INTERVISTE

HALO EFFECT

Luglio 2008

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La band capitolina è in attività da ormai parecchi anni, un lasso di tempo in cui si sono pian piano evoluti verso sonorità sempre più raffinate. Ecco la storia di come una band nata alle periferie della capitale si appresti a conquistare i dancefloor di mezzo mondo.


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01-Prima di tutto presentatevi

Gli Halo Effect nascono nell'autunno 2001 ad Ostia Lido, Roma, con lo scopo di creare un prodotto elettronico originale, pur mantenendo sempre chiari i riferimenti artistici (vedi Depeche Mode) e più in generale l'elettronica tedesca, il synth-pop, la dark-wave e l'EBM. I testi sono in inglese, nella convinzione che, insieme al tedesco, sia la lingua che meglio si adatta alla musica elettronica, permettendo al tempo stesso di avere un prodotto internazionale. Le atmosfere vanno dal synth-pop alla dark-wave, ma sono sempre caratterizzate da tinte più o meno oscure, anche quando le ritmiche sono più veloci.
La band è composta da John Peverieri (voice and lyrics), Alessandro Polinori (backing vocals, synth&prog.), Marco Cattani (guitar, synth&pro), Fedrico Rosi (synth&prog.).

02-Partiamo con i progetti a brevissimo termine...ad agosto suonerete ad un festival a marina di Massa insieme ad altre ottime bands...che ne pensate dei festival in generale? Quanta importanza ha per voi l'esibizione dal vivo?

Siamo dell’idea che i festival siano un’occasione importante per misurarsi con altre bands, per stringere anche collaborazioni artistiche e soprattutto per aprirsi ad un pubblico ben più ampio e vario che confluisce nei festival. In particolare, questo festival di Marina di Massa è molto importante perché è uno dei pochi appuntamenti legati all’ambiente diciamo “alternativo” che si svolgono in terra italiana: se pensiamo a realtà, come quella tedesca, dove i festival sono il pane quotidiano e sono molto ben organizzati e seguiti, non possiamo che essere favorevolmente coinvolti in queste iniziative.
Soprattutto siamo ben felici quando abbiamo la possibilità di esibirci live: crediamo fortemente nell’approccio live e in quello straordinario scambio di emozioni che avviene con il pubblico. Tutto questo ci permette di mostrare uno dei lati migliori degli Halo Effect, che grazie alla tanta esperienza on stage, oggi sono in grado di dimostrare sul palco le loro capacità e la loro forza. Abbiamo un impatto molto rock nell’affrontare il palco e sotto alcuni punti di vista anche molto EBM (legato alla scena old school).Tuttavia ci piace mostrarci come quello che siamo, ovvero una band elettronica, ma vogliamo far suonare i nostri strumenti, non vogliamo essere considerati come una band di plastica, relegati solo al suono di un pc.
Chi viene ad un nostro concerto è sicuro di sentirci suonare, di sentire i synth, i cari vecchi synth con i quali siamo cresciuti!!!

03-Avete partecipato alla compilation Italian Body Music vol 4. Volete parlarcene?

Anche in questo caso, siamo stati felici di aderire a questo progetto, che come sopra, è volto alla crescita e alla diffusione della musica elettronica in Italia. Abbiamo imparato nel corso degli anni frequentando serate, concerti, locali e intrattenendo rapporti con organizzatori, proprietari dei locali e persone che li frequentano, quanto sia difficile la situazione di quella che tutti chiamo “scena dark” in Italia. Dopo una lunga e attenta osservazione, abbiamo imparato a distinguere chi si prodiga per farla crescere e chi invece si riempie solo la bocca con questo termine. Per fortuna ci sono molte persone che spendono energie, soldi, pazienza e quant’altro per questa causa e lo fanno con una grande passione. E quindi, parlando della compilation di Italian Body Music e delle menti che l’hanno creata (Alberto Brandi “dj Nox” e Luca Anselmi creatore e gestore del forum di ElectroWorld) possiamo solo dire che appartengono a quest’ultima categoria, cioè a quelli che stanno facendo qualcosa di importante da anni (se pensi che siamo già al volume n°4!) per promuovere e far crescere l’ambiente, per portarlo fuori da quei meccanismi che molto spesso tendono a relegarla in un ambiente mentalmente e socialmente, chiuso e inaccessibile.
Partecipiamo quindi con grande piacere a questa compilation con un remix fatto da noi stessi di uno dei nostri brani più amati, dal titolo “Spoilt”, incluso nel nostro primo cd dal titolo “New Romantic Industry”.

