RECENSIONI EVENTI

WAVE GOTIK TREFFEN 2013

Lipsia

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Anche quest’anno, il caro amico Ludo Van ci fa il sunto di quello che è successo a Lipsia durante il Treffen!

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Puntuale come sempre, anche questa volta arrivano i quattro giorni più eccentrici dell’anno.  Impossibile rinunciare al Treffen, il tempo sembra fermarsi e per un po’ si vive in una dimensione fatta di buona musica, wurstel mortali ed  individui bizzarri. Più di 200 gruppi per questa edizione, tanta robaccia ma anche tante cose da leccarsi i baffi

 

 

Gitane Demone

 

Il parco è una location difficile, va benissimo per i gruppi di 4 o più elementi che suonano rock o pop, un po’ meno per i solisti che vogliono offrire qualcosa di un più sperimentale. Inoltre il fatto che stia all’esterno rende più difficile creare un’atmosfera dato che fino alle otto il sole non tramonta.  Il concerto pomeridiano di Gitane era quindi una grossa sfida, dato anche che si è presentata solo con un chitarrista, niente basso, niente batteria.  Nonostante ciò ci ha regalato un grande live, fatto quasi solo di pezzi nuovi quasi jazz, roba che colpisce già dal primo ascolto. E’ riuscita a creare una certa atmosfera tutto da sola, facendo piombare il pubblico nei vicoli fumosi evocati dal suo nuovo lavoro. Una bomba, ma d’altronde Gitane, una che senza esagerare avrebbe meritato la notorietà Madonna,  non delude mai.

 

Sex Gang Children

 

Dopo Gitane viene rapidamente montato il palco per uno dei nomi storici di questa edizione. A tre anni dal precedente live al Felsenkeller (un bel palco purtroppo inutilizzato questa volta, speriamo che ci ripensino nel 2014) Andi torna a calcare le scene del Treffen, ed è una forza della natura. Ma nonostante si tratti un un gruppo che ha scritto tra i più bei pezzi del genere, spesso non è musica che si può apprezzare al primo ascolto. E infatti malgrado una performance perfetta, la scelta di proporre quasi esclusivamente pezzi nuovi ha un po’ influito sulla godibilità del live. Sarebbe potuto essere grandioso, è stato “solo” molto bello.

 

The KVB – She Past Away

 

Una delle cose positive della vibrante sotto-scena cold wave, shoegaze che sta prendendo piede negli ultimi anni è, oltre alla validità, la freschezza di alcuni gruppi. I KVB, due ragazzi sulla ventina, ci regalano un live coinvolgente, fatto di suoni minimali e chitarre graffianti, a detta di molti il miglior concerto di questa edizione. Mentre ancora ci frullano in testa queste nuove sonorità  il palco viene rapidamente preparato per She Past Away. Dietro a questo nome (forse un po’ di cattivo gusto) si nascondono due giovani ragazzi turchi. Il loro primo LP del 2012, Belirdi Gece,è stato accoto estremamente positivamente ed ha varcato le frontiere in un attimo. Il suono è il più classico gothic rock, che riporta subito ai notissimi Sisters Of Mercy, ma suonato con una tale passione da non risultare mai stucchevole. I due sono visibilmente nervosi ma suonano bene, eseguendo tutto l’LP e qualche cover. Il pubblico è soddisfattissimo e al termine del live l’altissimo bassista scoppia in una risata liberatoria.Non è retorico dire che tra la miriade di sottogeneri in cui ci siamo divisi nel tempo, questi ragazzi ci hanno ricordato da dove veniamo

 

Skeletal Family

 

Un nome veramente importante, una band che suona da trent’anni e che finalmente abbiamo l’occasione di vedere in formazione (quasi) originale. Eseguono tutti i pezzi più amati, Anna Marie è in forma e scherza con il pubblico dell’affollatissimo Werk II. Una gradita sorpresa è il piccolo pogo, mentre una sgradita sorpresa è Promised Land, il pezzo più famoso, e tra i più belli del gruppo.  Viene proposto come bis, ma la cantante perde l’attacco e l’arrangiamento  è

chiamarente diverso da quello dell’ LP dell’85, per essere un po’ più semplice da suonare dal vivo. Nonostante questo scivolone non si prendono troppo sul serio e ne risulta un live divertente e nel complesso molto ben riuscito

 

Martial Canterel – Die Selektion

 

Nel buoio della sala piccola del Volkspalast ecco fare capolino, da dietro una montagna di sintetizzatori,  il Newyorkese Sean Mc Bride, in arte Martial Canterel.  L’artista, già parte del duetto Xeno & Oaklander, è un maestro dei synth e ci da dentro senza tanti complimenti. Bei suoni analogici, ma a lungo andare un po’ pesante per i non appassionati. Sullo stesso palco ritroviamo poco dopo gli ottimi Die Selektion, italo-tedeschi  che hanno avuto la brillante idea di unire la

cold wave alla tromba. Ci hanno preso in pieno, il connubio è perfetto e ne risultano dei pezzi molto orecchiabili, tranne quando questi si fanno troppo danzerecci e si perde l’originalità.

 

Sleeping Dogs Wake

 

Gli Sleeping Dogs Wake fanno paura. Non suonavano da quasi vent’anni, e se sono riusciti a far tremare il Volkspalast oggi, non oso immaginare cosa combinassero da ragazzi. Tra grugniti ed urla, campionate e non, chitarre violente, percussioni pesantissime e altre varie nefandezze sonore ripropongono tutto Understanding, disco del 1989. Folli e geniali

 

 

Ludo-Van

Max1334

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