Dal Libro: "Il club delle streghe" articolo curato da Gianni magrì (Grosseto)

CHI SIAMO?

Il Club delle Streghe è il circolo delle elette, di tutte le donne dotate di sensibilità superiore. E' l'unione di tute coloro che si riconoscono nella figura della donna liberata dai pregiudizi e dai ceppi della meschina morale comune perbenista e ipocrita. Elevandosi sopra gli altri, legati ai vincoli limitanti della ragione, la Strega si affida all'intuizione e al proprio istinto naturale, che sono spesso le chiavi indispensabili ed uniche per interpretare i segreti della realtà.
La sua naturale superiorità la porta a capire le problematiche della vita meglio e prima degli altri. La sua mente è luce, saggezza, comprensione. Lo schema rigido e limitato della razionalità le sta stretto. Suo è quello ben più ampio dell'irrazionale. La Strega è la signora assoluta delle contrade della mente che sfuggono alla conoscenza delle masse conformiste. La Strega è affascinante perché, stando in stretto contatto con l'arcano, osa e riesce la dove i più non riescono. Il mistero è il suo elemento.
Il Club delle Streghe riunisce le ribelli, le vendicatrici della storia, che ha sempre cercato di condannarle e di farle tacere. Le loro voci sono le voci delle donne diverse, liberate ed emancipate da sempre e per sempre.
Se ti ritrovi nei nostri principi, non esitare, unisciti a noi, abbandona il gregge e entra con noi nel ballo della libertà!

STREGA VERSUS FATA
La Strega non è la fata delle novelle, la quale è una figure irreale, dalla mentalità conformista e perbenista ed il cui agire ha per fine la risoluzione dei drammi dei personaggi in una società ostile. La Strega è anticonvenzionale, mentre al fata aiuta l'eroe o l'eroina a ritrovare la strada per una riconciliazione con la società.

STREGA VERSUS BEFANA
La Strega non ha niente da spartire con la befana, che è la gioia dei bambini e la buona nonnina, anche se un po' dispettosa, bizzarra e talvolta imprevedibile. La sua femminilità è molto blanda e non deve essere obbligatoriamente libera nè intelligente.

"LA STREGA" VERSUS STREGA
La Strega che noi intendiamo, libera, affascinante, sensibile ed intelligente, non è la strega cattiva, invidiosa e stupida delle fiabe. Non intendiamo neppure la strega medievale o rinascimentale, maestra della magia nera, serva di satana, condannata dalla chiesa, frequentatrice di sabbah, scatenatrice di orge, apportatrice di male. Noi siamo le "Streghe" che rappresentano tutto ciò che c'è di più saggio, di più intrigante e affascinante nella natura umana. Attraverso le nostre virtù e la nostra magia noi siamo strumento di elevazione dello spirito, liberazione dai ceppi della razionalità limitata, creazione di una nuova armonia con la natura.

STREGA VERSUS STRIX
La parola "strega" deriva dal latino "strix striges", usata per definire un rapace notturno (civetta o barbagianni). Nel mondo classico la strix era una creatura terribile dall'aspetto di donna uccello che volava in gruppo di notte, smembrava cadaveri per rubarne dei pezzi necessari a determinati riti ed uccideva i bambini nelle culle succhiandone il sangue. Così viene descritta da Orazio (che la chiamava "lamìa") e da Ovidio. Per i greci la figura della strix era impersonata da Ecade, l'aspetto oscuro della luna, protettrice delle incantatrici e delle maliarde, signora dellamagia nera.

STREGA VERSUS VETULA
La nostra strega non vive ai margini della società come la "vetula" degli antichi, che esercita la propria attività ai fini di lucro. Tale figura narrativa è una donna anziana che, dopo una vita passata a fare la meretrice, si dedica a fare la mezzana e la fattucchiera.

STREGA VERSUS FEMMINISTA
La strega non ha identificazioni politiche ne cerca di scimmiottare gli uomini ma afferma la propria femminilità. Non ha bisogno di assumere atteggiamenti esasperanti per convincere e vincere gli altri. Saranno la propria sensibilità, uniti al fascino ed all'intelligenza a conquistare il mondo. La strega può riuscire là dove una femminista non sempre riesce. Una strega risulta superiore ad una femminista perché, al contrario di questa, esalta la peculiarità fondamentale della donna: la grazia intelligente.


