INTERVISTE

UK DECAY

agosto 2011

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Una band come gli UK Decay non ha bisogno di presentazioni. Steve Spon, chitarrista del gruppo, ha chiacchierato con noi di musica, passato, futuro, punk, politica, il tutto senza peli sulla lingua, com'è giusto che sia. In attesa di vederlo in azione sul palco del Moonlight Festival a Rimini, rimettete sul piatto "for madman only" e leggete cosa ci ha detto.

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Benvenuto su Erba Della Strega!

Grazie mille per l'invito, è sempre un piacere!

Partiamo subito: ti va di parlarci dell'attuale line-up degli UK Decay?

Certo! Ovviamente c'è Steve Abbo alla voce, che recentemente è tornato ad imbracciare anche la chitarra per alcune delle nuove canzoni. Poi c'è ED (Twiggy) Branch al basso ed il nuovo batterista, Ray Phillpott. Infine ci sono io alla chitarra e (occasionalemente) alle tastiere.

Voi siete nati nel bel mezzo della scena punk di fine anni '70. Non dirmi che non c'erano differenze con quello che oggi viene chiamata "scena punk attuale"...

Il triennio 76-78 è stato davvero molto eccitante per il Punk, colpì al cuore il mainstream musicale in maniera diretta. Il punk mandò all'aria quel tipo di autocompiacenza di quei pochi fortunati -ed a volte senza talento- personaggi che girovagavano nel music business. Certi artisti avevano raggiunto il punto in cui si svidavano a vicenda in una pazzesca gara a chi mettesse in piedi lo spettacolo più grosso e stravagante, nutriti da quelle che allora erano le case discografice multinazionali, le cosidette Major. Nel 1976 (in realtà era il 1975, n.d.Max1334)andai a vedere i Pink Floyd che suonavano The Dark Side of the Moon nel parco di Knebworth, nel regno unito. Mi piacevano molte delle loro prime cose, specialmente quelle con Barrett. ma a kneborth quell'anno, seguendo uno show dei Led Zeppelin, i Pink Floyd sentirono che fosse il caso di spendere milioni per superarli in quanto scenografie, e in quegli anni milioni di pounds erano cifre astronomiche. Senza badare a spese, misero in piedi lo spettacolo più costoso, eccessivo e sopra le righe che il mondo avesse mai visto. Io facevo parte di una generazione di aspiranti musicisti che si sentivano alienati rispetto a tutto questo sfavillio. E comunciammo a cercare qualcosa di nuovo. Johnny ‘Rotten’ Lydon e Joe Strummer, insieme ad altri, presero ispirazione dal suono ruvido di New York e diedero voce all'antipatia che molti di noi provavano nei confronti dei cosidetti "Dinosauri Del Rock" e del music business corrotto. Improvvisamente, si creò un nuovo punto di partenza: essere "Punk" significava diventare potenti. Era venuto il momento di agire e riportare la musica alle sue radici. La musica mainstream, tutto lo showbiz ed i media scapparono spaventati. Il Punk era davvero controverso, ancor di più se ti vestivi da tale. Tutto riguardava lo scioccare i benpensanti, uscire dalla cosidetta "società giusta".E riuscire a farlo era davvero importante.
Spesso c'era della violenza vera e propria ed azioni intimidatorie da parte dei "normali", dei vecchi contro i Punks. La musica rozza e marcia, unita alla frenesia giovanile del mosh-pit creavano occasioni svariate per il generare di risse e per mandare a quel paese i concerti. Nella nostra città natale, abbiamo dovuto imparare a guardarci bene le spalle, rispondere alle risse, difenderci ed attaccare quando serviva. Questo stile di vita era parecchio diffuso i primi anni, per cui eravamo portati a credere davvero a questa concezione personale di violenza ed aggessione. Un pò alla Honey Bane, "Violence Grows", hai prsente? In seguito ci fu il movimento Anarco Pacifista, ma la cosa non esplose sino all'entrata in scena di Crass e Poison Girls, attorno al 1980/1981. La cosa sottolineò che, a parte alcune filosofie comuni di base, c'erano molti punti di vista differenti riguardo il significato di essere Punk. Se guardo ad oggi invece la cosa è diversa. Il Punk è una sub-cultura di immagine, da molto tempo non è più un pericolo per la società, tuo padre era un Punk, il Punk è sbarcato ad Hollywood e hai imparato cos'è a scuola. Ma le radici delle cause e delle motivazioni dietro alla ribellione ed alla nascita del Punk rimangono invariate.


Sei sempre stato interessato alla politica. Ti va di darmi un parere rispetto a quello che sta succedendo qui da noi in Italia negli ultimi anni?

