RECENSIONI DISCHI

LA CLAQUE DI DAFNE - Drei

Autoprodotto/Audiolab 2010

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Dopo più di dieci anni di assenza ritornano sulle scene i romani La Claque di Dafne, uno dei comeback meno prevedibili di questo 2010. Nati nel 1994, pubblicarono l'anno seguente un demo tape intitiolato "Nove Io", seguito l'anno successivo dal mini cd "Fonetica libera Trance", di cui parlai su queste stesse pagine anni fa. Tre anni dopo, nel 1999, lo scioglimento. Un salto di più di dieci anni, quindi, ma ascoltando questo "Drei" è impossibile non riconoscere tutte le qualità che ci avevano fatto amare la Claque, quasi come se nulla si fosse mai realmente interrotto. Un disco maturo, dove il percorso lasciato in sospeso viene ripreso in modo naturale ed efficace, a partire dalle riletture di alcuni brani già editi come la splendida "Elettra" o la bellissima "Tu Quoque?" e la riproposizione di una registrazione risalente addirittura al 1996 (una versione in sala prove della già nota RAD 6283). Se li avete amati ed apprezzati, saltate pure il resto della recensione, dato che come avrete capito i nostri non hanno perso un grammo della loro efficacia ed anzi, hanno smussato alcuni angoli enfatizzando i pregi del loro songwriting. Per chi invece non li conosce, potrei descriverli come un ibrido tra il Post Punk e la Dark Wave più melodica, con riferimenti che vanno dai P.I.L. ai Cure, testi (molto belli) in italiano e passione da vendere. La partecipazione come guest in tre tracce e la produzione artistica di Perez, già bassista di un’altra band che segnò la scena underground nei ‘90, i Frangar non Flectar, è la ciliegina sulla torta di un lavoro che dovrebbe essere nelle case di tutti gli amanti della Wave made in Italy. E tanto di cappello alla bravissima H.E.R., che regala nuovamente il suo violino alla già citata "Elettra". Un disco da gustarsi tutto d'un fiato, a volume indecente. Enjoy!


http://www.myspace.com/laclaquedidafne

Max1334

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