04-Finora vi siete autoprodotti. Siete in cerca di una label o credete che il futuro sia, come dicono in tanti, l'autopromozione in rete?

Questo è un discorso molto interessante e che apre moltissime finestre di discussione. L’auto-produzione è, dal punto di vista artistico, una delle più grandi manifestazioni di libertà creativa (inferiore solo alla libertà creativa in fase di composizione e creazione di un brano) che ci possa essere perché ti permette di lavorare rispettando i tuoi tempi, le tue sensazioni ed emozioni nella scrittura e stesura di un brano, e ti permette di scegliere in totale libertà quale vestito far indossare alle tue canzoni. Molto spesso, avere una label alle spalle può voler dire dover scendere a compromessi anche sulla composizione dei brani, sulle scadenze e tempi, sulla scelta del suono o sull’immagine che ti vogliono dare. Dal punto di vista artistico, l’auto-produzione è un bene imprescindibile.
Per quanto riguarda la promozione e distribuzione, crediamo che internet sia un mezzo fantastico per la diffusione della propria musica e per arrivare in territori lontani e difficilmente raggiungibili per chi non ha alle spalle una distribuzione capillare. Inoltre, anche le recenti vendite delle major o di artisti ormai consolidati, dimostrano quanto sia difficile il mercato discografico e la vendita dei cd. Tuttavia, non avendo alle spalle una label, a volte capita di trovare reticenza da alcune riviste specializzate, o ad avere difficile accesso ad alcuni circuiti italiani e non, o festival internazionali, e di trovare alcune porte chiuse per la promozione, diffusione o recensione dei propri lavori: tutto questo come se una band senza contratto sia meno degna delle altre! Ci sono molte realtà sotto contratto davvero imbarazzanti sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista comunicativo e di contenuti. Crediamo che la musica si svincolata da contratti o da legami artificiali. Per fortuna il panorama underground italiano e non solo, propone ottime band ancora libere da vincoli, un sottobosco pieno di qualità. Allo stesso tempo però continuiamo ancora a credere nella forza che sprigiona il cd, nella sua consistenza fisica: crediamo nella bellezza sprigionata dell’artwork, nella magia che si espande nell’ascolto continuo delle tracce di un progetto unico, insomma, nella consistenza del prodotto finale. E’ anche per questo che abbiamo dedicato, grazie al contributo di Tas20, molta attenzione e cura nella realizzazione della grafica del disco e nella simbologia usata. Tutto questo viene chiaramente a mancare quando si tratta di una manciata di mp3. E’ per questo che continueremo, come in questo caso, a stampare ancora cd, per tutti i nostri fans che coltivano ancora come noi, figli degli anni ’80-‘90, la passione materiale per i supporti musicali. 
Tenendo a mente quanto detto sopra, per quanto ci riguarda, siamo interessati ad avere una etichetta che creda nella nostra musica e che sia collaborativa ed in grado di supportarci e alleggerirci di alcuni carichi di lavoro necessari per chi si auto-produce, lasciandoci la possibilità di dedicarci esclusivamente alla musica, alle emozioni e ai contenuti che siamo in grado di esprimere. Fin quando questo non arriverà, siamo ben felici di continuare con l’auto-produzione, continuando a credere in noi stessi, grazie anche ai tanti fans che ci seguono e ci danno l’energia necessaria affinché si possa dare il meglio.

05-Demo dopo Demo avete mantenuto lo stesso sound pur evolvendo qualitativamente. Si può dire che avete raggiunto la vostra formula e ci state lavorando o avete intenzione di cambiare le carte in tavola per stupire voi e i vostri ascoltatori?