In ogni moderna società occidentale le persone comuni sono controllate dalla nascita alla morte da un falso sistema economico progettato per rafforzare la soggiogazione dei più ad opera di un'elitè di poche persone.Questo è il caso dell'Italia così come in Gran Bretagna o negli Ststi Uniti od in ogni altra cosiddetta democrazia occidentale.
In Gran Bretagna il buffone viene chiamato Primo Ministro David Cameron, in Italia è Silvio Berlusconi. Sarebbe anche divertente se lo stile di vita discutibile di questi personaggi non si ritorcessero contro un sacco di persone comuni. Continuano ad ingrassarsi assieme ai loro protetti milionari, rivoltando a proprio favore questo o quel contratto e passandolo ai propri compagni, alle proprie banche o a coloro che hanno in mano i media. Nel frattempo, ovviamente, fanno perdere il lavoro a qualche centinaio di persone qua e là. Tutto questo senza perdere un briciolo di arroganza ed egoismo. Non so come facciano a vivere con loro stessi, ma in qualche modo, in cima alla loro torre d'avorio, ce la fanno. Dovrebbero essere messi in piazza e giudicati. Non possono continuare ad andare avanti facendo pagare il prezzo dei loro errori alla gente comune per così tanto tempo. Per questo siamo arrivati al cosiddetto "Collasso dell'Economia Occidentale". Come è successo? Perchè il sistema attuale è un campo da gioco totalmente sbilanciato, che viene gestito unicamente dai pochi eletti di cui sopra. E dall'altra parte ci sono aspirazioni per nuove classi economiche. Pensi anche tu alla Cina e all'India? Che succederà? Personalmente non conosco la risposta, ma quello di cui sono certo è che tutto porterà ad una nuova, fresca idea di base. E quando esploderà questo nuovo modo di concepire l'economia, il tutto si espanderà a macchia d'olio a livello mondiale come un fuoco impazzito.


Quando tutto cominciò, UK Decay non erano solo musica, ma anche una fanzine (The Suss) e un negozio di dischi (The Matrix)... cosa ti ricordi di quei giorni?


Abbracciamo l'etica Do It Yourself in pieno dopo esserci resi conto che dovevamo affidarci alle nostre risorse personali per poter espandere il nostro messaggio. All'inizio, ci fu l'unione di due bands locali che misero assieme i soldi per fondare un etichetta discografica. Erano i Resistors e gli Sno White. Ero in questi ultimi. L'idea era quella di pubblicare uno split7", un lato per ogni band. I Resistors cambiarono nome all'ultimo momento e divennero gli Uk Decay e gli Sno White diventarono gli Pneumania. Per un pò agli inizi del 1979 in seguito al divieto di suonare nei confronti dei gruppi punk perpetuato dai locali della zona, i due gruppi si unirono per organizzarsi e pruomuoversi da soli gli spettacoli. La fanzine venne poco dopo, era ovvio che avevamo bisogno di comunicare il nostro messaggio da soli. Luton, la nostra cittadina, aveva una vivace scena Punk che bazzicava attorno ad alcuni bar. Quindi per iniziare fotocopiammo un notiziario che serviva a pubblicizzare i concerti futuri e che riportava anche recensioni ed articoli su gruppi e concerti Punk locali. Dopo un pò la fanzine crebbe e divenne popolare, finchè non fu stampata e distribuita dalla Rough Trade che ne faceva uscire un migliaio o più a livello nazionale.
Matrix, il nostro negozio, vendeva abbigliamento Punk e dischi indipendenti. Fu a disposizione dei Punks locali per circa un anno, prima che ci rendessimo conto di non essere in grado di gestirlo come si deve per altro tempo. All'epoca il negozio locale di dischi e chincaglierie, vedendo crescere la popolarità del Punk aprì una sezione apposita che vendeva magliette, fanzine e dischi punk. Avevano essenzialmente la possibilità economica di vendere a molto meno le cose che avevamo noi, quindi...
A parte questo, la band stava diventando sempre più impegnativa da gestire, e non potevamo più permetterci di investire tempo in quel settore. ma abbiamo avuto dei momenti bellissimi al Matrix, che divenne una specie di punto di ritrovo della scena locale, con le persone che lo venivano a visitare cazzeggiando in giro. Il vero punto forte del locale è che lì c'era la possibilità di avere informazioni su qualsiasi cosa stava accadendo a livello locale, e funzionava come un network informale, perlomeno nelle ore diurne in cui era aperto.
Avevamo un videogioco all'interno, un Taito mk 2 Space Invaders ed era sempre acceso, tenendo il negozio aperto ben oltre l'orario di esercizio. Il Matrix era anche il nostro quartier generale, ufficio e sala prove dove molte delle nostre canzoni sono state scritte. Abbiamo tenuto anche un sacco di feste pazzesche nei locali adiacenti, dato che lo stabile aveva tre piani ed un seminterrato, quindi ci facevamo stare più di cento persone. Alla fine del tour in cui supportammo i Dead Kennedys invitammo tutti, la loro road crew, tutte la band, i tecnici... Fu un macello ma anche molto divertente, memorabile direi!