MAGA
La Strega è sinonimo di maga. è colei che unisce il cielo con la terra, colei che intuisce le forze sovrannaturali e naturali che dominano il mondo, che entra in contatto e convibra con esse. La sua ricettività, apparentemente passiva, è preludio a nuove attività.

AMBIVALENZA
La donna è strix e maga allo stesso tempo, distruttrice e creatrice. Le figure mitologiche a Diana e Medea sono state entrambe, anche se in modo diverso, portatrici di tale ambivalenza. Diana, la vergine eterna, dalla forte personalità, mentre mostra amore per la natura e per il regno animale, nella sua veste di cacciatrice esprime il suo rifiuto verso la relazione amorosa con un uomo. Medea, poi, pur dotata di poteri magici e curativi, crea dei figli per poi distruggerli. La maga è colei che riconosce ed integra la propria ambivalenza.

LE STREGHE NEL MITO E NELLA STORIA

LILITH, LA PRIMA STREGA
La prima donna che può essere considerata una strega nei miti dell'uomo è Lilith, la prima moglie di Adamo. Infatti, secondo un mito ebraico, la prima moglie del padre di tutti gli uomini non fu Eva, ma Lilith. La coppia si separò per incompatibilità: Lilith infatti aveva una personalità superiore a quella di Adamo, non accettava di sottostare al suo arbitrio ed anche nei rapporti intendeva non assoggettarsi a fare la parte passiva della donna che sta sotto e subisce, ma voleva dominare il maschio dall'alto. Adamo cercò invano di richiamare Lilith, ma tutto fu inutile. Così Dio, preso da compassione per la situazione di Adamo, gli creò una compagna più remissiva: Eva.

LE MENADI
Le menadi, chiamate anche "tiadi" o più comunemente "beccanti", furono le donne che nell'antichità ricordarono la figura della strega come da noi intesa. Esse erano donne che si riunivano in occasione di cerimonie segrete notturne, cantavano inni al dio greco Dionisio (Bacco per i romani), si liberavano dei tabù, tagliavano i vincoli con la società patriarcale nella quale vivevano e danzavano fino a notte fonda lontano dagli sguardi degli uomini. Penteo, che cercò di spiarle, fu lapidato e fatto a pezzi.

CIRCE
Circe, l'incantatrice, che trasforma gli uomini in animali. Irretisce Ulisse con le sue armi, gli indica la via per la terra dei Cimmeri, che altro non è che il regno del sovrano, dove potrà conoscere il suo futuro. Essa è perciò simbolo della donna dotata di una sensibilità fortissima che intuisce il futuro e prevede il destino degli uomini. E' anche il simbolo della bellezza femminile, davanti alla quale si piegano, umili e confuse, le menti dei potenti.

ATALANTA
Bellissima era Atalanta, creatura del mito greco, figlia di Iaso, re dell'Arcadia. La sua vita fu avventurosa. Da bambina era stata abbandonata su un monte perché fosse mangiata dalle bestie. Fu allattata da un'orsa. Trovata da dei cacciatori, fu allenata alla
caccia. Corteggiata da numerosi giovani, disse che avrebbe sposato quello che l'avrebbe raggiunta nella corsa a piedi. Avrebbe scelto il primo, gli altri sarebbero stati uccisi. Così molti morirono. Restò sempre insuperata anche se alla fine fu superata da Hippomene che riuscì a vincerla con uno stratagemma. Infatti costui aveva lasciato sul percorso tre mele d'oro, prese in prestito
da Venere. Ben due volte Atalanta si chinò per raccoglierle. Solo quando si chinò per la terza mela perse il vantaggio.

GIOVANNA D'ARCO
Coraggio, fascino ed intelligenza sono state le virtù della condottiera francese, la quale è riuscita dove nessun altro prima era riuscito. Le sue vittorie strepitose sono avvolte da un'atmosfera magica, il suo carisma ha stregato e continua a stregare le elette di tutto il mondo. La sua esecuzione sul rogo, frutto della gretta bigotteria e della malignità del popolo, è servita solo a renderla più gloriosa ed affascinante.

