RECENSIONI DISCHI

L O O P - Heaven’s End + Fade Out

Reactor, 2008

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Escono in questi giorni due ristampe di uno dei gruppi più importanti della fine degli anni ’80 inizi anni ’90, i troppo presto dimenticati Loop. Chi li conosce ha un ottimo motivo per andarli a cercare, per chi ancora non li conoscesse è giunto il momento di farlo, non ve ne pentirete!
Heaven’s End e Fade Out vengono ristampati dalla Reactor in una bellissima edizione composta da 2 cd ciascuno, con brani aggiunti, ovvero versioni demo, Peel sessions, e brani inediti.
Ritengo doveroso parlare di questi dischi, così importanti e così poco considerati se non da una piccola schiera di appassionati. Il sottoscritto è nato e cresciuto ossessionato dalla musica dei Loop (e dei Main poi), non posso quindi essere un recensore oggettivo.
Tuttavia non posso non considerare ‘oggettivamente’ i Loop come un fondamentale anello di congiunzione tra la musica proposta da gruppi-cardine della fine degli anni '60, quali i Velvet Underground, gli Stooges e gli MC5, la musica sperimentale e d’avanguardia degli anni ’70 rappresentata dai Can, dai Faust, dai Neu! e dai Suicide, la musica degli anni ’80, in particolare Glenn Branca e parecchia New Wave, e l’ambient minimalista degli anni ’90.
Indubbiamente i My Bloody Valentine sono riusciti con maggiore successo a fondere diversi linguaggi musicali, reinterpretarli e fonderli in un’alchimia di suoni nuova e autentica. Capostipiti di una corrente i MBV sono oggi tornati a riprendersi lo scettro che anni fa avevano di diritto.
Tuttavia a me sono sempre piaciuti di più i Loop. Sono pienamente cosciente del fatto che il desiderio di Robert Hampson di allontanarsi dal contesto Rock, e dal suono aggressivo di Fade Out, per avvicinarsi ad una dimensione più ambient abbia in parte nociuto al progetto, orfano di un quarto album ufficiale che poteva consolidare e rafforzare il suono Loop. Ascoltando gli inediti presenti nella ristampa di Fade Out, Fade Out Guitar Loops I, II, III, IV, V risulta evidente che già nel 1988 Robert Hampson era insofferente nei confronti del formato canzone. E’ allo stesso tempo emozionante poter finalmente ascoltare gli esperimenti che all’epoca non potevano essere pubblicati proprio per incompatibilità con la direzione musicale intrapresa dai Loop. In questi cinque frammenti si possono individuare le linee di frattura che nel giro di un paio di anni  sarebbero diventate insanabili e avrebbero compromesso per sempre il futuro dei Loop.
Lo stesso Robert Hampson ha più volte detto che fu molto difficile avviare il progetto Main dal momento che la direzione musicale che voleva esplorare con i Loop era impossibile da intraprendere con una classica formazione rock.
La sezione ritmica era costituita dallo straordinario batterista John Wills e dal bassista Neil Mackay. Li ho potuti sentire dal vivo nel 1993 nel tour degli Hair And Skin Trading Co, ed è stato assolutamente esaltante. Ho visto pochi batteristi così competenti.
Capisco la difficoltà nel dire ad un musicista di innegabile bravura di rimanere nel gruppo ma senza suonare.

In Heaven’s End e nei 12” dell’epoca i Loop adottarono un approccio ritmico essenziale, sviluppato nel tempo fino ad arrivare al suono pieno di Fade Out e di A Gilded Eternity. Il valore di Heaven’s End sta proprio nell’essenzialità, il suono è un muro compatto di chitarre distorte, cadenzate da un battito ossessivo e martellante. Quaranta minuti di apnea, senza una pausa, senza un cambio, ‘..my mind is going..’ delira HAL, il computer impazzito di 2001 Odissea nello spazio. Non saprei dire quale sia il brano più rappresentativo, forse Straight To Your Heart o Forever, o semplicemente tutti, è un album che ho amato alla follia, anche se non tanto quanto Fade Out, che per il solo fatto di contenere Black Sun entra dritto in una mia ipotetica lista dei dieci album più belli in assoluto.
La versione proposta nel cd 2 (Black Sun [feedback]) è semplicemente un capolavoro. Ancora più distorsioni, è il muro di chitarre che qualsiasi shoegaze band sognerebbe di realizzare. Ma solo i Loop ci sono riusciti, è un mio parere.
Cercateli, comprateli, ascoltateli. I Loop sono tornati.

Galati

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