RECENSIONI DISCHI

GODFLESH - Streetcleaner

Earache 2010

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Quando questo album uscì, più di vent'anni fa, furono in molti a rimanere letteralmente a bocca aperta. Non c'era aria, non c'era luce. Solo una manciata di tracce fredde, gelide, nere come la pece, dove per la prima volta il connubio Metal/Industrial raggiungeva uno dei suoi apici. Una chitarra filtrata, un basso distorto e quadrato, una drum machine monilitica e una voce alienata. Questo era Streetcleaner, primo lp dei Godflesh. I semi erano stati gettati prima, non tanto nei Napalm Death (band madre dalla quale proveniva Justin Broadrick) quanto nell'E.P. omonimo uscito l'anno precedente che aveva fatto drizzare le orecchie ai più. Inutile star qui a scrivere la biografia di una band fondamentale come i Godflesh, cercatela altrove. Dico solo che Streetcleaner è uno di quegli album da avere a tutti i costi, un disco che ha distrutto alcuni taboo creando dei ponti tra generi impensabili. O forse semplicemente ha spianato la strada a tutta una serie di bands e formazioni che hanno tratto insegnamento dal progetto di Justin e Ted Parsons. La recente ristampa in doppio cd ad opera della Earache suona meglio rispetto alle precedenti uscite su cd, e ci regala alcune chicche sul secondo discehtto, zeppo di prove in studio, live (un incredibile versione di "Pulp", dodici minuti di Godflesh allo stato puro) demo e altre curiosità. Mi rendo conto che molti di voi, sopratutto i più giovani, potrebbero terminare la lettura di questa recensione chiedendosi "si, ok, ma chi sono? che fanno? Un brano da sentire c'è?" Certo che c'è. Ed i mezzi che abbiamo oggi a nostra disposizione ci permettono di avere tutto e subito. Ma calma. Ragionate. E fidatevi. Cercate "Christbait Rising". Alzate il volume a palla. E schiacciate play. Se non vi vengono i brividi sulla schiena, questo album NON fa per voi. In caso contrario...correte ad acquistare questo capolavoro.

Max1334

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