Diciamo che dopo tre demo, un disco live registrato in presa diretta e disponibile in download, e dopo tanti concerti che ci hanno permesso di fare esperienza e di imparare molto soprattutto grazie alla condivisione del palco con artisti affermati e preparati come Melotron, Cruxshadows, De/Vision, e i nostrani Krisma, tanto per citarne alcuni, abbiamo deciso di fare il salto di qualità lavorando ad un intero full-lenght album che fosse la somma e l’evoluzione naturale di quanto avevamo fatto finora. Così nasce “New Romantic Industry”, un disco che esplora e mette in evidenza diversi lati della nostra musica, passando da episodi più synthpop, (vedi Running to you o Spoilt, che molto spesso ci vengono sottolineati come il nostro personale tributo ai Depeche Mode), ad episodi più duri e industriali (come ad esempio Your Hopes to Die o Waiting), passando per brani diretti a circuiti dei club alternativi (come Harder and Faster o Before the Rain). Il tutto ha chiaramente come punto di raccordo quell’approccio con tinte scure, quella ricerca della melodia, il non sentirsi prigionieri di uno stile e quindi la voglia di sperimentare, la ricerca della grande atmosfera presente in ogni brano, la voglia di mostrare diverse facce all’interno dello stesso disco e la composizione in tonalità minore: tutti questi elementi sono da sempre ed ora più che mai, il nostro marchio di fabbrica. New Romantic Industry è soprattutto un disco live, nel senso che i brani sono stati testati di serata in serata, nel tentativo di raccogliere il più possibile le sensazioni e le emozioni che il pubblico ci rimandava, al fine di trovare la formula migliore, aggiustando o ritoccando dove necessario alcune songs. Siamo molto soddisfatti dell’accoglienza che il pubblico gli ha riservato, delle reazioni suscitate negli addetti ai lavori e dalle recensioni finora pubblicate che hanno tutte promosso a pieni voti il nostro lavoro. Inoltre gli innumerevoli attestati di stima e i complimenti che arrivano al nostro myspace ci sottolineano quanta gente sia interessata e affascinata al progetto Halo Effect. Speriamo solamente di riuscire ad avere il maggior numero possibile di date live nel prossimo autunno-inverno per andare incontro a tutti i fans che ci aspettano curiosi di sentirci dal vivo.
Per quanto riguarda il prossimo disco, non vogliamo anticipare nulla per non rovinare la sorpresa ma possiamo solo dire che come nostra abitudine non sarà un disco identico al precedente: abbiamo tanta voglia di mostrare tutte le nostre innumerevoli facce e di sperimentare ancora! Qualitativamente sarà sicuramente un disco ancora più curato nella produzione e nella scelta dei suoni, e che nelle previsioni pensiamo possa essere amato al primo ascolto. I nuovi demo sembrano davvero grandiosi!!!

06-Nei vostri testi spesso si leggono storie romantiche. Credete nel romanticismo? Da dove traete ispirazione?

