GIORGIO RICCI
dicembre 2011
Vero e proprio stakanovista della scena electro industrial da molti lustri, Giorgio Ricci torna sulle scene con un nuovo lavoro a suo nome che ha dato uno scossone gelido nell'ambiente underground legato alle sonorità più glaciali di sempre. Impossibile farsi scappare una chiacchierata con lui.
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Come autore italiano di musica oscura sei sconosciuto ai più - purtroppo, aggiungerei. Io stessa, non vivendo al Nord e non frequentando ambienti dove questo genere è diffuso, ho avuto molta difficoltà a conoscerti e conoscere la tua biografia musicale. Potresti,quindi,fare un piccolo intro riassuntivo di chi sei e della tua carriera musicale?
Senza scendere nei dettagli, ho legato il mio nome ad alcuni progetti più o meno noti a partire dai Templebeat e S.U.Hysterie, Ran, Halo XVI con Giampaolo Diacci, Monosonik e adesso anche First Black Pope. Circa 35 lavori ufficialmente pubblicati tra album, cd single, remix, compilation… aggiungo un paio di colonne sonore per cortometraggi e videoclip. Collaborazioni con Lassigue Bendthaus, Swamp Terrorist, Pankow……Nel libro di G.Rossi "Industrial revolution" c'è una essenziale documentazione su ciò' che sono stati i Templebeat.
"Insanity", tuo lavoro da solista, si presenta come un release dark ambient con elementi industrial. Come mai c'è stato questo cambiamento verso un genere così particolare, calcolando che la tua carriera è partita con l' EBM/ Industrial per poi passare a pezzi più pop con i RAN?
Una premessa è necessaria. Insanity e' un album digitale, ovvero, prodotto da Laverna.net label e gratuitamente scaricabile (grafiche comprese) dal sito http://www.laverna.net/releases/Lav46.html
Laverna è una net label che si occupa di sonorità elettroniche, ormai tra le più note in Italia, che permette il libero scaricamento di tutte le proprie produzioni sotto licenza Creative Commons secondo il principio della libera espressione, comunicazione e diffusione di ogni evento artistico.
In realtà l'idea iniziale era quella di un album ambient, minimale, silenzi diluiti, molecole di suoni . Ho tentato di dare una tregua tra ciò che è il mio background e il mio disordine interiore. Ho cercato una forma di pace che si e rivelata apparente perché, durante la lavorazione, ha cominciato a sgretolarsi lasciando emergere continue contaminazioni come aggressioni batteriche mai curate. Sicuramente il risultato conseguente è dato dalla somma delle varie esperienze da te citate .
Continuando a parlare di "Insanity", da dove nasce la scelta di non mettere dei titoli più "convenzionali" ai vari pezzi?
Infatti non sono titoli. Non essendoci un testo ho usato dei riferimenti molto tecnici e spero suggestivi. Txc è comunque l'abbreviazione di "toxic" e il resto corrisponde a una data. L'insieme ricorda il nome di alcuni farmaci .
Sei riusciuto,con questo nuovo lavoro, a rendere il dark ambient un genere molto meno pesante di quanto sia in realtà. Come ci sei riuscito?
Fatico ad inserire "Insanity" in una produzione dark ambient vera e propria. Per attitudine e carattere sono ormai lontano dal genere anche se mi rendo conto di aver realizzato 38 minuti di suono grigio ma arricchito da sperimentazioni e dinamiche variabili. Ho sempre cercato uno stile personale che mi rendesse riconoscibile ma non etichettabile, cerco sempre coinvolgimenti ma tendo a rielaborare cercando soluzioni personali.
Quali sono state le influenze musicali che hanno permesso la realizzazione di un lavoro così accattivante?
Ultimamente i miei ascolti hanno preso direzione verso prodotti tipo "Raster Norton", l'etichetta di Alva Noto, Mika Vainio, Ryoji Ikeda, tanto per fare nomi, ma anche le produzioni più concettuali di Sakamoto. Resto spesso affascinato dall'utilizzo di sound/visual, dalle sperimentazioni visive associate all'audio, dai software, dalle architetture digitali e i viaggi neurali. I PanSonic sono forse la band che ho più' ammirato negli ultimi 10 anni ma paradossalmente mi affascinano anche le sonorità mediorientali di Mercan Dede.
Questa domanda che sto per porti è più che altro una curiosità: il tuo gruppo precedente di chiamava "(Studien ueber) Hysterie". Questo album s'intitola "Insanity" C'è qualcosa che ti affascina o ti ha colpito nell'ambito della psicologia in generale?
Nulla di veramente voluto ma ho sempre associato la musica a una forma di condizione mentale. Ogni mio lavoro è sempre descritto come il battito incessante di una nevrosi che avanza. Peculiarità dei Templebeat è stata l'ossessione del sound che voleva descrivere un mondo malato dominato dai media. SU Hysterie è stata pura schizzofrenia dove i testi maniacali di Davide Faranda erano perfettamente concatenati con ritmi mozzafiato..
Insanity inoltre, è la realizzazione sonora di una ricerca fotografica all'interno di alcuni ospedali psichiatrici abbandonati. Un tentativo di materializzare un'atmosfera che si fa suono in un ambiente che ancora trasmette sofferenza.
Ho notato che nell'album vi è una collaborazione con Scar (First Black Pope), proprio per il pezzo più industrial dell'intero lavoro. Come mai questa scelta?
L'ultimo brano di Insanity è un Remix di Scar. Ho sempre ritenuto importanti e stimolanti le collaborazioni. Scar ha una visione della musica particolarmente estrema e mi piace molto il contrasto che riesce a creare nei miei suoni. Sia all'interno di Insanity che in Mechanical Fluxus di Monosonik ho inserito un suo granitico remix.
Parlando del tuo futuro musicale, quali progetti ci sono in cantiere? Sposterai la tua attenzione su ambiti più industrial,più pop o continuerai conl'ambient?
Sia Monosonik che First Black Pope sono due band a cui tengo molto con le quali sto lavorando al nuovo disco. Bands decisamente opposte ma entrambe rientrano nel mio modo di concepire la musica. Da una parte chirurgica, minimale a tratti glaciale e visionaria. Dall'altra energica, dissacrante e liberatoria. Ho anche ultimato due remix per Noise Trade Company che dovrebbero essere presto pubblicati. Se penso a un nuovo lavoro ambient lo immagino questa volta ricco di collaborazioni.
Sono previste delle date dal vivo nel quale proporrai "Insanity"?
Proporsi live è diventata quasi utopia. Al di là dei preziosi eventi promossi da Laverna.net è rarissimo trovare strutture in grado di ospitare un genere definìto di nicchia e quindi con poca affluenza di pubblico. Inoltre ho l'impressione che l'interesse verso qualsiasi forma di proposta live trovi un muro di indifferenza generalizzata.
Ed adesso rivolgiamoci alle generazioni future. Quali gruppi del presente e del passato consiglieresti di ascoltare ad un ragazzo che da poco si è avvicinato alla musica "dark" - se così possiamo definirla?
Consigli nessuno ma proporrei di ascoltare con devozione i Coil.