RECENSIONI DISCHI

PLAYONTAPE - A Place to Hide

autoprodotto 2010

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Vengono dal Salento questi quatro ragazzacci nerovestiti che ogni mattina si inginocchiano di fronte al dio Post Punk non prima di aver baciato il maestro Gothic Rock. Dentro queste quattro tracce c'è tutta la storia della new wave ai massimi livelli. Echi di Joy Division come di Chameleons (While Raining Down On Me è da lacrime), richiami agli Echo and the Bunnymen dei tempi che furono come ai Sad Lovers and Giants. Nomi grossi, lo so. Epure i Playontape non peccano di superbia, e suonano freschi e spontanei, un pò come i troppo sottovalutati Vestfalia's Peace. Devono ancora smussare qualche angolo, e di certo la registrazione demo non valorizza appieno i brani di Alan e co, ma sono pronto a scommettere che quando il loro prossimo lavoro sarà finito saranno in molti quelli che rimarranno rapiti. O forse no. Effettivamente non hanno un look che dà alla testa, non suonano canzoncine ballabili ed orecchiabili, non lanciano slogan da quattro soldi, non raschiano nel balile dei clichè goth... insomma, fanno "solo" buona musica. Per me questo basta ed avanza. Alla faccia dei fenomeni da baraccone. Punto.
Ci fossero stati nel 1999, quando ho vissuto 12 mesi a Lecce, non mi sarei perso un loro act nemmeno a morire. Un consiglio alla band: più restate fuori da certi clichè, più quello che davvero avete dentro
verrà fuori nelle canzoni, in maniera diretta, pura, semplice, senza filtri. E' così che nascono le gemme della musica che amiamo. Non sporcatevi.

htp://www.myspace.com/playontapeband

Max1334

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