INTERVISTE

LA CLAQUE DI DAFNE

Dicembre 2010

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Sono da poco tornati sulle scene dopo dieci anni, il loro ultimo convince e a breve li rivedremo dal vivo sui palchi italiani. La Claque è tornata, e a fare gli onori di casa per EDS è Gabriele (Stopper 72). Buona lettura!!!

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lettori di EDS?
 
Ciao Max, e grazie dell’ invito!
Saremo sintetici…ci siamo formati a Roma, la nostra città, nel 1994, e abbiamo da subito iniziato a comporre brani nostri, influenzati dalla più classica “new wave italiana cantata in italiano”, etichetta che, in realtà, abbiamo sempre sentito un po’ stretta, riferita alla nostra musica. Dopo aver suonato molto dal vivo siamo usciti l’ anno successivo con un demo, “Nove Io”, forse un po’ ambizioso (9 brani e 45 minuti di durata), ma che rappresentava alla perfezione quello che eravamo allora e che, con più consapevolezza, continuiamo ad essere: molta new wave nei suoni, ed è evidente, ma un’ attitudine quasi prog o psichedelica nel condurre i brani, spesso molto lunghi, e nello sperimentare diverse atmosfere, cambi di tempo e soluzioni che non fanno parte, storicamente, del bagaglio new wave.
Il demo andò molto bene nelle radio indipendenti romane, e nel ’96 ci fu il vero
 e proprio esordio discografico, un mini cd autoprodotto, mini anche nel formato (3”), “Fonetica Libera Trance”, stampato in 500 copie, che andarono sorprendentemente, visti gli scarsi mezzi di cui disponevamo, esaurite in non molto tempo. A quel punto venne il momento, dopo aver suonato davvero tanto dal vivo, di decidere “cosa fare da grandi", e mentre cominciavamo a lavorare su un disco vero e proprio ci sciogliemmo nel ’99…divergenze tra noi rispetto a cosa aspettarci dal futuro, cosa chiedere a La Claque di Dafne, discordanze artistiche, e tutto si sfasciò. Siamo tornati insieme lo scorso anno, a circa dieci anni dallo scioglimento, per riprendere il percorso interrotto e metterlo concretamente in un disco, “Drei”, uscito lo scorso 10 dicembre.
    

Cosa vi ha portato alla decisione di riprendere in mano il progetto?

Lo scioglimento della Claque è stato per anni una ferita aperta per tutti noi, l
a nostra più grande sconfitta musicale, e non solo, forse. La sensazione di aver lasciato del potenziale enorme inespresso col tempo è diventata inaccettabile, soprattutto quando, dopo aver aperto la nostra pagina my space, a gruppo ancora sciolto, sono cominciati ad arrivare messaggi di persone che ci seguivamo all’ epoca, che ci avevano visto dal vivo, e che chiedevano nostre notizie, ma anche messaggi di ragazzi di 20-22 anni che ci hanno conosciuto tramite fratelli e sorelle maggiori, e addirittura gruppi che ci chiedevano il permesso di fare una nostra cover, ci è sembrato incredibile…e l’ idea di riprendere in mano il gruppo è diventata sempre più reale.

facevate parte della scena Dark romana nella metà degli anni '90, quelli che in molti consideravani "gli anni bui". A posteriori però sembra che, nonostante la scarsità di mezzi, l'aria fosse comunque frizzante e piena di fermento sotto le ceneri.

Non la definiremmo tanto “dark”, non ci siamo mai considerati dark…quella scena era piuttosto influenzata dalla wave più “stradaiola”, i vecchi U2, i New Model Army, gli Alarm e simili…c’ eravamo noi, i Frangar non Flectar, che ci sono ancora, i Newest Industry, gli Elettrojoyce, i Destir…e hai ragione, erano tutt’altro che anni bui, c’ erano vagonate di idee nell’ aria, si suonava tanto dal vivo, e tutti i gruppi che abbiamo citato avevano un proprio stile, una personalità, un carisma che li rendevano unici, un paio di questi negli anni successivi ebbero anche un momento di gloria con una major. Forse non era una vera e propria “scena”, se intendiamo la parola “scena” come un’ organizzazione, avere un manifesto comune e muoversi insieme, però si facevano serate insieme, si andava ai concerti gli uni degli altri, si imparava guardandosi a vicenda, e forse non è un caso che la produzione artistica del nostro disco sia stata curata da Perez, il bassista dei Frangar non Flectar.