 

Facciamo un salto in avanti: cosa portò alla nascita di In Excelsis e Furyo?

Beh suppongo di poter parlare solo per me riguardo gli In Excelsis ma ti dirò: ne i Furyo ne gli In Excelsis erano stati previsti prima della fine degli UK Decay. Credo che entrambi i gruppi post-Decay si siano evoluti per conto proprio nell'arco dei sei mesi dopo lo scioglimento. La prima incarnazione dei Furyo era con un tipo chiamato Patrick ed il nome scelto era Meat of Youth. Poi per qualche ragione decisero di cambiarlo in Slavedrive ma anche quello non durò a lungo. Quando entrò nella band Albie de Luca, ex-Gene Loves jezebel, nacquero finalmente i Furyo.
Invece per quanto mi riguarda dopo lo scioglimento degli UK Decay mi rimisi assieme al vecchio cantante dei Pneumania, Gaynor (Sno White) e Rik Temp alle tastiere. Chiamammo la band World Circus, eravamo davvero electro-oriented, anche se non avevamo i soldi necessari per comprare le attrezzature che avrebbero fatto funzionare davvero la cosa. Non c'era abbastanza ambizione all'interno della band per i miei gusti, nonostante passammo sicuramente un sacco di bei momenti e ci divertimmo un sacco.
Alla fine, sei mesi esatti dopo lo split dei Decay, venni a sapere che i Death Cult avevano preso con loro due ex membri dei Ritual. Telefonai agli altri due: il cantante Errol Blyth ed il bassista Mark Bond e gli dissi che con me alla chitarra ci sarebbe mancato solo un batterista per avere una nuova band. Trovammo dunque Colin Rox dietro le pelli, e finalmente avevamo un nuovo gruppo con cui proseguire le nostre ambizioni. Ci muovemmo molto rapidamente nei primi mesi, scrivendo e registrando un ep di quattro tracce e suonando a Londra e Parigi. Il primo anno fu buono, con un sacco di cose positive che continuavano ad accaderci, ma il secondo anno fu davvero duro, con problemi quali lavoro ed altre cose che rallentavano e di fatto bloccavano il progresso della band. Ci sciogliemmo in silenzio alla fine del 1984 e smisi di suonare, letteralmente, per 23 anni!


Tornando agli UK Decay, sei soddisfatto della ristampa di "For madmen Only"? Avete altre ristampe in arrivo o nuovi pezzi da pubblicare?

E' stato difficile recuperare i nastri ed i diritti per ristampare "For madmen Only". l'UK Decay Communities website nato nel 2004 lentamente ha rimesso insieme i pezzi del puzzle. La comunità ha raccolto attorno a se una comunità di ex Punks fan della prima ora degli UK Decay, che grazie alle loro conoscenze e ai loro ricordi ci hanno aiutato a ritrovarci, facendo reincontrare personalmente gli ex membri della band. Da lì cominciarono le discussioni riguardo la possibilità di ristampare i lavori, e la richiesta unanime era "vogliamo For madman Only su cd!". Abbo aveva i diritti dell'album, e suggerì di aggiungerci come bonus ‘Rising from the Dread’ e un paio di singoli divenuti ormai dei classici.
Questo avvenne alla vigilia del primo tour italiano nella primavera del 2009. Lo facemmo uscire sotto la nostra etichetta personale, UK Decay Records. Siamo davvero soddisfatti e felici di aver finalmente ristampato il disco, e facendo tutto da soli! Al momento non ci sono piani per altre ristampe ma non intendo assolutamente dire che ciò non potrebbe accadere in futuro, anzi.
Attualmente stiamo scrivendo del nuovo materiale per un disco. Siamo agli inizi, ma spero che tutto fili liscio in modo da avere l'album pronto nel 2012.

 


Mi hai appena accennato al tour italiano del 2009.. tra poco suonerete ancora da noi al Moonlight Festival di Rimini! hai qualch anticipazione da darci?

