RECENSIONI DISCHI

JACQUY BITCH - Stories From The Old Years

Alone Prod 2007

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Olè! Giovannino è tornato, e con lui sembra essere tornata anche l'ispirazione. Il suo nuovo album infatti è quello che aspettavo da molti anni. Dopo la fantastica esperienza con i Neva, due Demo solisti ed un mini cd eccezionali, il nostro infatti era scaduto qualitativamente con gli ultimi due album che sembravano voler far credere che, ahimè, il nostro avesse perso la verve e finito le cartucce. Ed invece, quando meno te lo aspetti, Jacquy rispunta fuori dal cilindro, regalandoci un cd di certo non epocale, ma pieno zedppo di brani convincenti ed intuizioni interessanti. Il gothic proposto da Jacquy Bitch oggi non è più così metallico come nella sua storia più recente, e va a pescare a piene mani tra il dark che fu una quindicina di anni fa. La stessa rilettura in chiave moderna di Louchald (un brivido mi era corso sulla schiena quando l'ho letto...temevo il peggio lo ammetto) pur non raggiungendo le vette dell'originale riesce a mantenere intatta l'atmosfera di danza pagana a cui è impossibile resistere. L'adieu mi ha riportato ai fasti di Jesus, mentre refrain ultracatchy come Cimetiere ti entrano in testa senza più uscirne per settimane. In MyMy scorre di nuovo il lato malato e vizioso di JB, lato che era andato perso e che finalmente è riaffiorato, e non posso che godere di ciò. My Friend è un ballo frenetico nel terzo girone dell'inferno, e mi diverte pensarlo come sottofondo in una scena clou di qualche film splatter. Certo c'è qualche brano sopra le righe, ma non si può chiedere tutto, soprattutto da un artista che ha dato tanto alla scena underground e che sembrava essersi perso. Non è più così. Bentornato Jacquy!

Max1334

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