Come mai avete deciso di riproporre alcuni vecchi brani in una chiave nuova? Voglia di reinventarsi o semplicemente un modo per dare risalto a dei brani che amavate particolarmente?

Insieme alla Claque andò in fumo anche tutto un repertorio, molti molti brani, f
aticosamente messo su in cinque anni. Ci mettiamo anche i brani del mini cd che, pur essendo stati ufficialmente pubblicati, al di la della veste molto “professionale” del prodotto, erano poco più che allo stato demo. Volevamo dare luce a brani che non l‘ avevano avuta, se non nei live, quando furono composti, e che secondo noi erano davvero invecchiati bene. Con la mano fondamentale ed esperta di Perez li abbiamo ripuliti, riarrangiati e riproposti in veste più “moderna”, forti anche delle nostre esperienze maturate in questi anni, tra progetti solisti e collaborazioni esterne. La scelta di coinvolgere Perez è nata dallo splendido lavoro che ha fatto con l ‘ultimo disco dei suoi Frangar non Flectar, “volume 4”, un disco che ha un impatto sonoro raro da sentire anche in produzioni più “costose”, e così, visto che la Claque di Dafne rimane fondamentalmente un gruppo live, ci è sembrata la via più giusta per ricreare anche su disco la potenza che riusciamo a liberare su un palco. Alla fine ne è uscito, crediamo, un disco omogeneo, che raccoglie bene i vecchi brani e quelli nuovi. Anche la scelta dei brani è stata fatta in maniera tale da escludere quelli che potessero sapere di “stantìo”, molti sono stati accantonati definitivamente, altri li terremo comunque per il live. E non poteva mancare la “special guest”, H.E.R., che suonò il violino in “Elettra” sul mini cd e che è stata, e sarà ancora, con noi sul palco nei live.

Una curiosità stupida che mi assilla da tempo...da dove nasce il vostro nome?!

Peccato…ti sei assillato inutilmente…il nome non significa assolutamente nulla! Nasce in un noioso pomeriggio romano autunno-inverno ’94 passato a lanciarci addosso nomi su nomi, finchè Emiliano (voce) non  tirò fuori questo, che fu accolto all’ unanimità.

Gli altri progetti musicali che vedono coinvolti alcuni di voi  (Stopper
72 e Gli Occhi di Faust) ora si fermeranno o continuranno comunque?

Sono progetti solisti condotti in maniera “casalinga”, possono andare avanti comunque senza necessariamente renderlo ufficiale, vivono sul momento. Ovviamente, con la Claque di nuovo in piedi, si dovrà decidere cosa sarà adatto ad essere realizzato in gruppo e cosa sarà più opportuno tenere per sé. Questo potrebbe far si che le prossime eventuali uscite soliste siano profondamente diverse dalle precedenti e dalla Claque, non ha senso fare dei side-project uguali al proprio gruppo principale…

Cosa vi piacerbbe far ora come band? Altri dischi? Suonare dal vivo?
Vincere un Grammy?;)

Manchiamo dal palco da dieci anni…fai un po’ tu! Ovviamente anche rimetterci a scrivere insieme e fare un disco nuovo, ma è ancora un po’ presto…speriamo non ci vogliano altri dieci anni. Per il Grammy va bene una nomination, per ora…


Fatevi una domanda e datevi una risposta

Ne è valsa la pena? No! Scherziamo…

Progetti futuri?

Navighiamo a vista, la Claque non è, purtroppo, il nostro lavoro, quindi la porteremo avanti nel modo migliore, ma sempre compatibilmente con altri impegni e situazioni…comunque si tratta di fare live e probabile disco nuovo più avanti, vedremo.

Le ultime sono per voi!

Ringraziamo te per lo spazio prima di tutto, e tutti quelli che ci hanno in qual
che modo aspettato in tutti questi anni. I vecchi affezionati che hanno condiviso con noi momenti belli (tanti) e brutti (di meno ma intensi…) e quelli che decideranno di cominciare a conoscerci e seguirci da adesso
.

Max1334

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