HESTER PRYNNE, una strega della Nuova Inghilterra
Risale al 1700 la storia, narrata da Hawthorne nella "lettera Scarlatta", della bella Hester che, donna sposata, ebbe una figlia da uno sconosciuto e fu obbligata a portare ricamata sul petto la lettera "A", l'inizio della parola "adulterio", in ricordo e ammonimento del suo peccato. Hester diventa simbolo della tolleranza, del rispetto verso chi, in un momento di debolezza, si trova a cedere alla passione e all'amore ed a mettere al mondo un figlio/a. La nostra sensibilità di streghe deve farci superare i pregiudizi di una mentalità bigotta onde comprendere meglio i drammi e le sofferenze degli altri. La nostra intelligenza e sensibilità deve servire ad elevarci ed a renderci magnanimi e comprensivi verso chi devia dalla norma e trasgredisce, perché nessuno di noi può essere certo di non sbagliare mai.

LA DOLCE VIOLETTA
Tra i prodotti migliori del fumetto del nostro secolo vi è la figura della "Dolce Violetta", una strega che vive nel bosco, ai margini della società, libera, bella, spregiudicata e sensibile. E' anticonformista e naturale. Disprezza tutto ciò che sa di perbenismo, superficialità e convinzione sociale. Gli uomini restano affascinati dalla sua bellezza conturbante, dal suo modo di comportarsi disinibito. E' senz'altro una delle massime incarnazioni della nostra strega.

I TIPICI ATTRIBUTI DELLA STREGA NELLA TRADIZIONE

Benché le nostre streghe non viaggino sulle scope, ma guidino l'auto, non si ci circondino di rospi e non preparino filtri o decotti, elenchiamo ora i tipici attributi che hanno da sempre accompagnato la strega nelle storie popolari.

LA SCOPA
E' l'attributo più vistoso. La scopa, che viene unta, serve alla strega per muoversi nel cielo e per spostarsi velocemente a grandi distanze. E' tipica l'immagine delle streghe che, sedute su scope, si recano alla riunione notturna (Sabbah) insieme al diavolo. Talvolta la funzione della scopa è svolta da un caprone che esse cavalcano alla rovescia. La scopa viene talvolta interpretata come simbolo di ordine e prosperità.

IL GATTO NERO
Già nell'antica Roma il gatto era attributo di Diana, la dea che volava di notte con un seguito di striges. Si pensava, infatti, che i gatti, specialmente se neri, avessero dei poteri magici. Per i Celti i gatti erano il simbolo dei poteri malefici. Il fatto poi che riuscissero a vedere al buio portò alla credenza che fossero in contatto con le forze dell'oscurità. Il felino domestico divenne poi attributo delle streghe: si pensava che molte di loro si recassero al loro sabbah cavalcando gatti neri. Il gatto, in genere, è un animale tipicamente femminile, in quanto l'intuito della donna arriva più a fondo nel lato oscuro della mente umana. L'uomo è psichicamente più semplice. I gatti, inoltre, essendo difficili da catturare significano libertà.

LA CIVETTA
E' l'uccello della notte che accompagna la strega e del quale spesso la strega prende la forma per volare da un luogo all'altro. Già la parola "strix" veniva usata dai latini per indicare una civetta o un barbagianni. Secondo certe tradizioni, le streghe si possono trasformare anche in altri animali, come pipistrelli, serpenti o gatti.

LA NOCE, LA QUERCIA, IL CASTAGNO
Le streghe si radunano tradizionalmente sotto un noce, una quercia o un castagno. La quercia è già stata sacra agli antichi Celti, i cui sacerdoti ("i druidi") si riunivano e facevano sacrifici sotto tale pianta. Famoso in Italia è invece il noce di Benevento, dove ogni anno ha luogo un sabbah delle streghe che, in tale occasione, scelgono la loro regina.

LUOGHI DI INCONTRI

I luoghi preferiti per i convegni delle streghe sono il Brocken (sulle montagne dello Harz in Germania), il Montecalvo (vicino a Kiev in Russia), il Blocula (in Svezia), l'Auvergne (in Francia), sotto il noce di Benevento (in Italia).
Fin dal tempo dei greci, luoghi spesso scelti dalle streghe sono anche i crocicchi delle strade solitarie e buie, in quanto ambigui e disorientanti rispetto alla scelta. Tanto che, per tutelarsi, gli antichi gettavano dei sassi in prossimità di tali luoghi.