L’ispirazione per i nostri testi, così come per le atmosfere che prevalgono nella nostra musica, nasce dall’osservazione del quotidiano che ci circonda e dalle esperienze di vita vissuta sulla propria pelle, e soprattutto direi, sulla propria anima. L’intensità e l’emotività nello scrivere i testi nasce dal profondo della propria storia personale, scavando soprattutto in quelli che sono gli episodi più duri e difficili, quelli che più ti segnano a livello personale.
In riferimento al romanticismo possiamo dire che c’è un accostamento se consideriamo il romanticismo come la costante ricerca da parte dell’uomo di un bene o di un piacere infinito, quello che nel mondo finito a sua disposizione non trova perché disponibile in risorse limitate. Tutto questo fa sì che l'uomo senta un vuoto, una mancanza, che lo relega in una inevitabile situazione di infelicità. Volendo possiamo anche considerarlo come una fuga dalla realtà, che può essere temporale o spaziale, e che può andare verso un luogo lontano da quello di appartenenza. È la diretta conseguenza di quanto la vita sia a volte impietosa e reale: viviamo un senso di continua inquietudine e struggente tensione, un sentimento che ci affligge e ci spinge ad oltrepassare i limiti della realtà terrena, opprimente e soffocante, per rifugiarsi nell'interiorità o in una dimensione che supera lo spazio-tempo.
Crediamo comunque che il nostro approccio sia da ricercarsi più nella corrente filosofica-letteraria del decadentismo che non in quella romantica, e soprattutto nella crescente convinzione di vivere in una dilagante "decadenza" della società materialista, orientata verso i capitali, il profitto, l'esaltazione delle conquiste tecnologiche, quasi prona nella ricerca di successo e popolarità: tutto questo sta portando al crollo della nostra civiltà! In questo contesto “New Romantic Industry” voleva essere un titolo di speranza: una nuova romantica industria, dove il fulcro fondamentale è l’uomo, i suoi sentimenti, i suoi valori, la sua forza morale e spirituale, e la possibilità di essere parte integrante e costruttiva di questa nuova era industriale iniziata sulle ceneri del dopoguerra. Non a caso il disco si apre simbolicamente con il ricordo del primo anno dalla morte del dittatore tedesco Adolf Hitler e si chiude con il disastro conclusosi con l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001: in questo spazio temporale si è costruita la nuova era industriale che oggi è arrivata ad un punto di collasso e purtroppo di non ritorno.

07-Desideri realizzati e non finora a livello di band

Di desideri ce ne sono tanti, di speranze, di sogni: la vita personale in primis, più che quella professionale e musicale, è fondata proprio su di essi.
Per avere una idea chiara di quanto realizzato finora crediamo ci sia bisogno ancora di molto tempo: come dire, i conti si fanno alla fine. E’ troppo presto per tracciare un bilancio definitivo.
Al momento possiamo comunque ritenerci soddisfatti di quanto abbiamo fatto e di quanto nelle intenzioni ci proponiamo di fare.

08-Domanda cattivella da novella 2000: parlando di bands ispirate da Martin Gore e co, che ne pensate della reunion dei Bluvertigo?

Abbiamo avuto modo di vedere all’opera, Andy dei Bluvertigo e testare da vicino la sua professionalità e qualità di artista. Sinceramente non riteniamo i Bluvertigo diretti discendenti dei Depeche Mode (dei quali hanno anche fatto una discreta re-interpretazione cantata in italiano), ma semmai più rivolti verso Duran Duran o alcune cose fatte da David Bowie, entrambi idoli e punti di riferimento, così come lo stesso Morgan ha più volte sottolineato.
Crediamo che la carriera dei Bluvertigo sia stata interrotta proprio sul più bello, cioè dopo la pubblicazione di Zero, che rappresenta sicuramente il loro episodio migliore. Da quel giorno ad oggi crediamo siano cambiate tante, troppe cose. Siamo un po’ scettici sulla qualità del loro nuovo lavoro, ma in ogni caso, in un ambiente italiano così poco aperto alle novità, la presenza dei Bluvertigo è sicuramente un dato positivo: se capita per caso di ascoltare qualsiasi radio italiana, preferiamo trovare loro piuttosto che i Pooh!!!

09-progetti futuri?

Speriamo di portare il più possibile il nostro show e la promozione di New Romantic Industry in giro per l’Italia, e magari per l’Europa, con particolare attenzione alla Germania, terra più incline a certe sonorità.
Sicuramente realizzeremo un nuovo disco ma con la calma e la cura necessaria per offrire un prodotto di grande qualità ai nostri fans.
Consigliamo a tutti di seguire le nostre prossime date live perché potrebbe esserci qualche nuova sorpresa…..

10-Le ultime sono per voi

Come sempre cogliamo l’occasione per ringraziare l’intervistatore e in particolare l’ottimo sito Erba della Strega che ci accoglie oggi in questo spazio.
Un ringraziamento speciale a tutti i nostri fans che ci seguono con amore e passione.
Per tutti ricordiamo i nostri contatti:
www.myspace.com/bandhaloeffect o haloeffect@libero.it

 

Max1334

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