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SPIRITUAL FRONT / ROMA AMOR - 1 Maggio 2010 – Unwound (Padova)

1 Maggio 2010 – Unwound (Padova)

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La sera del primo Maggio l'Unwound di Padova ci offre una serata folk
decisamente riuscita. In programma due esibizioni: i Roma Amor da
Ravenna, a qualche mese dall'uscita del disco “Femmina”, e gli Spiritual
Front da Roma, con un nuovo album di imminente uscita.
Troviamo una buona affluenza già al nostro arrivo al locale, non proprio
l'ideale come scenario per una serata folk data la sua struttura
“industriale”. Sul palco stanno finendo i preparativi per i concerti e
dopo pochi minuti di saluti e chiacchiere con i Roma Amor arriva il
momento di cominciare a suonare. Come anticipatomi dal Candela, i Roma
Amor stasera si avvalgono del supporto di Roberto Zabberoni,
polistrumentista già ospite in un paio di brani dell'ultimo disco. Beh
la cosa ha giovato molto all'esibizione: innanzitutto meno basi e più
strumenti fanno sempre piacere, soprattutto se l'utilizzo delle basi è
dovuto a necessità di organico. Roberto poi si conferma strumentista
molto abile e versatile: si destreggia tra chitarra, mandolino e
armonica ed è emozionante osservarlo alla fine di ogni pezzo rilassarsi
con un sorriso quando il gruppo riceve i meritati applausi. Tra pezzi
vecchi e nuovi ottimamente eseguiti e immagini sullo sfondo da film come
“La caduta degli dei” o “La casa dalle finestre che ridono”, il primo
concerto volge al termine e il terzetto lascia il palco tra gli applausi
e l'apprezzamento del pubblico.
La sala si affolla sempre di più in attesa dell'ingresso sul palco di
Spiritual Front, cosa che avviene dopo qualche minuto mentre sullo
sfondo comincia la proiezione del film “Una vita violenta” del duo
Rondi/Heusch. Conoscevo molto poco Spiritual Front, dato che l'ascolto
dell'album “Nihilist cocktails...” non mi aveva entusiasmato e non avevo
così mai proseguito nell'ascolto dei lavori successivi. Il concerto
invece mi è piaciuto, dato che a quanto ho avuto modo di vedere Simone
Salvatori e' passato dal folk apocalittico degli esordi al folk rock
sanguigno. L'esibizione è molto magnetica e avvolgente, gli strumentisti
suonano impeccabilmente e Simone è il mattatore della situazione, molto
interattivo col pubblico e perfetto nell'esibizione. L'atmosfera è tale
che credo che se il concerto si fosse tenuto in una fumosa osteria
sarebbe stato perfetto. L'occasione è buona anche per presentare dal
vivo alcuni brani nuovi tra cui “Darkroom Friendship”, il cui videoclip
ha scatenato commenti stizziti sul web da parte di molti fan di Simone.
A mio parere invece è proprio con pezzi del genere che la definizione
“nihilist pop” calza a pennello.

ZA

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