I TEMPI

Le date tipiche per i convegni sono:
30 aprile: la vigilia del May Day (Primo Maggio)
31 ottobre: la vigilia di Ognissanti (Hallowe'en)
3 febbraio: la festa stagionale dell'inverno
23 giugno: la festa stagionale della primavera (festa di San Giovanni)
1 agosto: la festa stagionale dell'estate
31 dicembre: la festa stagionale dell'autunno
L'ora prescelta per l'incontro è la mezzanotte. Il convegno dura fino alle prime ore dell'alba.

LA LUNA

Già nella preistoria la Grande Madre, dea che presiedeva alla fertilità e signora dell'universo, aveva il simbolo della luna. La luna è la regina della notte, la parte del giorno che corrisponde al lato oscuro e nascosto dell'animo, al regno dell'intuizione e dell'irrazionale. Diana cavalca di notte, le streghe viaggiano di notte. Le nostre streghe sono le discendenti delle sacerdotesse della Grande Madre, di coloro che tenevano i contatti con la natura, di cui conoscevano i segreti delle erbe che raccoglievano per creare i loro filtri.

IL CALDERONE

Uno degli elementi che contraddistingue l'iconografia della strega è il grosso calderone nel quale vengono bollite le varie pozioni che servono ad ungere le donne che volavano verso il sabbah, a curare i malati (le streghe erano chiamate "herbariae"), oppure servivano a fare innamorare le persone restie. Gli ingredienti più comuni di tali pozioni sono le erbe come l'Aconitum ("il veleno del lupo", la Datura Stramonium ("l'erba del diavolo"), l'Atropo Belladonna. oppure altre sostanze come il sangue di pipistrello o di avvoltoio.

FILTRI E RICETTE
La gente ha bisogno di magia per sedurre e per combattere. Così le streghe preparavano ricette per filtri d'amore e veleni. Gente assetata di amore, potere e benessere si sono rivolti alle streghe, trasgredendo così qualsiasi legge morale.

POZIONE DELL'ETERNA GIOVINEZZA
In una notte di plenilunio raccogliere un ramoscello di anice carico di frutti e dal tutto se ne faccia un succo. Al ricavato aggiungere: filtro di basilico, succo di arancio, centaurea ben tritata e mescolata con vino resinoso e sangue di civetta, infuso di erba scacciadiavoli. Dopo avere mescolato gli ingredienti, aggiungere mezzo litro di succo di assenzio. Dose: un cucchiaio una volta al dì.

ORIGINE DEL TERMINE "WITCH"

Il termine che traduce "strega" in inglese è "witch", derivante dal verbo sostantivo "wit", che significa "sapere" oppure "arte del saggio, di colui che sa". In tedesco "wissen" significa "sapere", e "der weise" significa "il saggio". Al giorno d'oggi, nell'inglese moderno, "wit" traduce il sostantivo "insegno". Il termine "witch" è stato in origine usato per indicare coloro che operavano nel campo della magia, sia maschio che femmina. "Witches" erano persone dotate di poteri sovrannaturali, le quali potevano predire il futuro (arte della divinazione).

LA NOSTRA FESTA: HALLOWE'EN

La festa delle streghe è per tradizione il 31 ottobre, la notte di Hallowe'en. Tale festa trova origine nella tradizione celtica. In tale data infatti gli antichi Celti celebravano la fine dell'anno (festa di Samhain, dio della morte). Il loro anno inizia quindi il primo novembre. La Chiesa non ha fatto altro che sostituire la festa di "Tutti i Santi" in tale data, vista l'impossibilità di cancellare questa antica tradizione.

ISCRIZIONE ALL'ALBO DELLE STREGHE

Se ti riconosci nell'immagine della "strega" da noi descritta, puoi aderire all' "Albo delle Streghe" mandando i tuoi dati personali (nome, cognome e indirizzo) alla: Mermaid Editrice - Via Cinque Case, 8 - 56030 Montecalvoli (Pisa)
Unitamente alla somma di lire 5.000 (4.000 tessera + 1.000 spese postali).
Modalità di pagamento:
1) Mediante vaglia postale: conto corrente N. 12362562 intestato a: Mermaid Editore, via Cinque Case, 8 - 56030 Montecalvoli (Pisa)
2) Mandando i tuoi dati per lettera precisando che intendi pagare in contrassegno.

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