Certo che si! Prima di tutto Abbo suonerà la chitarra, secondariamente la suonerà su alcuni nostri nuovi pezzi! Speriamo di suonarne almeno un paio al Moonlight, se non di più. Queste canzoni saranno incluse nel nostro nuovo disco, che come detto dovrebbe uscire l'anno prossimo. Posso dirti che i brani riflettono le nostre prese di posizione e la nostra attitudine nei confronti degli eventi degli ultimi anni. Ti regalerò il titolo esclusivo della title track del nuovo album, "Revolutionary Love Songs" che riguarda i governi, le persone e le rivoluzioni. Il meccanismo che sta dietro al controllo di massa utilizzato da coloro che tengono in mano le redini del potere, che usano la loro posizione in maniera inumana ed irresponsabile per sottomettere la maggioranza delle persone. Abbo ha sviluppato un nuovo metodo in bilico tra la poesia ed il mantra per esprimere le proprie idee nelle canzoni ed io abuserò dei miei effetti per chitarra. Siamo davvero eccitati all'idea di tornare in Italia e suonare al Moonlight Festival. Ci siamo davvero divertiti un sacco nel 2009, amiamo i nostri amici italiani!

 

E dopo il Moonlight?

Ovviamente il nuovo disco assorbirà la maggior parte del nostro tempo per un pò. Davvro, vorremmo fosse pronto al più presto. Ma non è facile conciliare la musica con la famiglia ed il lavoro... una volta finito il disco, ci metteremo in marcia suonando un pò ovunque per promuoverlo a dovere. Fino ad allora, ci saranno una manciata di concerti qua e là, non più di quattro all'anno.


Grazie mille per la chiacchierata Steve, lascio le ultime parole a te!

"C'è troppa corruzione e marciume nella maggior parte dei governi mondiali, nelle banche e nelle multinazionali. Questo durerà fino a che le persone comincieranno a pensare da sole invece che accettare quello che ci viene passato da coloro che tengono in mano i sistemi di controllo. Sino ad allora, nulla cambierà. Un giorno però la rivoluzione arriverà sotto casa vostra. E cosa farete allora?"
So che noi ed altri abbiamo perpetuato questo messaggio per anni. Lo dicevamo allora per le stesse ragioni per cui continuiamo a dirlo ancora oggi. Siamo appassionati riguardo lo svelare le vere ansie e paranoie nate dalla psiche umana e sociologica. Ma più di tutto è la nostra fiducia nell'umanità che con il suo pensiero e la sua coscienza riuscirà a prevalere su ciò che sta distruggendo le nostre vite e il posto in cui viviamo. Probabilmente la storiella che "il bene voncerà sul male" è una bugia. Ma come diciamo nel Regno Unito, "ogni nuvola scura si rivestirà d'argento". la sopravvivenza riguarda l'essere ottimisti e fiduciosi, questo non può essere negato a nessuno e deve essere difeso come diritto universale. E' l'idea che conta in un mondo in cerca di risposte. Un idea che ognuno di noi può avere, che un giorno potrebbe portarci un mondo migliore.
E' sempre interessante notare chosa sono diventati alcuni dei nostri fan della prima ora.
Se guardo al Regno Unito, molti nostri vecchi fan ora sono riuscito a diventare delle rock star, presentatori della TV e
giornalisti, giuristi, ingegneri, scrittori, artisti, agenti di sicurezza, parlamentari britannici e Consiglieri, Docenti Universitari,
Vigili del fuoco, dipendenti pubblici, alcuni leader dei movimenti di protesta underground degli anni ottanta e novanta... In generale molti dei nostri vecchi fan ora ci forniscono un'impronta ampia della nostra cultura moderna. Mi fa sorridere quando il nostro cronista locale di cronaca nera in TV riporta una notizia con toni pacati - lui che a diciassette anni stava in prima linea nel mosh pit ai nostri concerti!
Ovviamente non tutti ce l'hanno fatta, molti si sono persi per strada, droga, alcol e crimine hanno presentato il conto, così come incidenti sfortunati e malattie. Alcuni rinnegano il proprio passato ed altri ne vanno fieri. Certi non sono cambiati nemmeno un pizzico negli ultimi trent'anni. Non so se provare pena per loro od invidia, perchè forse hanno trovato qualcosa che li fa davvero felici e non gli importa null'altro che rimanerci aggrappati per sempre.
Sono comunque davvero orgoglioso del fatto che almeno qualcuno dei nostri vecchi messaggi è sopravvissuto indenne durante gli ultimi trent'anni e continua ad avere una certa rilevanza anche oggi. Si, davvero orgoglioso.

http://www.ukdecay.co.uk

Max1334

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