a
Kiev in Russia), il Blocula (in Svezia), l'Auvergne (in
Francia), sotto il noce di Benevento (in Italia).
Fin dal tempo dei greci, luoghi spesso scelti dalle
streghe sono anche i crocicchi delle strade solitarie e
buie, in quanto ambigui e disorientanti rispetto alla
scelta. Tanto che, per tutelarsi, gli antichi gettavano
dei sassi in prossimità di tali luoghi.
I TEMPI
Le date
tipiche per i convegni sono:
30 aprile: la vigilia del May Day (Primo Maggio)
31 ottobre: la vigilia di Ognissanti (Hallowe'en)
3 febbraio: la festa stagionale dell'inverno
23 giugno: la festa stagionale della primavera (festa di
San Giovanni)
1 agosto: la festa stagionale dell'estate
31 dicembre: la festa stagionale dell'autunno
L'ora prescelta per l'incontro è la mezzanotte. Il
convegno dura fino alle prime ore dell'alba.
LA LUNA
Già nella
preistoria la Grande Madre, dea che presiedeva alla
fertilità e signora dell'universo, aveva il simbolo
della luna. La luna è la regina della notte, la parte
del giorno che corrisponde al lato oscuro e nascosto dell'animo,
al regno dell'intuizione e dell'irrazionale. Diana
cavalca di notte, le streghe viaggiano di notte. Le
nostre streghe sono le discendenti delle sacerdotesse
della Grande Madre, di coloro che tenevano i contatti con
la natura, di cui conoscevano i segreti delle erbe che
raccoglievano per creare i loro filtri.
IL CALDERONE
Uno degli
elementi che contraddistingue l'iconografia della strega
è il grosso calderone nel quale vengono bollite le varie
pozioni che servono ad ungere le donne che volavano verso
il sabbah, a curare i malati (le streghe erano chiamate
"herbariae"), oppure servivano a fare
innamorare le persone restie. Gli ingredienti più comuni
di tali pozioni sono le erbe come l'Aconitum ("il
veleno del lupo", la Datura Stramonium ("l'erba
del diavolo"), l'Atropo Belladonna. oppure altre
sostanze come il sangue di pipistrello o di avvoltoio.
FILTRI E RICETTE
La gente ha bisogno di magia per sedurre e per combattere.
Così le streghe preparavano ricette per filtri d'amore e
veleni. Gente assetata di amore, potere e benessere si
sono rivolti alle streghe, trasgredendo così qualsiasi
legge morale.
POZIONE DELL'ETERNA GIOVINEZZA
In una notte di plenilunio raccogliere un ramoscello di
anice carico di frutti e dal tutto se ne faccia un succo.
Al ricavato aggiungere: filtro di basilico, succo di
arancio, centaurea ben tritata e mescolata con vino
resinoso e sangue di civetta, infuso di erba
scacciadiavoli. Dopo avere mescolato gli ingredienti,
aggiungere mezzo litro di succo di assenzio. Dose: un
cucchiaio una volta al dì.
ORIGINE DEL TERMINE "WITCH"
Il termine
che traduce "strega" in inglese è "witch",
derivante dal verbo sostantivo "wit", che
significa "sapere" oppure "arte del saggio,
di colui che sa". In tedesco "wissen"
significa "sapere", e "der weise"
significa "il saggio". Al giorno d'oggi, nell'inglese
moderno, "wit" traduce il sostantivo "insegno".
Il termine "witch" è stato in origine usato
per indicare coloro che operavano nel campo della magia,
sia maschio che femmina. "Witches" erano
persone dotate di poteri sovrannaturali, le quali
potevano predire il futuro (arte della divinazione).
LA NOSTRA FESTA: HALLOWE'EN
La festa
delle streghe è per tradizione il 31 ottobre, la notte
di Hallowe'en. Tale festa trova origine nella tradizione
celtica. In tale data infatti gli antichi Celti
celebravano la fine dell'anno (festa di Samhain, dio
della morte). Il loro anno inizia quindi il primo
novembre. La Chiesa non ha fatto altro che sostituire la
festa di "Tutti i Santi" in tale data, vista l'impossibilità
di cancellare questa antica tradizione.
ISCRIZIONE ALL'ALBO DELLE STREGHE
Se ti
riconosci nell'immagine della "strega" da noi
descritta, puoi aderire all' "Albo delle Streghe"
mandando i tuoi dati personali (nome, cognome e indirizzo)
alla: Mermaid Editrice - Via Cinque Case, 8 - 56030
Montecalvoli (Pisa)
Unitamente alla somma di lire 5.000 (4.000 tessera + 1.000
spese postali).
Modalità di pagamento:
1) Mediante vaglia postale: conto corrente N. 12362562
intestato a: Mermaid Editore, via Cinque Case, 8 - 56030
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